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L’Italia è così perché gli italiani sono così

by / mercoledì, 20 maggio 2015 / Published in Giustizia e società

Oggi le cose, nel bene o nel male, non dipendono più, come accadeva in passato, dalla sfortuna di avere un regnante despota o dalla fortuna di avere un monarca equilibrato, lungimirante e rispettoso dei bisogni e delle necessità della sua gente. Oggi si vota e lo si fa da tanti, tantissimi anni. L’Italia, poi, a causa della sua congenita instabilità politica, ha votato più di ogni altro Paese d’Europa. La nostra politica, infatti, è sempre stata caratterizzata da governi che non stavano in piedi; da maggioranze raffazzonate, unicamente votate al rispetto delle clientele e all’arricchimento personale; da referendum di ogni tipo, quasi tutti inutili e quasi tutti, indipendentemente dal risultato degli stessi, non tenuti in considerazione dal legislatore. Da noi non si fa in tempo a certificare un risultato elettorale che già si pensa alle prossime elezioni, tutto è fatto e detto in funzione del voto, quindi, l’Italia è così perché gli italiani sono così.

Tutti sanno quali sono le condizioni economiche in cui versa il Paese, oramai si fa fatica a trovare una famiglia dove almeno un membro della stessa non sia disoccupato, cassaintegrato o in mobilità. Diventa sempre più difficile trovare chi non fatica a mantenere gli studi dei figli; a pagare le tasse, che fra imposizione diretta e indiretta, sfiorano ormai il 70% del reddito, quando, nel caso di tantissimi pensionati, non superano addirittura quanto percepiscono di pensione. Ormai sono molti quelli che non riescono nemmeno più a reggere il costo delle spese mediche necessarie alla famiglia, però, nonostante tutto questo, nonostante l’evidenza, l’italiano tipo è quello che con il suo voto e con il suo comportamento consente tutto ciò. Per gli italiani la legge non è un valore aggiunto, ma un ostacolo da aggirare, semplicemente perché non ne viene percepito il valore di regolatore sociale. Chi evade le tasse è uno furbo da ammirare perché ha trovato il modo di tenere i soldi nella propria saccoccia e i governanti stessi, che negli anni si sono succeduti alla guida del Paese, hanno sempre offerto l’immagine di chi si comportasse in modo tale da fornire al popolo l’esempio da non seguire.

Tutto ciò ha generato nella gente la convinzione che le tasse servissero al solo mantenimento degli sprechi legati alla politica e che solo i fessi ne fossero destinati al pagamento. Di fatto, però, le cose non stanno così, la civiltà, l’istruzione e la perseveranza dei popoli, si riconosce anche e soprattutto dal sistema fiscale di cui questi si dotano e se in Italia il fisco è arrivato ad essere nemico del popolo e il più grande ostacolo alla ripresa economica, ciò è dovuto solo ed esclusivamente al comportamento degli italiani che, invece di chiedere alla politica, capacità, attaccamento al Paese, onestà, lungimiranza e pianificazione, ha sempre chiesto favori e raccomandazioni.

Le tasse, piaccia o no, credo che oramai i più se ne siano resi conto, sono la quota associativa che tutti noi dobbiamo versare per partecipare al “club dei servizi Italia”. Il problema oggi è che, a forza di giri e raggiri ed a forza di credersi furbi, la quota d’iscrizione è diventata a dir poco eccessiva a fronte di servizi offerti che definire scarsi e scadenti è un eufemismo. Si pensi alla malasanità; al degrado della scuola pubblica; alla giustizia, ormai completamente assente; ai privilegi della politica; all’assenza di sicurezza sul lavoro e in casa propria; alle pensioni da fame elargite a chi ha lavorato una vita e alle pensioni da nababbo che portano a casa i politici, i magistrati, gli ufficiali e dirigenti di aziende pubbliche e poi, se in casa si possiede almeno uno specchio, provare a specchiarsi ed a chiedersi di chi è la colpa, sarebbe un esercizio utile per cominciare finalmente a fare qualcosa che non sia il solito, inconcludente, lamentarsi.

L’Italia è questa perché gli italiani sono così! Se è questo che avete l’ambizione di raccontare ai vostri figli quando non troveranno un lavoro e magari saranno costretti ad emigrare all’estero per non fare gli straccioni in Italia, la via seguita sino ad ora è senz’altro la via maestra. Certo, tale giustificazione dovrà tornare buona anche quando dovrete dir loro che non siete in grado di pagargli le spese del dentista, piuttosto che quelle universitarie, o semplicemente perché non siete riusciti a regalargli l’ultimo tipo di telefonino o di jeans alla moda e sin da ora, se i figli saranno come i genitori, sono pronto a scommettere, che giustificare questi ultimi due casi sarà molto più difficile.

D’altronde chi se ne frega di studiare e curarsi i denti, l’importante è avere un telefonino all’avanguardia che permetta di chattare alla velocità della luce e che faccia foto magnifiche, ovviamente senza dimenticare jeans e scarpe firmate, poi, chi se ne frega se l’Italia è questa e se gli italiani sono questi, noi siamo i più furbi, non ce lo dice più nessuno, ma che ci frega, ce lo diciamo da soli e tanto basta!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

2 Responses to “L’Italia è così perché gli italiani sono così”

  1. erminio says : Rispondi

    Quadro chiaro, analisi veritiera. Ma gli esempi vengono dall’alto. Ti ricordi quando eravamo piccoli, io sono del 54. I nostri punti di riferimento erano il Maestro delle elementari, i genitori di cui non si discuteva l’autorità. Per quanto superato, se chi ci guida infonde onesta, volontà di migliorare allora anche la maggioranza si orienta a quel modello.

    • ITC says : Rispondi

      Il tuo quadro è altrettanto veritiero, non fa una sola grinza. Ora, però, non si può continuare a lasciar fare limitandosi alla critica, non serve. Bisogna costruire una nuova classe dirigente che sappia dare l’esempio, non è cosa facile, ma bisogna provarci, diversamente, ciò che lasceremo ai nostri figli sarà solo disperazione.
      Grazie per il commento
      Paolo Bini

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