Nulla è più infame della partitocrazia romanocentrica
Ma senti, senti, allora è proprio vero, i nostri politici credono che gli italiani siano tutti rincoglioniti. Non c’è giornale e televisione che in questi giorni non ripeta il ritornello tanto caro a Renzi di una crisi ormai passata e di una ripresa, lenta, ma inarrestabile, già avviata anche grazie al “grande successo” dell’Expo milanese. Tutti a magnificare le scelte e le gesta del capo del governo che, a ben vedere, se si vuole essere onesti, non si discostano molto da quelle che sono costate la poltrona da Sindaco di Roma a Ignazio Marino.
Mai come oggi sembra di rivivere l’informazione del ventennio fascista che voleva l’Italia intenta a creare l’impero, mentre in verità i nostri soldati venivano sconfitti su tutti i fronti, dall’Africa alla Grecia. I gerarchi della partitocrazia, infatti, si comportano come nella storia hanno sempre fatto gli esponenti delle classi dominanti e sfruttatrici nell’approssimarsi del crollo del loro regime. Non riescono a capire la catastrofe che hanno causato e che, inevitabilmente, presto li colpirà.
Obbiettivamente, oggi è quasi impossibile pronosticare quanti saranno i pochi che non verranno travolti dal disastro Italia. In grande, molto più in grande, sembra di rivivere l’affondamento del Titanic, è vero, non c’è l’orchestra che sta suonando sul ponte della nave mentre questa cola a picco nelle gelide acque dell’oceano, ma stiamo viaggiando dritti verso il fallimento e il popolo italiano si perde in inutili discussioni su quanto di buono o di cattivo ha fatto la giunta di centro-sinistra a Roma; trova il tempo di manifestare a favore o contro l’immigrazione clandestina; si perde in chiacchiere da bar mentre si è ormai maturata la certezza di aver perso diritti sacrosanti come quelli alla pensione, all’istruzione ed alla salute; discute sulla crisi greca e sul rallentamento dell’economia cinese mentre da noi trovare un lavoro che non sia sottopagato o in “nero” è diventato più difficile che trovare un ago nel pagliaio; si indigna per le stupide parole di Tavecchio su gay ed ebrei mentre nel nostro Paese non c’è più investimento che possa garantire di rivedere almeno il denaro investito; si discute e ci si accapiglia quando la politica tocca il tema della fecondazione assistita e si sta a guardare mentre orde di criminali mettono a ferro e fuoco l’Italia sicuri dell’impunità; si manifesta e si organizzano convegni per sensibilizzare il Parlamento sulla necessità di introdurre nel codice penale il reato di “omicidio stradale”, quando basterebbe sbattere in cella chi ha travolto e ucciso una persona con l’auto al pari di chi la uccide sparandogli o accoltellandola, o forse c’è qualcuno disposto a sostenere che un morto è più morto se gli sparano piuttosto che se gli passano sopra con un’auto o con un camion? Insomma, abbiamo un ordinamento statale che fa molto più che schifo, viviamo in un Paese ormai molto più che prossimo alla bancarotta e, incredibile ma vero, la nostra classe politica, quando si racconta al popolo la verità, quando gli si dice le cose come stanno con l’intento di fargli aprire gli occhi sulla devastata realtà italiana, con aria sgomenta e affranta, dice di sentirsi vittima di una persecuzione odiosa e ingiusta. Accusa gli oppositori del regime partitocratico, praticamente solo noi, di creare nei loro confronti un clima infame. Non sono neppure sfiorati dal sospetto che infame non è la rabbia popolare che possono suscitare le parole di Italia Terra Celtica, bensì il sistema politico che loro hanno creato e difeso con ogni mezzo, anche e soprattutto, illecito?!
Non c’è nulla di più infame, eticamente e moralmente sbagliato del sistema partitocratico romanocentrico! Un sistema clientelare che ha inghiottito e continua ad inghiottire le ricchezze degli italiani; che zavorra la ripresa economica ed ogni iniziativa privata; che si nutre del lavoro e della vita degli italiani; che è sopravvissuto a inchieste di ogni tipo; che ha sbattuto in faccia al popolo le tangenti, le bustarelle e la corruzione che lo rendono unico e lo contraddistinguono da ogni altro sistema politico europeo.
La partitocrazia ha cambiato la morale, l’ha stravolta, ha trasformato i ladri in furbi, i corrotti ed i concussi in poveracci a cui non bastavano appalti e stipendi per mandare a scuola i figli e mantenere la famiglia, i bancarottieri in brillanti uomini d’affari da trasferire ad altri importanti incarichi super pagati, ovviamente, dopo aver loro elargito liquidazioni milionarie.
Ora, se si vuole ancora sperare nella possibilità di un futuro che non costringa i nostri figli alla schiavitù ed alla prostituzione, questa infamia, l’infamia della partitocrazia, va assolutamente fermata!
Il Segretario Federale
Paolo Bini