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Malasanità, figlia della partitocrazia romanocentrica

by / giovedì, 29 gennaio 2015 / Published in Sicurezza e salute

Sono stimati in 123 al giorno i morti per “malasanità” in Italia e quel che è peggio, come è dato sapere da competenti e significative indagini, il 50% dei decessi poteva essere evitato. Non solo, siccome al peggio non c’è limite, nonostante tale impressionante dato, quello che ci risulta incomprensibile è l’indifferenza del Ministro, degli assessori, dei medici, degli infermieri, e addirittura dei malati. Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali, degli infarti e dei tumori, questa l’agghiacciante verità. Questo il diritto alla salute che ci riserva il sistema partitocratico.

I nostri politici, avidi di denaro, sempre pronti a vedere un possibile evasore fiscale in chi nella vita, lavorando e facendo sacrifici, si è fatto una casa, una posizione e ha messo da parte qualcosa, ci riservano una sanità pubblica a pezzi, distrutta dalla lottizzazione dei partiti. Hanno in testa solo la caccia all’evasore, ormai classificato in Italia come l’unico vero delinquente e poco conta per loro se entrati in ospedale si rimane vittime di qualche infezione letale o di qualche errore umano, l’importante è che si siano pagate le tasse, poi, se si muore, vorrà dire che sarà chiamato a pagarle il parente più prossimo.

Si sfiorano i 45 mila decessi all’anno e su circa 8 milioni di persone ricoverate risultano essere ben 320 mila quelle che subiscono danni o conseguenze dovuti a errori nelle cure, o a disservizi che potrebbero essere evitati. Questi i fatti, i dati raccapriccianti, non frutto di fantasia, ma emersi da diversi studi e ricerche promosse da diverse associazioni fra cui anche “Assinform” e “A.I.O.M.”. Dati che dovrebbero far riflettere, che dovrebbero far capire agli italiani quanto sia inutile, se non addirittura dannoso, continuare a svenarsi per mantenere questa classe dirigente. Non siamo solo noi a pretendere maggior attenzione e maggiore onestà da parte della politica nostrana, addirittura l’O.C.S.E., nel suo ultimo rapporto sulla sanità italiana, reso pubblico nel gennaio di quest’anno, rileva, oltre ad una forte disparità nell’erogazione di servizi sanitari tra una regione e l’altra, anche l’impossibilità di continuare a tagliare la spesa in favore della sanità pubblica senza che venga messa a rischio la qualità minima del servizio. Insomma, viviamo in un regime partitocratico il cui comportamento vessatorio ed iniquo viene evidenziato anche da importanti organi internazionali, viviamo in un Paese ostaggio della partitocrazia, della burocrazia e della mafia, ma purtroppo, viviamo in un Paese i cui cittadini non riescono ad andare oltre le più vuote e sterili lamentele. Questo si traduce in uno Stato che non esita mai a mettere le mani in tasca agli italiani; in una politica del malaffare sempre pronta ad andare in soccorso di corrotti e corruttori; in una partitocrazia romanocentrica arroccata a difendere sprechi e inefficienze della pubblica amministrazione e in governi che mai cambieranno le leggi che garantiscono i privilegi e i vitalizi, che fanno della nostra classe politica la più pagata al mondo.

Ora, se non si ha nemmeno il coraggio di lottare per una sanità pulita dalla politica, che metta al primo posto la salute del cittadino, sappiate, ci si rende come minimo complici di chi, forse, un giorno stroncherà anche la vostra vita o quella di un vostro familiare.

Pili Elide

Responsabile Federale Commercio e Artigianato

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