Tutto ciò che i partiti hanno sottratto alla società civile, a questa deve essere restituito
Il sistema partitocratico cerca, in vario modo, ma con ferrea logica oggettiva, di proseguirsi e tramandarsi. Cosa comprensibile e perfino naturale, ma non più tollerabile da parte di chi possiede la saggezza e cerca la forza per assicurare e conquistare una rivoluzione democratica, liberale, federalista, europea, uno Stato di diritto, una riforma di stampo anglosassone dell’assetto civile, giuridico costituzionale e istituzionale del Paese. La condanna del sistema partitocratico non è nostra, è la storia, se la si vuole leggere correttamente e altrettanto correttamente la si vuole interpretare, che condanna l’Italia delle coalizioni di potere; dei patti e delle alleanze di convenienza; dei parlamentari sempre pronti a cambiare partito; della corruzione e degli “strani” appalti pubblici; delle grandi, medie e piccole opere interminabili, già da rifare prima ancora di essere consegnate; di una scuola eternamente sotto riforma e di una sanità pubblica che miete più di cento vite al giorno. Il popolo deve credere in se stesso, deve smetterla di pietire ed elemosinare ciò che gli spetta di diritto, la partitocrazia è un cancro mortale che, se non estirpato completamente, può solo arrivare ad annientare completamente Stati e popoli, infatti, anche l’Europa dei partiti e delle banche sta franando clamorosamente travolgendo aziende e famiglie.
Il disastro vero risiede nel fatto che oggi non serve nemmeno più andare a votare, sono riusciti a fare della partitocrazia un “cartello” all’interno del quale non esiste concorrenza. Le accuse che i politici romanocentrici si scambiano l’un, l’altro, tanto per essere estremamente chiari, Salvini compreso, altro non evidenziano se non la falsità di cui è permeata la classe politica italiana. E’ tutto un teatrino nel quale ognuno recita la sua parte con l’intento di distrarre il popolo dalle reali condizioni in cui versa il Paese con il solo unico scopo di lasciare le cose come stanno, infatti, indipendentemente da chi governa, dalle coalizioni che possono essere di centro-destra o centro-sinistra, quello che rimane al popolo sono solo ed esclusivamente i danni e i debiti da pagare.
Quello di cui c’è effettivamente bisogno è una nuova classe politica, espressione dei cittadini, delle loro esigenze e dei loro bisogni, una classe politica che non abbia quale unico scopo quello di andare a sostituire l’attuale con l’intento di arricchirsi e proseguire nella predazione del Paese. C’è bisogno di gente onesta, non di opportunisti e voltagabbana, i partiti con i loro uomini hanno occupato il parastato, le aziende municipalizzate, gli enti di beneficienza, le banche, le casse di risparmio, le mutue, gli ospedali, gli Iacp, gli enti culturali, i teatri, i conservatori, le terme, le mostre, i musei, i siti archeologici, le aziende di soggiorno, gli acquedotti e i porti, quella che ci aspetta è una vera e propria lotta di liberazione, che dobbiamo essere capaci di combattere e vincere per vie democratiche. Tutto ciò che i partiti hanno sottratto alla società civile a questa deve essere restituito, il nostro compito, quello degli italiani che si riconoscono in Italia Terra Celtica è quello di ridare speranza al Paese, speranza che dovrà in breve tradursi in certezza di rinascita.
Solo di una cosa riusciamo a dar ragione a Renzi, egli dice che “L’Italia ha bisogno di un governo” e noi concordiamo, ma di una cosa siamo sicuri, non è di lui e del suo governo che ha bisogno.
Il Segretario Federale
Paolo Bini