Malati di pecorinite in balia della partitocrazia
A vedere i candidati alla carica di Sindaco delle grandi città, a sentire i discorsi dei politici di tutti i partititi oggi presenti nell’Arco Costituzionale, a vederne i comportamenti tangibili per tutto ciò che non fanno, vuoi perché incapaci, corrotti, o perché non gli frega nulla del popolo e delle promesse fatte allo stesso, a leggere i giornali e vedere ed ascoltare la pochezza dei tanti talk show televisivi che si occupano di politica viene da chiedersi: “Ma come fanno questi a sopravvivere al voto degli elettori?”
E’ ormai palese, oggi si fa politica solo per ottenere l’immunità e l’impunità! La cosa è tanto visibile e tanto assurda che non si riesce a capire come il popolo possa continuare ad avvallare una simile schifezza. Massoneria, lobby affaristiche e finanza, indisturbate, per anni sono andate a braccetto nella creazione di quello che è ormai diventato un vero e proprio ordinamento che si intreccia e convive con quello legale. Non esiste una sola legge approvata negli ultimi trent’anni che possa essere definita, in senso positivo, una legge per l’Italia e gli italiani. Siamo di fronte ad uno scempio degenerativo senza eguali nel mondo e quel che è peggio, tutto ciò è accaduto e continua ad accadere, perché gli italiani, quelli che si lagnano quando vengono messi in cassa integrazione e mobilità; quelli che si disperano quando vengono licenziati; quelli che vengono addirittura condannati perché hanno osato difendersi da ladri e rapinatori; quelli che se la prendono con il mondo perché devono aspettare un anno per fare una risonanza magnetica; quelli che escono dall’università e si sentono proporre un lavoro in un call center; quelli sempre incazzati con la politica e quelli costretti a lavorare in nero in cantieri edili e in laboratori nascosti in fabbriche e stabili abbandonati, continuano imperterriti a digerirsi tutto senza però fare niente se non mettere a repentaglio il futuro dei propri figli.
L’Italia è in mano al malaffare, l’uomo venuto da Firenze con il proposito di rottamare la vecchia politica consociativa si trova oggi ad essere Segretario di ciò che è nato dall’evoluzione del partito comunista italiano e della sinistra democristiana, alla guida di un governo retto dai voti del centro-sinistra e del centro-destra di Angelino Alfano, quindi, ad avvallare in prima persona tutto quello che a parole voleva rottamare. Gli scandali si susseguono e coinvolgono tutti, il Partito Democratico la sta facendo decisamente da padrone, non esiste inchiesta giudiziaria, che si occupi di politica, appalti, turbative d’asta e quant’altro che non veda invischiato un suo esponente con a ruota gli indomabili di Forza Italia e Lega Nord e in mezzo a tutto questo marasma, che continua a trascinare l’Italia verso il fallimento, un popolo che a parole dice di amare i propri figli e che nei fatti, invece, sta regalando loro un futuro fatto di miseria e incertezza.
La politica romanocentrica ormai ha perso anche l’ultimo barlume di vergogna, ogni qual volta un magistrato osa indagare un’esponente della partitocrazia gli si scagliano addosso tutti, media compresi, tutti garantisti nel nostro Paese, gli unici a cui non è concessa mai la possibilità di sbagliare sono i contribuenti onesti che, dovendo sempre più frequentemente fare i conti con disoccupazione, mobilità, cassa integrazione e fallimenti, si trovano sempre più spesso costretti a scegliere fra pagare il mutuo, l’affitto, le cure mediche, la spesa alimentare o le tasse.
Decisamente, l’attuale sistema politico italiano è da cestinare completamente, chi ancora si schiera a favore della partitocrazia, semplicemente, o da questa trae beneficio, o non ha capito niente.
Credo che solo l’ineguagliabile vigliaccheria che da sempre caratterizza il comportamento degli italiani possa giustificare quanto quotidianamente avviene nel nostro Paese. Il nostro è di fatto un popolo di accesi rivoluzionari, però, solo a tavola e solo dopo almeno due o tre bicchieri di vino, poi, smaltita l’ebrezza che gli dona l’alcol, tornano, come la storia più o meno recente ci insegna, ad essere i soliti docili pecoroni, disposti anche a rovinarsi, a non mancare un solo appuntamento con il fisco, pur di non inimicarsi le spietate istituzioni a cui garantiscono da oltre mezzo secolo, attraverso il voto, il potere per far ciò che vogliono.
Il Segretario Federale
Paolo Bini