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“Siamo italiani, non catalani”

by / giovedì, 05 ottobre 2017 / Published in Giustizia e società

Una cosa è certa, oggi meno si sa più si parla. Più si dicono cose senza senso, più la gente si mostra disposta ad ascoltare, poi, cosa importa se più del 50% degli italiani non conosce il nome del Presidente della Repubblica e nemmeno conosce la data, ma che dico, nemmeno l’anno in cui è stata sancita l’unità d’Italia o quello in cui Roma divenne capitale?

Nulla, non conta nulla, anzi, per certi versi conta molto, un popolo completamente all’oscuro del proprio passato, delle proprie origini, gioioso e felice di mostrare tutta la sua ignoranza non appena gliene viene data l’occasione, è di fatto il massimo, costituisce l’humus migliore sul quale può crescere forte e rigogliosa la partitocrazia romanocentrica!

La partitocrazia romanocentrica?!

Cos’è?! I più potrebbero scambiarla per il nome di un nuovo ballo, al massimo per una forma influenzale proveniente dal centro Italia o magari per una forma geometrica per metà cubo e per l’altra metà cerchio, o chissà, per qualche nuovo frutto, magari un incrocio fra ananas e uva dei colli romani….non so, magari, poi, le cose non stanno neanche così, semplicemente alla gente può interessare di più “Il Grande Fratello Vip” o sentir parlare in continuazione di calcio e poi, è così bello non sapere, non conoscere, poter vivere con la certezza che tutto quanto di brutto possa accaderti, la colpa è sempre di qualcun altro o al massimo della sfiga. E’ così bello potersi lamentare 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, perché non si trova lavoro e quando lo si trova è sottopagato; perché gli ospedali fanno schifo e si passano ore in coda ai pronto soccorso; perché il proprio figlio, la prima cosa che ha imparato a scuola, uscito dalle elementari, è stato fumare; perché in banca non hanno voluto concedere né prestito, né mutuo; perché si è comprato l’auto a rate ed ora tocca anche pagarle, insomma, obbiettivamente, quale altro Paese fra quelli sedicenti democratici, avanzati e sviluppati, offre così tanti motivi per lamentarsi, così tante e ampie valvole di sfogo al proprio popolo al di fuori dell’Italia?!

Nessuno! Credo proprio nessuno, altrove i popoli conoscono la propria storia, sanno chi li governa e controllano l’operato politico dei partiti attraverso il voto , cosa che da noi non succede e non è mai successa, da noi va bene tutto, l’importante è non essere chiamati ad interessarsi di qualcosa che non sia futile, inutile o banale e, soprattutto, non essere chiamati all’azione, infatti, seppur silenzioso, magari infarcito di lamentele e bestemmie gratuite, il grido che sale dal popolo italiano, soprattutto in questo periodo, si può così riassumere: “Siamo italiani, non catalani!”

Noi non vogliamo essere truffati e rapinati a casa nostra; noi vogliamo andare in pensione ad un’età ragionevole, non prossima alla morte; noi vogliamo lavorare, ma non troppo; noi vogliamo le scuole che funzionano; noi non vogliamo essere invasi dagli immigrati clandestini; noi vogliamo andare in ferie almeno una volta all’anno; noi vogliamo mangiare al ristorante, andare al cinema, a ballare e allo stadio; noi vogliamo la casa e vogliamo anche il meglio per i nostri figli, però, proprio perché siamo italiani e non catalani, non siamo disposti a fare nulla per ottenete tutte queste cose, al massimo possiamo votare per Grillo o per Salvini e poi, in fondo, lamentarci ci basta, cosa c’è di più bello di tutte le rivoluzioni che possiamo fare, comodamente seduti a tavola, dopo il secondo bicchiere di vino, sia pranzo che a cena?!

Nulla è così bello, importante e fa bene alla salute, cosa conta se la “partitocrazia romanocentrica” si sta divorando l’Italia, i risparmi, il presente e il futuro degli italiani?

Nulla, non conta nulla, noi siamo un popolo di furbi, con le pezze al culo, ma estremamente furbi, così furbi che dal 47 ad oggi, senza eguali al mondo, attraverso democratiche elezioni, decisamente e senza indugio alcuno, abbiamo sempre scelto gente capace di regalarci migliaia di motivi per lamentarci.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

P.s. Giusto per completezza d’informazione, l’attuale Presidente della Repubblica Italiana è Sergio Mattarella, nato a Palermo il 23 luglio 1941,  Deputato dal 1983 al 2008, prima per la Democrazia Cristiana (di cui fu vice segretario), poi per il Partito Popolare Italiano, La Margherita e il Partito Democratico. Ha ricoperto la carica di Ministro per i rapporti col Parlamento (1987-1989), di Ministro della Pubblica Istruzione (1989-1990), di Vicepresidente del Consiglio (1998-1999), di Ministro della Difesa (1999-2001) e infine di Giudice Costituzionale (2011-2015). Il 31 gennaio 2015 è stato eletto al quarto scrutinio Presidente della Repubblica. – La data in cui il Regno d’Italia proclamò l’unità è 17 marzo 1861 e Roma divenne formalmente capitale con la legge del 03 febbraio 1871.

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