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Resistere in nome della libertà di pensiero

by / lunedì, 29 dicembre 2014 / Published in Cultura e informazione

Comandare non significa dominare, ma compiere un dovere”, così scrisse Seneca, può sembrare un’ovvietà, ma pare che ancora oggi, alle porte del 2015, così non sia. Nella nostra povera Italia sta tornando di moda il pensiero unico, quello tanto caro alle dittature; quello che, se non condiviso, ti bolla come reazionario ed eversivo; quello, tanto per capirci, tanto caro alla sinistra, che seppur camuffata da partito democratico, resta comunque per come si comporta e per come si ritiene libera di bollare come meglio crede tutti coloro che di sinistra non sono, il lungo braccio di un comunismo che non è mai scomparso dalla scena politica nazionale ed internazionale. In Italia, poi, ai contestatori di piazza, a quelli che portano il passamontagna nero ed il fazzoletto rosso al collo con la falce ed il martello è tutto permesso, loro possono aggredire verbalmente e fisicamente chiunque, possono “manifestare” lasciando sul territorio danni simili a quelli di un’alluvione o di un terremoto, possono minacciare, vergare scritte minacciose ed ingiuriose su qualsiasi muro, sia pubblico che privato, possono lanciare molotov e bombe carta, incendiare, saccheggiare, distruggere e tutto va bene, guai a chiedere per simili delinquenti il carcere ed anche quello duro, se possibile più duro di quello riservato ai mafiosi, perché ecco entrare in campo gli squadristi, sedicenti intellettuali, che da televisioni e giornali ti bombardano dandoti del fascista e del nazista. Loro, che fascisti e nazisti lo sono per davvero, che lo palesano ogni volta che aprendo bocca si ritengono padroni della verità, loro che, seppur non perdono l’occasione di intonare “bella ciao”, sono i veri occupanti stranieri della nostra Italia. Certo, occupanti! Perché come tali si comportano con il loro odio verso la libertà e le persone libere, dispensato a piene mani dalle colonne dei giornali e da programmi televisivi più simili ad adunanze di partito che a dibattiti civili, a loro da fastidio qualsiasi voce canti fuori dal coro sinistro e sinistrato che hanno organizzato a evidente danno del Paese. Loro hanno fatto crescere l’odio fra le persone, fra gli italiani, guai a leggere “Il Tempo”, “Libero” o “Il Giornale”, si rischia l’aggressione verbale e fisica anche in luogo pubblico, guai a dire che ti piace Giampaolo Pansa, Massimo Fini o Marcello Veneziani perché allora non ti considerano nemmeno più degno di parlare, insomma, questi novelli partigiani, tanto bravi ad intonare “bella ciao”, non sanno nemmeno cosa voglia dire il rispetto delle libertà altrui, il rispetto più elementare del pensiero e della parola. Quindi, cosa aspettarsi da questo governo che in pieno stile comunista si è insediato senza passare, come accade in qualsiasi Paese democratico, o che almeno ci tiene alla forma, dal consenso degli elettori?!

Cosa aspettarsi da Renzi & Co. se non una serie di diktat spacciati per riforme?!

E cosa aspettarsi dall’opposizione inesistente che comunque mangia e si ingrassa, senza nulla rischiare, alle spalle del popolo italiano?!

Ora sono tutti concentrati a trovare chi sostituirà Napolitano, il difficile, se così si può dire, Renzi, Berlusconi, De Benedetti e tutti coloro che si stanno muovendo freneticamente alla ricerca del degno erede di Re Giorgio, lo stanno trovando nell’individuare una persona di tale e tanta incapacità e nello stesso tempo, di tanta e tale connivenza con la partitocrazia romanocentrica.

Ma la gente, gli italiani, al di là di parole, proclami e promesse, cosa riceveranno in cambio del loro menefreghismo, del loro lassismo e della loro incredibile propensione a lasciar fare ai politici quello che vogliono?!

Secondo noi e siamo sicuri di non sbagliarci, più tasse e meno libertà!

D’altronde il 2014, che sta per finire nel cassetto dei ricordi, è stato l’anno in cui, grazie a “Matteo il magnifico”, gli italiani hanno tollerato un carico fiscale che ha abbondantemente superato il 65% e lo hanno fatto con una disinvoltura incredibile, quasi col sorriso sulla bocca, spesso chiedendo agli sportelli bancari e postali, dimostrando grande iniziativa, quando fosse la prossima tassa e se già ne fosse stato pubblicato il nome.

Certo, alcuni, ma nemmeno troppi si sono lamentati, ma nei fatti gli italiani è questo che hanno voluto, vuoi perché non hanno fatto nulla per evitarlo, vuoi perché si sono arresi con troppa facilità a chi urlava più forte, a chi prometteva di più ed a chi meglio di altri sapeva vendere le sue bugie.

Ciò che mi dispiace è che per colpa di una parte di popolazione, palesemente non in grado di fare i calcoli più elementari e non in grado di maturare un pensiero proprio, non confezionato nelle segreterie di partito per essere poi diffuso attraverso i media, ci vadano di mezzo anche altri che con il renzismo ed il comunismo non c’entrano nulla.

Ora, se davvero si vuole passare dalle inutili, sterili e vuote lamentele ai fatti concreti, se davvero si vuole dare un futuro ai propri figli, se non si vuole finire in mezzo ad una strada senza lavoro e senza diritti, deve cominciare la resistenza vera, quella di Italia Terra Celtica, perché non è più tollerabile subire tali eccessivi comportamenti da parte di chi si arroga il diritto di essere padrone della verità e del pensiero, il pensiero è libero e deve rimanere libero!

Il Segretario Federale

Paolo BINI

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