Menefreghismo, incapacità e faziosità stanno uccidendo l’Italia
Se guardiamo all’Italia di queste ultime settimane, direi che anche le più esigue speranze di potercela fare spariscono all’orizzonte. Altroché uscita dal tunnel della crisi, solo Renzi e i suoi ascari di centro-destra intravvedono questa possibilità e dire che non sono neanche avanti con l’età, quello che promettono dovrebbero ricordarselo senza necessariamente ricorrere a bigliettini o scritte sui calendari. Non siamo più di fronte a Monti, che più di essere un grande economista, ha dimostrato di essere un “grande Vecchio”, uno che ogni cosa ha fatto, l’ha fatta per “altri” e non certamente per gli italiani. Qui siamo di fronte alla negazione della politica, dell’economia e di ogni cosa abbia un senso logico. Di lavoro, giustizia, scuola, finanza, sanità, economia e stato sociale si parla esclusivamente ad uso e consumo dei media, senza volersi rendere conto che una cosa è governare un Paese, un’altra è apparire e promettere tanto per farlo, tanto per tranquillizzare il popolo. Abbiamo avuto il professore proveniente dalla Bocconi, adorato da Casini e dalla sua banda, tenuto in sella dai voti del Pd e del Pdl, una persona che ha dimostrato come non azzeccandone una si possa essere osannati come grandi statisti. L’Italia ereditata per volere di Napolitano da Matteo Renzi è quella lasciata da Mario Monti, un Paese allo stremo, strangolato dalla tassazione più alta del mondo; un Paese che non offre ricambio lavorativo per effetto della riforma del sistema previdenziale voluta proprio dal grande bocconiano; un Paese senza giustizia e sicurezza; un Paese che non sa nemmeno più offrire una sanità pubblica decente alla sua gente. Insomma, un Paese dove sembrava impossibile riuscire a fare peggio, ma si sa, mentre la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo e così eccoci qua, alle prese con Matteo Renzi, con il suo seguito di improbabili ministri e con un governo di centro-sinistra sostenuto dai voti del centro-destra. Il tutto a dimostrazione che, se non si sta più che attenti, al peggio non c’è limite!
Il buon Renzi, grande affabulatore e in gioventù, quando studiava da politico, anche vincitore, al cospetto di Mike Bongiorno, della “Ruota della fortuna”, ha mostrato a tutti che si può sempre fare peggio. Ha regalato all’Italia poche riforme e pochissime leggi (meno male), ma non ne ha centrata nemmeno una. La “Buona Scuola” fa semplicemente schifo, il “jobs act” è servito unicamente a drogare i dati sulla disoccupazione, la nuova legge elettorale ribattezzata “italicum” è talmente assurda che lui stesso vorrebbe cambiarla e quando ha messo le mani sulla giustizia ha contribuito, come pochi in passato, a fare del banditismo l’unico mestiere capace di garantire a chi lo fa con diligenza e abnegazione, il rispetto delle istituzioni.
Non solo l’uscita dalla crisi non è prossima, ma in fondo al famoso tunnel che Renzi usa per le sue metafore c’è il rischio sempre più concreto di trovare un terribile baratro dentro il quale sarà impossibile non precipitare e dal quale sarà altrettanto impossibile uscire se non con tutte le ossa rotte. L’incredibile, però, non è tanto il governo Renzi ed il suo operato che pare orientato scientificamente al fallimento del Paese, l’incredibile sta nel comportamento degli italiani, che ancora riescono a farsi prendere in giro dalla politica dei partiti romanocentrici e da quelli sedicenti federalisti che non hanno mai dato vita ad una sola piccola riforma a beneficio dell’Italia. Probabilmente sono ancora i più coloro che credono di poter essere salvati da chi li ha ridotti in queste pietose condizioni, è una cosa senza nessuna logica, ma tantè, oggi i politici, i partiti, i programmi ed i progetti si scelgono col voto e quando, guardando fuori dai nostri confini, si vedono Stati meglio governati, significa che questi sono abitati da popoli più maturi, da popoli capaci di scegliere la propria guida politica sulla base delle proprie aspirazioni e necessità.
La partitocrazia è in disarmo, ovunque scoppiano liti, a destra come a sinistra e il centro non fa eccezione, il colpo di grazia potrebbe essere assestato, certo non senza difficoltà, però, a quello che è dato vedere c’è il rischio concreto che gli italiani, esclusivamente presi a lamentarsi come delle vecchie signore inacidite dal tempo, anche questa volta, senza nessuna spiegazione logica, finiscano con il perdonare alla partitocrazia il fatto ineludibile di aver ridotto l’Italia alla stregua di una dittatura dove oltre il 65% di ciò che si guadagna deve essere versato allo Stato sotto forma di tasse e di gabelle varie ed il tutto, come sin troppo evidente, in cambio di niente!
L’incoerenza esibita e trasformata in occasione di favori e affari, l’indifferenza a qualunque valore e ideale, l’idea del bene comune e della solidarietà intesa come un danno e non come una opportunità per tutti, l’antipolitica e il sovversivismo dall’alto, gli estremismi di tutti i tipi, le volgarità e quant’altro ci mostra quotidianamente la politica della partitocrazia romanocentrica stanno distruggendo il Paese colpendolo in ogni suo settore vitale. Ormai non fa nemmeno più notizia l’imprenditore o l’artigiano che sceglie di suicidarsi sentendosi perseguitato dallo Stato, dallo stesso Stato a cui ha versato già tutto ciò che aveva e in ultimo anche la vita.
E’ questo che vogliamo?!
E’ questa l’Italia che per menefreghismo, incapacità e faziosità vogliamo per i nostri figli?!
Il Segretario Federale
Paolo Bini