Perché nessuno poi ci rimanga male, non è cambiato niente!
Ci hanno detto che la “scala mobile” era la maggior responsabile dell’inflazione e ci hanno anche mandato in cabina elettorale per il referendum, ci hanno chiesto se la volevamo o se, invece, da bravi italiani volenterosi e attaccati alle sorti del Paese ce la saremmo voluta togliere, ovviamente lasciandola, di ben altra misura rispetto a quella percepita da operai e impiegati, a onorevoli e magistrati. Cosa lo dico a fare, è logico, sappiamo tutti come è andata a finire, agli italiani non pareva vero di avere fra le mani il famoso “martello dalla parte del manico” e così, senza esitare, ascoltarono le sirene di Craxi, del governo e dei sindacati e BUM!!! Si diedero una bella martellata sui coglioni!
Poi ci hanno detto che privato era bello! A dirlo, in prima linea, un professore stimatissimo, Romano Prodi da Scandiano, politico, economista, accademico, dirigente pubblico e dirigente d’azienda, mica uno qualunque, qualche anno dopo ce lo saremmo anche ritrovato a fare il Presidente del Consiglio e della Commissione Europea, ebbene, gli italiani l’ascoltarono, lasciarono fare le peggiori cose mettendo in campo una colpevole ed inspiegabile distrazione mentre lo Stato privatizzava le sue tre banche, Credito Italiano, Banca Commerciale Italiana e Banca Nazionale del Lavoro, tutte le aziende del gruppo I.R.I., da Alfa Romeo a Motta-Alemagna, da Cirio, Bertolli a De Rica e non solo, in nome del risparmio per gli utenti e del mercato libero gli italiani rimasero a guardare, avvinti da tanto zelo, anche quando lo Stato privatizzò la telefonia, l’elettricità e i tre quarti dell’energia, in parole povere: Sip-Telecom, Enel ed Eni.
Dopo tutto questo, dopo la rinuncia a fare lo Stato, sempre per il bene del proprio popolo, lo Stato italiano iniziò la metamorfosi che nel tempo l’ha portato ad essere un semplice esattore, ora i cittadini italiani sono solo più chiamati a pagare le tasse, sempre più alte, al solo scopo di mantenere nell’agio la classe politica, la magistratura, i pochi servizi rimasti di qualità sempre più scadente, le costosissime missioni militari all’estero ed i tantissimi disoccupati e nullatenenti ai quali si è aggiunto un numero sconsiderato, completamente fuori controllo, di immigrati e rifugiati politici. Ciò nonostante, nella campagna elettorale appena passata si è sentito ancora di tutto e di più, promesse assurde e irrealizzabili proprio perché l’Italia non possiede più nessuna leva economica, l’unica cosa che può fare un governo, di qualsiasi estrazione politica partitocratica, è aumentare le tasse e quello, infatti, lo hanno fatto tutti, non importa se di sinistra, di centro o di destra. Alla base di tutto, di tutto quello che non potrà mai essere fatto benché promesso, c’è il fatto ineludibile che l’Italia non è più padrona di se stessa e del proprio destino, il nostro debito pubblico, il terzo a livello mondiale e il primo assoluto se rapportato con il Pil, è quasi interamente detenuto dalla Banca Centrale Europea alla quale, fra l’altro, le nostre banche versano un obolo elevatissimo, miliardario, per poter gestire il denaro dei propri clienti che per effetto di ciò sono poi chiamati a partecipare alle spese attraverso enormi collette coatte spalmate sui conti correnti. Le grandi multinazionali presenti sul territorio nazionale, scoraggiate da una tassazione senza eguali al mondo, continuano a chiudere i battenti ed a creare migliaia di disoccupati che poi finiscono a carico dell’Inps, ovvero di chi ancora lavora e paga i contributi con l’illusione di poter un giorno andare in pensione. Le nostre spese militari non sono decise dal nostro governo ma dalla Nato che risponde direttamente agli interessi economici ed espansionistici degli Stati Uniti d’America i quali, si arrogano anche i diritto di imporci embarghi nei confronti degli stati che osano non riconoscere nell’America a stelle e strisce il padrone assoluto delle sorti del pianeta.
In parole povere l’Italia non solo non raccoglie più un solo centesimo attraverso le banche che non ha più, ma non è neppure più in grado di stabilire le tariffe della luce, del telefono e del gas, quindi, come possono fare il centro-destra, il centro-sinistra o i 5 stelle a mantenere le tante promesse fatte in campagna elettorale se nessuno di questi ha nei propri programmi il riappropriarsi da parte dello Stato delle leve economiche a suo tempo privatizzate in cambio di poco o niente e l’abbandono di “club esclusivi”, costosissimi e che nulla ci danno, come la Nato e l’Unione Europea?!
Insomma, quanto ancora le popolazioni italiche continueranno a farsi prendere in giro?
DOMANDONA, probabilmente all’infinito, però io credo che, seppur gli italiani non hanno mai perso occasione, attraverso il voto, di mostrarsi sempre più affascinati dalle molteplici e variegate occasioni di lamentela offerte loro dalla politica partitocratica romanocentrica, la fine sia sempre più vicina e quando, ormai sicuramente non molto in là con gli anni, qualcuno sarà obbligato a dirci che l’Italia non c’è più e con essa non ci saranno nemmeno più quei quattro soldi che, votando per i “partiti romanocentrici della tranquillità e della stabilità sociale”, gli italiani avevano l’illusione di mettere al sicuro, allora, inevitabilmente, sarà troppo tardi per tutto ed anche il detto “mal comune, mezzo gaudio” risulterà all’udito dei nostri figli come l’ennesima stupida idiozia lasciata loro in eredità da genitori pigri, incapaci e vigliacchi!
Torre C.se 13 marzo 2018
Il Segretario Federale
Paolo Bini