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Vogliamo continuare così?!

by / mercoledì, 19 ottobre 2016 / Published in Giustizia e società

Mentre l’intero Paese è ridotto e costretto a doversi sorbire, quale premio per la sua evoluzione sociale, la guerra intestina al Partito Democratico; mentre in altre parti del mondo i nostri amiconi statunitensi bombardano ospedali e scuole per spiegare a siriani, libici ed a chi ancora non lo avesse ben chiaro, il significato delle parole: democrazia e libertà; mentre il Sindaco di Roma, conscia del fatto ineludibile che le Olimpiadi le vince sempre chi non se le aggiudica, regala alla Nazione un bel risparmio evitando la candidatura della “città eterna” ad ospitarle, il nostro governo procede spedito verso la sua meta prefissata: la “terzomondializzazione” dell’Italia.

Così nel disinteresse comune, tipico degli italiani, più attratti dalla sfida per la presidenza americana fra Donald Trump e Hillary Clinton, dal “Grande fratello Vip” e dalle ultime vicende giudiziarie di Fabrizio Corona, i riformatori guidati da Renzi sanciscono la prescrizione sicura per i responsabili delle morti sul lavoro e vietano la diffusione delle immagini dei nostri Deputati e Senatori quando in aula sono sorpresi a dormire o intenti a giocare o guardare le partite su tablet. E tutto questo, accompagnato un giorno si e l’altro pure, dai ripensamenti del nostro Premier sull’italicum, dall’ingerenza statunitense sul referendum costituzionale previsto per il prossimo 04 dicembre, dalla legge farsa sul “cyber bullismo”; dall’Ocse che taglia ulteriormente le stime di crescita dell’Italia, dai disastrosi dati sulla disoccupazione, dall’impantanamento della ricostruzione nelle zone colpite dal sisma che ha interessato il centro Italia, dal rapporto presentato da “Cittadinanzattiva” che evidenzia come una scuola su tre sia a rischio terremoto e da tutta una serie di piccoli e grandi fatti che si continuano a tradurre nella chiusura di esercizi commerciali, di piccole e medie industrie e nell’evitabile e continua perdita di posti di lavoro.

La follia di tutto ciò, però, risiede nel fatto che tale disastro è orchestrato, come estrapolato dalle parole che il nostro Premier Matteo Renzi ci dispensa quotidianamente, nell’interesse nazionale. Ora c’è da capire se l’interesse nazionale secondo Renzi è la bancarotta dell’Italia o se crede veramente in ciò che dice ed allora non si sarebbe più di fronte ad un caso politico, bensì ad un caso clinico che solo le scelte politiche del popolo potrebbero curare, però, avendo ben chiaro, che solo la rimozione totale della metastasi partitocratica potrà garantire la guarigione del Paese. Diversamente si passerebbe semplicemente da un Renzi ad un altro di pari caratura e lignaggio, magari con dialettica e promesse differenti, ma capace di garantire gli stessi risultati come ampiamente dimostrato dagli oltre 60 anni di regime partitocratico che hanno visto avvicendarsi innumerevoli governi e Presidenti del Consiglio, tutti capaci di fare un po’ peggio di chi li aveva preceduti.

L’Italia ha bisogno di scelte coraggiose e, soprattutto, ha bisogno di darsi un’identità, quell’identità che non ha mai avuto, che nessun partito ha mai voluto dargli e che è assolutamente indispensabile per addivenire alla cacciata della partitocrazia romanocentrica. Non è abolendo l’obbligo di denuncia per le operazioni sospette di riciclaggio da parte degli enti pubblici che si può sperare di risollevare le sorti del Paese; non è con l’abolizione delle Province e con la creazione delle “Città metropolitane” che si può sperare di riorganizzare il territorio spendendo meno e meglio e non è nemmeno truccando le stime su deficit e crescita che si migliora l’economia. Queste sono tutte cose che come un boomerang torneranno presto in faccia agli italiani e poco conta se quando questo accadrà sarà ancora Renzi Presidente del Consiglio, perché da quello che è dato vedere, se non ci sarà più lui, vista la voglia di migliorarsi del popolo italiano, ce ne sarà uno molto simile, ovviamente, come sempre accaduto, pronto a gettare la croce e tutte le colpe su chi, prima di lui, aveva abitato Palazzo Chigi.

Credo che si debba prendere velocemente coscienza di cosa rappresenta in realtà Renzi e cosa prima di lui hanno rappresentato coloro che hanno ricoperto il suo ruolo. Fatta eccezione per il carneade Monti, inopinatamente chiamato a guidare il Paese per garantire gli interessi delle banche d’affari americane, tutti gli altri, compreso l’oracolo fiorentino, hanno agito e legiferato, agiscono e legiferano, solo ed esclusivamente in ossequio delle lobby che rappresentano e che li sostengono. Poi, se vogliamo, per Renzi, così come fu per Monti, non c’è nemmeno l’incombenza di un elettorato da rispettare, non sono stati eletti da nessuno, quindi, progetti e programmi sono qualcosa di superfluo!

Vogliamo continuare così?!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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