FORGOT YOUR DETAILS?

Una volta almeno…… diciamoci la verità

by / martedì, 23 giugno 2015 / Published in Cultura e informazione

Cerchiamo un po’ di capirci, abbiamo un governo che voleva per la Scuola una riforma giudicata incostituzionale, ma che prevedeva la regolarizzazione dei docenti precari. Il Primo Ministro che subordina il diritto al lavoro all’approvazione di una legge, l’ennesima riforma scolastica che, solo a leggerla, fa capire quanto poco interessi della Scuola ai nostri governanti.

Abbiamo un esecutivo che utilizza metodi banditeschi, sempre che il ricatto in Italia non sia stato regolarizzato mentre eravamo distratti. Comunque, anche se ciò fosse avvenuto, resta il fatto che non è assolutamente elegante e tantomeno è un comportamento da capo di governo dire: “Niente riforma, niente assunzioni”. Non è elegante, non è da capo di governo, ma certamente è una forma di ricatto e, soprattutto, è quanto il nostro Premier, Matteo Renzi, riesce a dire con una disinvoltura tale da far capire che tale metodo comportamentale per lui è la normalità.

Ora è legittimo chiedersi, ma per arrivare dove è arrivato senza passare nemmeno da uno straccio di tornata elettorale se non le primarie dell’autunno 2013 che l’hanno visto eletto Segretario del Partito Democratico, quanti ricatti avrà mai messo in atto?!

A quanti avrà detto con il sorriso sulle labbra: “Vuoi questo, bene, allora mi devi dare quello”?

Insomma, mi pare legittimo porsi tali domande alla luce del comportamento tenuto dal nostro Presidente del Consiglio dei Ministri. Abbiamo visto Renzi scendere a patti con Berlusconi, il famoso “Patto del Nazzareno”, sbandierato tanto a destra quanto a sinistra, argomento di discussione per quasi un anno, tema di talk show televisivi e di editoriali firmati praticamente da tutti i direttori di quotidiani e riviste varie, abbiamo visto litigare politici e mezzi politici su questo accordo o pseudo tale e poi, abbiamo visto Renzi fare ciò che voleva, quando voleva e se voleva. Possibile che tale patto, che ha rivestito nella politica nostrana un’importanza strategica per così lungo tempo sia stato un abbaglio solo per il centro-destra?

O forse, si è poi tradotto in niente grazie a qualche ricatto di cui non siamo a conoscenza, come, ad essere sinceri, non siamo mai stati a conoscenza di ciò che realmente avrebbe dovuto significare il “Patto del Nazzareno”?

Comunque il fatto resta, l’arma del ricatto sembra essere quella che Renzi usa con più con disinvoltura e le tante, più o meno grandi, fronde interne al Partito Democratico ne sanno certamente qualcosa se è vero, come è vero, che ogni qual volta minacciano di presentare qualche emendamento a delle leggi volute dal ducetto fiorentino, questi minaccia sempre elezioni anticipate.

Per farla breve, fra una chiacchiera e l’altra, fra battute e proclami, fra riforme incostituzionali, ricatti e leggi inique, mi pare che non sia cambiato nulla. Non ho notizia di qualche privilegio limato alla classe politica ed a tutta la burocrazia che gli ruota attorno. Non si è a conoscenza di leggi tendenti a mettere un tetto, che so, di 5.000 euro mensili alle pensioni maturate attraverso il pubblico impiego o attraverso cariche elettive, pensioni che oggi arrivano a pagare anche più di 90.000 euro al mese, pensioni che costano alla nostra disastrata Italia quasi 30 miliardi di euro l’anno.

Per farla ancora più breve, da ciò che è dato vedere, sembra che il governo Renzi, quello che avrebbe dovuto mettere a posto i conti pubblici, quello che avrebbe dovuto restituire credibilità all’Italia nei rapporti internazionali; quello che avrebbe dovuto combattere la corruzione e l’evasione fiscale, che avrebbe dovuto riportare in politica valori quali onestà, lungimiranza, competenza e attaccamento alla Patria, sia, se possibile, ancora peggio di quelli che l’hanno preceduto.

L’evidenza dei risultati sin qui ottenuti, nessuno! Raccontano molto di più delle tante parole di cui è capace il nostro Renzi, la speranza della rinascita del Paese passa proprio da qui, sapranno gli italiani, per la prima volta dal 46 ad oggi, rendersi conto di ciò che gli sta capitando?

Sapranno distinguere tra piazzisti e politici?

Tra chi gli dice la verità, seppur brutta, e chi gioca sulla loro pelle raccontandogli quello che vogliono sentirsi raccontare?!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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