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Siamo ad un passo dall’incredibile fine dell’Italia

by / martedì, 20 gennaio 2015 / Published in Politica e riforme

E’ ormai dal suo insediamento che ci tocca assistere al tour di Renzi, alla “Leopolda” divenuta un appuntamento di rilevanza nazionale, alle sue tante apparizioni televisive nelle quali snocciola le sue grandi idee, distribuisce ottimismo e ci rende edotti dei suoi progetti per rilanciare l’Italia. Invitato in ogni dove per parlare della sua ricetta miracolosa, l’ultimo nominato di re Giorgio, mostra grande sicurezza e capacità dialettica, peccato, però, che dietro le tante parole e i tanti proclami si nascondano solo ed esclusivamente nuove tasse, tasse, tasse, tagli, tagli e ancora tasse e tagli. Sono mesi che gli organi d’informazione, tutti più o meno infeudati con il sistema partitocratico romanocentrico, ci propongono platee plaudenti alla sola vista del Capo del governo. Sono mesi che noi, unici controcorrente, diciamo che la “cura Renzi”, anziché farci uscire dalla crisi ci sta precipitando in un baratro dal quale potrebbe diventare impossibile uscire. Sono mesi che l’Italia ha rinunciato a dare anche il più piccolo segnale di orgoglio e fierezza, accettando senza nessun moto di protesta, dal “governo eletto sotto i gazebo del Pd”, quella che, inequivocabilmente ed a pieno titolo, sembra destinata ad essere una delle peggiori finanziarie della storia della Repubblica. Una legge finanziaria che, seppur ribattezzata “legge di stabilità” , fin dalla sua gestazione evidenzia come, a fronte di un vero e proprio massacro fiscale, non servirà a nulla sul fronte della ripresa economica del Paese, ma anzi, contro ogni logica, sembra partorita al solo scopo di accelerare il default economico-finanziario della Nazione.

L’incredibile è vedere un intero popolo ostaggio di un Parlamento ed un Senato che non lo rappresentano più e questo sin dal momento in cui, seppur con qualche grido e strepito, le due Camere hanno scelto di appoggiare incondizionatamente Matteo Renzi, l’uomo della “provvidenza” con in pugno la frusta fiscale. Incredibile è vedere come gli italiani abbiano accettato in silenzio di mettersi in coda per pagare una tassa sui rifiuti che, pur essendo la più in alta in Europa, l’unica cosa che riesce a garantire sono città e paesi perennemente sommersi dall’immondizia; incredibile è la passività con cui si è accettato la reintroduzione della tassa sulla prima casa, sempre più simile ad un affitto; incredibile è il modo in cui i lavoratori del privato hanno accettato di diventare tutti precari solo per compiacere il pifferaio fiorentino; incredibile è il menefreghismo della gente di fronte all’inasprimento dell’I.V.A., ormai quasi su ogni genere di consumo al 22% con la promessa di essere elevata al 25% entro il 2016; incredibile è vedere come i prezzi dei carburanti, scesi sotto l’euro al litro in tutta Europa, in Italia restino ancora abbondantemente sopra l’euro per effetto di tasse e accise; incredibile è il modo con cui si accetta che il governo abbia accesso, tramite le agenzie incaricate, ai controlli dei conti correnti; incredibile è accettare di essere il Paese con il più alto numero reale di disoccupati d’Europa e non fare niente se non lamentarsi. Sono tante le cose, assolutamente incredibili, che noi di Italia Terra Celtica non riusciamo a spiegarci, ma che evidentemente i nostri governanti si spiegano molto bene contando, a ragione, sulla vigliaccheria e la cupidigia del popolo italiano.

Insomma, se i provvedimenti presi dal governo Renzi, fossero stati presi da un qualsiasi governo che non fosse di centro-sinistra si sarebbe certamente assistito all’infausto remake di Piazzale Loreto, questa è la verità, brutta, ma sin troppo evidente per essere negata. Comunque a riportare tutti con i piedi per terra, anche i vergognosi lacchè che si sperticavano e nonostante tutto, continuano a sperticarsi in lodi, tanto euforiche, quanto ingiustificate nei confronti di Renzi e del suo esecutivo, ci ha pensato l’agenzia di rating, “Standard & Poor’s”, che alla fine dello scorso anno ha affibbiato all’Italia la “terza B”. Non si tratta di una delle tante bocciature che negli ultimi anni ha visto l’Italia scendere nella classifica delle nazioni. Avere il debito denominato come “BBB”, significa che manca pochissimo, un passo, per essere considerati un Paese le cui emissioni di titoli sono «spazzatura». Ma di questo chi parla? Chi informa gli italiani che presto, molto presto, se ci si ostina a sostenere personaggi come Renzi e gli interessi che questi rappresentano, l’Italia non ci sarà più!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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