Mai dalla parte dei nazisti!
E così eccoci di nuovo dalla parte “giusta della storia”, era dall’epoca del ventennio fascista che non lo si sentiva ripetere con tanta e tale insistenza. Era da allora che non era proibito pensarla diversamente, probabilmente gli avvenimenti del passato non ci hanno insegnato nulla, purtroppo per l’ennesima volta saremo costretti a farcene una ragione. Comunicare la verità è cosa impossibile, oggi come nell’epoca delle “gloriose” camicie nere il “popolo” italiano ha scelto la strada della cieca obbedienza e dell’omologazione. Guai a chi osa dire il contrario, i buoni ed i cattivi sono scelti secondo il rigido copione imposto dai più pericolosi stragisti della storia dell’umanità: gli Stati Uniti d’America.
Così, nella “democratica” Repubblica partitocratica italiana, esattamente come si fece negli anni bui del fascismo, è scattata la caccia, questa volta non all’ebreo, ma al russo. I fatti parlano da soli: l’Università Bicocca di Milano rinvia a data da destinarsi, mostrando la grande ignoranza del suo Rettore, la Sig.ra Giovanna Iannantuoni, il corso di quattro lezioni che il noto scrittore e docente al Dipartimento di studi umanistici della Iulm, Paolo Nori, avrebbe dovuto tenere sui romanzi di Dostoevskij; l’invito fatto ad Alexader Gronsky per il Festival della Fotografia di Reggio Emilia viene cancellato; il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, licenzia il Direttore d’orchestra del Teatro La Scala, Valery Gergiev, perché russo, ma soprattutto perché, anche lui da grande ignorante, non è a conoscenza della storia e della storia dell’arte e della cultura. Caro Sala, gli Asburgo, benché sapessero benissimo come la pensava, non si sognarono mai di perseguitare o di cacciare il grande Giuseppe Verdi. Un consiglio, da un umile Segretario Federale di un umile Movimento politico democratico e federalista: STUDIA! Forse sarai anche adeguato per tanti milanesi, ma credo che per altrettanti sarai il simbolo della vergogna di Milano. Insomma, fino a ieri la colpa più grave era ritenuta essere quella del rifiuto all’inoculazione del “vaccino anti covid”, ora c’è una nuova colpa, anch’essa gravissima, individuata dalla politica e dall’informazione italiana nell’essere russo. Il canovaccio non è cambiato, a nessuno interessano i perché di questa guerra, seppur siano tanti e siano gravi, tutti hanno l’ordine di screditare la Russia e di far apparire Putin come un pericoloso assassino e tutti si stanno dando da fare perché ciò venga creduto dagli italiani e così, in attesa che venga ordinato di bruciare i libri di Tolstoj, Solochov, Leonov, Nabokov, Solzenicyn, Adamovic, Rybakov, DostoevsKij ecc. ecc., ci tocca assistere a ignobili e razziste sanzioni e restrizioni nei confronti di atleti, giornalisti, politici e rappresentanti del settore culturale russo.
Ucraini brava gente, vanno aiutati, però, evitiamo il qualunquismo esasperato. Mi pare che ancora oggi sia in vigore, celebrata come non mai, “la giornata del ricordo”. Ancora oggi le scolaresche vengono portate in “gita” ad Auschwitz perché possano tastare con mano l’orrore della follia umana. Ancora oggi, giustamente, vengono criminalizzati gli idioti e i folli che inneggiano al Terzo Reich esponendo la svastica nazista. Ciò nonostante, l’informazione mainstream, in pieno stile nazista, impedisce a chiunque di obiettare rispetto alla narrativa “ufficiale” che addebita all’aggressione russa la guerra in Ucraina. L’Ucraina è da aiutare, noi abbiamo stanziato centinaia di milioni di euro allo scopo; abbiamo inviato forniture di armi e iniziato le più disparate raccolte di fondi a sostegno della popolazione ucraina che, contro ogni evidenza, vogliamo alle prese con un massacro senza precedenti ad opera dei cattivoni russi. Ora, non sarà certamente Italia Terra Celtica a far cambiare opinione a milioni di italiani, ma noi, come abbiamo sempre fatto, il nostro contributo alla verità lo vogliamo dare, ci potranno eliminare, ma non potranno mai trattarci da stupidi rincoglioniti alla stregua della quasi totalità della popolazione italiana. Dunque, solo il secolo scorso ci fu la seconda guerra mondiale, tutto il mondo si trovò coinvolto nel conflitto con l’intento di fermare la follia nazista della Germania. I simboli che accompagnavano i tedeschi allora sono gli stessi che accompagnano gli ucraini oggi, ma i tedeschi erano cattivi e gli ucraini, responsabili di una “pulizia etnica” che dura da otto anni nel Donbass, stranamente, sono i buoni. Tradotto, dipende da chi si uccide, se si ammazzano gli ebrei si è cattivi e nessuno di noi ha nulla da obiettare in merito, se però, si ammazzano per otto anni, 24 ore al giorno, bambini, donne, anziani, operai, gente inerme e disarmata, la cui unica colpa è quella di essere russofona, allora si è buoni; allora il cattivo è chi interviene per porre fine alla strage degli innocenti. Capite, per la maggioranza degli italiani sarà anche giusto, ma noi non siamo mai stati e mai staremo dalla parte degli assassini.
Il Segretario Federale
Paolo Bini