Ma gli italiani, che Italia vogliono?!
Non passa giorno senza che ci vengano magnificate le gesta del governo, senza che ci venga ricordato che la crisi può ormai essere catalogata come ricordo, però, non passa giorno senza la chiusura di aziende, senza la creazione di nuovi disoccupati e senza che case, negozi e attività vengano prese d’assalto da malviventi pluripregiudicati o da nuovi artigiani del crimine che, perso il lavoro ed ogni speranza di trovarne un altro, sicuri dell’impunità garantita ai delinquenti dalla partitocrazia romanocentrica, non trovano di meglio da fare se non cimentarsi in rapine, truffe, furti e chi più ne ha più ne metta. E’ l’Italia romanocentrica, l’Italia che chiude le porte del carcere ai delinquenti e impiega le sue risorse nella caccia agli evasori del canone televisivo; l’Italia che indaga sul come gli italiani spendono i propri soldi; l’Italia degli studi di settore, che impone per legge i guadagni da dichiarare a commercianti, impresari e artigiani; l’Italia dei condoni fiscali e dei condoni tombali; l’Italia dei privilegi e delle false pensioni d’invalidità; l’Italia del perdono per ladri e assassini e l’Italia della condanna e del pugno di ferro per chi si difende, perché costretto dall’assenza di sicurezza e legalità, da ladri e assassini. E’ l’Italia che gli italiani, fra lamentele, mugugni, pianti e imprecazioni, hanno scelto per loro ed i propri figli ogni qual volta sono stati chiamati a votare.
Ora, credo davvero che tutti debbano metterci maggiore attenzione, credo che gli italiani debbano cercare di capire il semplice meccanismo della “democrazia rappresentativa”. Una volta, quando c’erano le monarchie, se nasceva il Re scemo il popolo era costretto a 10, 20, 40 anni di miseria e soprusi, oggi i governi e i politici si scelgono col voto, quindi, quando ci si lamenta perché la sanità pubblica non risponde come dovrebbe alle esigenze della popolazione; quando si torna a casa e la si trova svaligiata con la certezza che il ladri la faranno sicuramente franca; quando tocca vigilare in vece delle forze dell’ordine sullo spaccio di stupefacenti all’uscita delle scuole; quando si denuncia il furto dell’auto e si viene guardati storti dal poliziotto che subito sospetta si voglia truffare l’assicurazione piuttosto che avere giustizia; quando si viene condannati a pagare il rapinatore per avergli procurato dei danni fisici in un “eccesso di difesa” e quando busta paga e pensione bastano appena per pagare le tasse, allora una sbirciatina allo specchio bisogna darla e all’immagine riflessa bisogna assolutamente chiedere: “Ma tu per chi cazzo hai votato?”
Questa Italia, sempre più, risulta da cambiare, è un Paese destinato al fallimento, è un Paese dove l’unica certezza è che in nessun campo esistono più certezze. Gli italiani stanno frantumando ogni record mondiale, già da loro detenuto, in tema di lamentele, chiacchiere e richieste di elemosina, tutta roba che non serve a cambiare, che non serve a dare al Paese una nuova classe politica, magari di poche parole e di scarne promesse, ma una nuova classe politica capace di dimostrare con i fatti di avere a cuore la nostra meravigliosa Terra, già culla di antiche e grandi civiltà.
Le ideologie politiche vanno cestinate, servono solo a ingrassare i partiti e le lobby di potere. C’è da mettere al primo posto il benessere e la sicurezza degli italiani, quindi, bisogna promuovere il nostro territorio attraverso le sue eccellenze culturali, le sue iniziative professionali e i suoi successi produttivi perché anche le migliori risorse, se si tengono nascoste all’ombra delle faide politiche, stentano a diventare opportunità di rilancio economico. Bisogna mettere mano al sistema fiscale, ridurre drasticamente le tasse sul lavoro; tagliare di netto le super pensioni, senza chiedere agli interessati se sono d’accordo, bisogna fare come ha fatto la Fornero con tutti noi, solo che stavolta saremo noi a farlo a loro; bisogna finirla con i giudici che muovono la coda solo quando c’è da fare politica e iniziare un nuovo corso dove chi delinque, non importa se italiano, comunitario o extracomunitario, deve sapere che in Italia ci saranno pene lunghe e certe.
Noi vogliamo un’Italia Federale, Democratica, che abbia la sua grande lobby politica nel popolo che lavora, produce e rispetta le leggi, la partitocrazia, è palese, vuole questa Italia! Ma gli italiani, che Italia vogliono?!
Il Segretario Federale
Paolo Bini