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Sempre più liberi, ma di pensare e agire come vuole il padrone americano

by / mercoledì, 08 luglio 2015 / Published in Esteri

E continuiamo pure così, da bravi italioti, a farci governare da gente che non si è neppure presentata agli elettori per chiedere il voto, a fare tutto ciò che ci viene imposto da banchieri e finanzieri senza scrupoli attraverso il governo di Bruxelles e a dire sempre di si alla Nato ed al suo controllore a stelle e strisce come se fossimo a tutti gli effetti una colonia statunitense. Continuiamo così, a trastullarci con il calcio che trasuda corruzione da ogni poro, ma è bello e poco conta che le partite vengano vendute, comprate o falsate a seconda degli interessi di chi gestisce le scommesse. Continuiamo così, a lamentarci, a piangere e lagnarci, ma a vedere quanto è bella ed eccitante l’America propostaci da Hollywood. Continuiamo così, ad aver paura dei terroristi, ma a dimenticarci che prima dell’ingerenza armata statunitense, praticamente ovunque, il terrorismo, soprattutto quello islamico, nemmeno esisteva. Continuiamo a stare nella Nato, perché fuori cosa faremo, saremo isolati, indifesi, ci toccherebbe avere paura di tutti esattamente come chi nella Nato non c’è e non ci sarà mai, come ad esempio la Svezia, l’Austria, la Svizzera, l’Irlanda, la Finlandia ecc. ecc., tutti Paesi che tremano di terrore perché non protetti dai nipotini dello Zio Sam.

Insomma, cosa ci ha portato di buono il chinare sempre la testa al volere americano oltre che niente???

Mi pare di non sbagliarmi nel dire che la Nato, invece di difenderci, negli anni ci ha procurato una valanga di nuovi nemici come testimonia quanto sta avvenendo in Libia, uno Stato ricco di materie prime con cui avevamo ottimi rapporti prima che la Nato decidesse che Gheddafi era un dittatore da spazzare via a suon di bombardamenti che, seppur reclamizzati come intelligenti, poi, a vedere la devastazione e le migliaia di morti causati, soprattutto fra la popolazione civile, si è scoperto che di intelligente non avevano niente. Ora siamo qui con un Ministro degli Interni, Angelino Alfano, che ogni “due per uno” avverte del pericolo terrorismo proveniente dalla Libia, ma allo stesso modo tranquillizza immediatamente la popolazione per mettere in luce il suo ottimo lavoro.

Siamo tutti qui a stracciarci le vesti quando, improvvisamente, l’informazione si accende su avvenimenti internazionali dei quali sino a quel momento non si era minimamente a conoscenza, abbiamo visto i cattivoni russi intervenire in Ucraina e solo pochi anni fa ci era toccato lo stesso “spettacolo” in Georgia. Tutti a indignarci per le aggressioni russe, a chiedere il rispetto per i nuovi, prezzolati, amici degli americani che subivano un attacco militare ingiustificato e nessuno che fosse andato a vedere che i Russi avevano risposto ai Georgiani con la stessa moneta da loro utilizzata nel vile e sconsiderato tentativo di occupazione militare della Regione autonoma dell’Ossezia del Sud. Insomma, non si può solo vivere in funzione dell’ultimo tipo di telefonino, di Ipod, Ipad e con in mente l’immagine hollywoodiana degli Stati Uniti d’America perché le cose stanno e vanno diversamente e ci vuole almeno un po’ di senso critico e di voglia di capire se si vuole fermare la degenerazione sociale e morale che tanto fa comodo a chi gestisce il potere politico ed economico. In Ucraina si è arrivati addirittura a giustificare, da parte dell’occidente guidato e assoggettato alla Nato, il colpo di stato contro il Presidente Yanukovich liberamente eletto il 22 febbraio 2013. Si sono foraggiate manifestazioni delinquenziali, spacciate per libere e democratiche, di gente che con la bandiera ucraina in pugno chiedeva di entrare nell’Eurozona. Si sono organizzate in tutta fretta elezioni finte, espressione delle peggiori dittature, e si è consegnato al mondo il nuovo Presidente, Petro Oleksijovyc Porosenko, caldeggiato dall’Unione Europea e voluto dal buon Barack Obama.  Non solo, si è proceduto decretando nei confronti della Russia un massiccio embargo economico, ovviamente ricambiato con gli interessi, d’altronde la Russia non è Cuba e metterla in un angolo a patire la fame è cosa quantomeno difficile. Si è proceduto con la campagna di demonizzazione  nei confronti di Putin, omettendo i massacri e le torture compiute dalle milizie ucraine nei confronti delle popolazioni russofone che a seguito del colpo di stato orchestrato dagli Stati Uniti d’America, ormai veri, unici esperti mondiali in materia, chiedevano l’intervento  russo per non vedersi estinti nell’indifferenza di un occidente sempre più accondiscendente e plaudente alle porcherie ed alle stragi organizzate dagli americani. Si è arrivati ai giorni nostri in cui in Ucraina ci sono sofisticati armamenti forniti dallo Zio Sam e centinaia di soldati a stelle e strisce che presidiano il territorio e addestrano l’esercito  all’utilizzo del nuovo arsenale bellico. Nonostante ciò, nonostante l’evidente organizzazione di un colpo di stato che, sfruttando i gruppi nazionalisti e la crisi del Paese, è unicamente volto a coinvolgere l’Ucraina nell’unione monetaria europea e nella Nato; nonostante la violazione degli accordi preesistenti da parte degli Stati Uniti d’America, che dovevano impedire a Paesi dell’Est come Lettonia, Estonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria ecc., di essere associati all’Alleanza Atlantica, noi nella nostra bella, quasi fallita Italia, stiamo a guardare, incapaci e paurosi di prendere una qualsivoglia posizione politica che abbia alla base il rispetto della vita e dei trattati.

Abbiamo un bel dire che Putin ce l’ha con i gay e rifiuta il multiculturalismo se poi siamo indifferenti ed anzi plaudenti, quando in Ucraina, il governo abusivo filoamericano, incredibilmente riconosciuto nel giro di 24 ore da tutte le cancellerie occidentali, composto da estremisti neonazisti del gruppo di Svoboda, arriva addirittura a vietare l’utilizzo della lingua russa in tutto il Paese dove, nonostante la pulizia etnica in corso di cui i nostri “liberi” giornali e telegiornali non parlano,  è ancora presente una consistente parte di popolazione di etnia russa.

Credo di non sbagliarmi nel dire che non esiste intollerante, più intollerante di chi ad ogni costo vede ovunque intolleranza e per questo la combatte, anche e soprattutto con l’uso delle armi.

Una domanda, se la Russia avesse mai fatto in Messico ciò che gli Stati Uniti hanno fatto in Ucraina, come sarebbe andata a finire?!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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