Ma svegliarsi, proprio mai?
Detto che lo spettacolo offerto dalle forze politiche italiote in questo periodo è a dir poco osceno; detto che non mi stancherò mai di scrivere e di dire come non sono in grado di capire il motivo per cui gli italiani riescono sempre a scegliere il peggio in loro rappresentanza; detto che, fra le altre cose, non riesco nemmeno a comprendere come in un momento così tragico per l’andamento dell’economia del Paese, ci siano fior fiore di sedicenti politologi e saccenti satiri che riescono, quotidianamente, a prendersela con le forze politiche d’opposizione piuttosto che con quelle di governo; detto che la gente, come i politici che sceglie in propria rappresentanza, pare preferisca darsi da fare a parlare e soprattutto a sparlare; detto tutto ciò e tralasciato molto altro per sola pietà, mi pare evidente come sia impossibile cominciare un nuovo capitolo della vita politica e sociale del Paese se ci si ostina a leggere sempre e solo l’ultimo, nonostante, lo si legga come si vuole, sembra scritto da analfabeti. Tradotto, non vi è stata nella recente storia dell’Italia una sola scelta politica che si sia dimostrata vincente, è da quando sono arrivata in questo, che potrebbe essere il Paese migliore del mondo, che sento parlare di aiuti al Mezzogiorno e il Sud Italia continua ad essere in condizioni a dir poco penose; è da quando sono qui che sento parlare di lotta alla mafia e la mafia continua a fare e disfare ciò che gli pare aiutata da un codice penale semplicemente ridicolo; è da anni immemori che si cerca di fare la nostra parte di buco nelle montagne della Val Susa per dare un senso alla tanto decantata TAV e ancora si è fermi ad aspettare non si sa bene cosa; lo stesso si può dire del Mose a Venezia, se ne parla ogni volta che la laguna inghiotte la città, si spendono soldi, si fanno un mucchio di parole inutili e il Mose è lì che prende la ruggine senza essere mai entrato in funzione; non parliamo poi della gestione della sanità pubblica, quando si fa qualcosa di buono lo si proclama a reti unificate, poi, ci sono centinaia di migliaia di italiani costretti a rivolgersi alla sanità privata per liste d’attesa che in molti casi, vedi risonanze magnetiche, esami specialistici, ecografie e tac, superano abbondantemente i 12 mesi.
Insomma, la politica partitocratica, quella ripetutamente scelta dagli italiani, cos’ha fatto per il popolo che la esprime se non il nulla più assoluto?
Come è possibile, quindi, che nonostante tutto ciò, a cui si potrebbero aggiungere le privatizzazioni selvagge che hanno impoverito l’Italia e l’entrata nell’euro che sta decretando il fallimento del Paese, gli italiani, imperterriti, continuino, avendo il martello in mano dalla parte del manico, a darselo con violenza sui coglioni?
Non so, risposte non ne ho, in passato ho provato a dare delle spiegazioni al comportamento del “popolo” italiano e l’unica che alla fine ho trovato plausibile è quella che il “popolo” italiano non esiste e non è mai esistito!
Io, noi di Italia Terra Celtica, crediamo che sia meglio essere protagonisti, nel bene e nel male della propria vita piuttosto che viverla da spettatori e crediamo sia indispensabile lottare per lasciare ai propri figli una situazione economica e sociale che possa offrire loro delle opportunità di lavoro e di affermazione nell’ambito di una vita vissuta onestamente. In Italia, però, pare che vivere sia diventata una cosa rara, la gente cerca di esistere, di farsi notare, sempre alla ricerca di elemosina da parte delle istituzioni, mai alla ricerca del cambiamento e del rinnovamento della fallimentare politica romanocentrica. La paura, non si sa bene di cosa, la fa da padrona, tutti sono “terrorizzati dalla propria ombra” e così lasciano il Paese in mano a degli incapaci quando non a dei corrotti.
Nella Vita non c’è nulla da temere, semplicemente c’è tutto da capire e quando ci si rifiuta di farlo si finisce per vivere situazioni sociali disastrose come la nostra.
Bisogna comprendere che nella Vita ci sono situazioni che ci si cerca ed altre che, inevitabilmente, facendo sempre finta di niente o tuttalpiù, offrendosi come sardine ostaggio degli squali, situazioni che ci vengono a cercare.
Io, obbiettivamente, non so se nella mia Vita, sino ad oggi, ho fatto tanto o poco, quello che è certo, tutto ciò che ho fatto l’ho fatto col cuore, col cuore di una mamma che non smetterà mai di lottare per il futuro del proprio figlio e mi piacerebbe che tanti genitori, mamme e papà, poco o tanto, facessero lo stesso per i propri figli, perché alla fine lo si farebbe per tutti, per l’intero Paese.
Basta col non dire e col non fare per la paura di ciò che gli “altri” possono pensare di noi, liberiamoci da questa stupida prigione, poi, se esistono tanti “ben pensanti”, tanti “radical chic”, tanti “perbenisti” o solamente, tanti vigliacchi, chi se ne frega! Se questi sono convinti di essere migliori di me, è una convinzione che gli lascio volentieri perché io credo che nella Vita si debba, invece, sempre migliorare!
Torre C.se 10 dicembre 2019
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau