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Ma che storia!

by / martedì, 03 febbraio 2015 / Published in Giustizia e società

Una volta c’era un Paese molto bello dove la gente viveva serena, lavorava cinque giorni la settimana e lasciava gli ultimi due per gli svaghi, i divertimenti e gli hobby. Certo tali diritti, accompagnati da diritti più importanti, la salute, l’istruzione, la pensione ecc., avevano un costo, ma la gente di quel Paese li sosteneva facilmente e, addirittura, riusciva a risparmiare, a comprarsi la casa e ad aiutare figli e nipoti nella costruzione del loro futuro. Fu così che accadde l’imponderabile, tanta e tale serenità portò gli abitanti di quel Paese a disinteressarsi della cosa pubblica e ciò successe perché la stragrande maggioranza credeva che l’importante fosse lavorare, pagare le tasse e non delinquere. Ahimè, le cose non stavano così, i politici di quel Paese si accorsero di quel grande, ingiustificato e assurdo disinteresse che i cittadini dimostravano per la politica e per tutto ciò che era l’organizzazione dello stato sociale e fu così, che tutti insieme, organizzarono il più grande “sacco della storia dell’uomo”. La gente si dimostrava ben disposta a pagare qualunque cosa a peso d’oro, certo un po’ si lamentava, ma senza esagerare troppo e soprattutto, furbescamente e ad arte sempre sviata dai problemi reali ad opera di una parte politica ben distinta e connotata di rosso, ogni qual volta scendeva in piazza per qualche rivendicazione, lo faceva sempre con motivi ed obbiettivi sbagliati. Ciò fece si che quel Paese perse serenità e col tempo, da molto bello divenne semplicemente il “bel Paese” di democristiana memoria. Il Paese dove oggi tutto è consentito ai banditi, qualunque sia la loro specializzazione. Il Paese dove si può veramente fare e compiere qualsiasi cosa, si può rapinare e nel farlo si può sparare al rapinato; si possono sequestrare persone, anche bambini ed anziani e chiedere il riscatto per il loro rilascio; si possono indurre in schiavitù donne e bambini costringendoli a lavorare, rigorosamente in nero, in scantinati e laboratori di fortuna; se ci si stufa dei familiari, qualsiasi sia il grado di parentela, si possono sempre ammazzare; si può tranquillamente stuprare donne e se si è pedofili, finanche i bambini; si può rubare indisturbati in ogni dove; si ha la libertà di truffare chiunque, meglio se molti alla volta; si può manifestare pacificamente incendiando automobili, sfondando vetrine e massacrando di botte gli agenti di polizia; si può percepire la pensione d’invalidità pur essendo sani come pesci ed in ultimo, cosa veramente di poco conto, si può apostrofare chiunque come fascista, soprattutto se chi si prende del fascista, fascista non lo è, non lo è mai stato e mai lo sarà! Tutto ciò, ovviamente si può fare con il bene placito delle parti politiche più illuminate e non solo, assurdo ma vero, tutto ciò è anche ben visto dalla magistratura, la quale negli ultimi vent’anni ha assunto un comportamento teso a rivendicare per sé un ruolo più importante e, soprattutto, diverso da quello per cui era originariamente nata. Oggi ai giudici non interessa più assicurare alle patrie galere i delinquenti, quella è cosa scomoda e genera un’altra cosa alla quale sembrano proprio essere allergici, ovvero genera lavoro e per lavorare ci vuole impegno, cosa che i nostri indefessi baluardi della legge vogliono mettere in altre cose, magari più legate alla politica ed alle sorti del “bel Paese”. Cosa importa, se intanto le famiglie di quel Paese, oggi molto più strano che bello, sono fra le ultime d’Europa per il tenore di vita; cosa importa se non bastano più 35 e nemmeno 40 anni di lavoro per andare in pensione; cosa interessa ai nostri politici ed ai loro guardiani togati se quotidianamente vengono sacrificati sull’altare del guadagno di pochi, i diritti di milioni di persone; cosa importa, alla luce del fatto che le genti di quel Paese sono riuscite a farsi dividere in fazioni, in classi, in sudisti e nordisti, se non esiste più nessuna ragione per avere speranze nel futuro e cosa importa se tutto va a rotoli e le buste paga dei dipendenti non bastano più per fare la spesa, pagare i mutui e gli affitti???

L’unica cosa importante, assolutamente da scongiurare è che sulla scena politica appaia qualcuno votato al bene del Paese, portatore di un progetto nuovo, capace di spazzare via la partitocrazia e di estirpare il cancro che questa ha generato in tutte le istituzioni occupate dai partiti e dai loro uomini.

Ecco cosa importa alla stragrande maggioranza dei politici di quello strano Paese!

Solo il popolo, dimostrando di avere ricordo di cosa significa essere un popolo, può spezzare questo oscuro incantesimo e può tornare ad essere libero ed a vivere in un Paese molto bello, dove i diritti torneranno ad essere accompagnati e preceduti dai doveri e dove i banditi, gli sfruttatori e gli opportunisti torneranno ad avere una sola certezza: passare molti anni nelle patrie galere senza sussidi e prebende da parte dello Stato, soprattutto quando queste, come è ormai divenuta prassi consolidata, vengono sottratte alle persone per bene, quelle che nonostante tutto, ancora lavorano e pagano le tasse!

 

Il Presidente Federale

Carlo VERNA

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