Niente più italiani, solo più fieri e orgoglioni italioti
Ormai, forse i più, come al solito, non ci avranno fatto caso, ma la politica, intesa come proposta e discussione; come idee e progettazione, o anche, perché no, come arte del compromesso, per arrivare a fare, a determinare, a stare al passo con i tempi da protagonisti, non esiste più! Forse in Italia non è mai esistita, stroncata sul nascere con l’assassinio di Enrico Mattei. Ciò nonostante, ad onor del vero, durante gli anni del periodo storico, definito da molti “Prima Repubblica”, la politica nostrana, almeno alle apparenze aveva dimostrato di tenerci. Ora, anche grazie alla sdoganata farsa pandemica degli ultimi anni, in maniera decisa, senza che nessuno facesse niente e senza opposizione popolare, che avrebbe potuto manifestarsi solo con il contributo degli italiani alla causa di Italia Terra Celtica, si è definitivamente cancellato tutto. Temi come: “riforma federalista”, con il 75% del gettito fiscale da trattenersi nella Regione che lo produce; come “sicurezza sul lavoro”; come “legislazione sui salari”, con la protezione degli stessi dall’inflazione; come “ricambio generazionale nel mondo del lavoro”; come “riconsegna della sanità pubblica nelle mani dei medici”, quelli veri, non quelli dalle carriere costruite sulla tessera di partito; come “riforma scolastica”, che chiuda gli attuali parcheggi per figli e che trasformi le scuole in luoghi sicuri, di studio, di svago e di sport, o come “riforma della giustizia”, con carriere separate e penale per Giudici e Magistrati corrotti o “poco attenti” nell’emettere sentenze, che troppo spesso, abbiamo visto rovinare la vita di persone innocenti, non esistono più! Ora siamo di fronte ad una classe sovrastante, che si nutre e si ingrassa grazie al menefreghismo degli italiani, che scruta il Paese senza farne parte, che lo vende a pezzi al miglior offerente. Una classe dirigente che di istituzionale non ha più niente, che a sua difesa ha creato un grande apparato di sistema e che negli anni, come le cronache, seppur molto edulcorate, hanno informato, ha addirittura affidato la propria selezione, non all’elettorato, ma alla Magistratura ed i propri programmi, non al Parlamento, ma agli indici di borsa. I dati delle ultime elezioni politiche parlano chiaro, il 37% degli italiani ha rifiutato di rendersi complice della partitocrazia romanocentrica non andando a votare e il 16% di chi si è recato alle urne (ma la percentuale potrebbe anche essere più alta) ha annullato la scheda o la restituita in bianco, quindi, Parlamento e Senato rappresentano al massimo il 47% dell’elettorato, di fatto una minoranza, destinata a divenire ancor più minoranza nelle future elezioni politiche con i rischi che tanto dissenso, non rappresentato politicamente, possa sfociare, cosa che ad oggi pare inevitabile, in una lotta armata senza quartiere. Il nuovo Governo di “centro-destra” d’altronde sta facendo esattamente quello che avrebbe fatto un Governo di “centro-sinistra”, stessa politica estera determinata dagli U.S.A. e stessa politica interna e monetaria determinata dalla U.E. e dalla B.C.E., quindi, o si cambia davvero con Italia Terra Celtica, o tutti insieme, da “bravi” e “furbi” italioti, si muore di partitocrazia e di rincoglionimento.
Il Segretario Federale
Paolo Bini