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Ma che bello lamentarsi………….

by / mercoledì, 16 marzo 2016 / Published in Giustizia e società

La cosa unica, che contraddistingue l’Italia da ogni altro Paese, è quella di essere abitata da un popolo esclusivamente capace di non fare nulla! Ovviamente non tenendo conto del fatto che primeggia nel mondo per essere il popolo più capace di lamentarsi e piangere miseria.  Già so che molti obbietteranno, che scriveranno ricordandomi che l’Italia fu patria di eroi, santi e naviganti. Già me li vedo e me li sento gli italiani indignati dalle mie parole, ma poco m’importa, Italia Terra Celtica non ha mai cercato i favori della gente con bugie e lusinghe, ci piace dire la verità, anche se politicamente controproducente, non possiamo dire che un imbecille è furbo e intelligente solo per carpirgli il voto o l’iscrizione, mentire non è nel nostro d.n.a., lo lasciamo fare volentieri ai partiti romanocentrici, loro sì, sempre alla ricerca di elettori e non di italiani che abbiano voglia di capire e cambiare.

Praticamente da sempre nel nostro Paese si discute delle solite cose, delle tasse che vanno pagate, perché se le pagano tutti, tutti ne pagano meno e i servizi possono essere migliorati. Da sempre si da la caccia agli evasori fiscali con il risultato disastroso di aver fatto chiudere migliaia di piccoli esercizi commerciali, piccole imprese e artigiani, ovviamente senza mai riuscire a colpire i veri evasori, quelli che non versano un centesimo nelle casse dello Stato, favoriti da leggi e leggine che sembrano fatte ad arte per consentire a taluni di fare dell’evasione fiscale una vera e propria professione. Non parliamo poi dei tanto reclamizzati beni sequestrati alla mafia o ad alcuni soggetti risultanti nel 2016 ancora sconosciuti al fisco, non parliamone perché è meglio, infatti, evita l’incazzatura che provoca il sapere che, dopo gli inevitabili ricorsi, la legge italiana restituisce quasi sempre i beni sequestrati aggiungendo ad essi anche gli interessi e, in soldoni, il risarcimento dei danni causati dal sequestro.

Ciò nonostante, mentre l’evidenza dei fatti ci consegna un Paese, ogni giorno di più allo sbando e sempre più prossimo al fallimento, gli italiani mostrano di amare i complimenti che non gli lesinano i leader di partito; amano le promesse, gli piace sentirsi dire che capiscono e che, grazie a loro, ai loro sacrifici, l’Italia presto uscirà dal tunnel della crisi. Quello che però è dato vedere è ben altro, non ci resta quasi più nulla, abbiamo privatizzato praticamente tutto ciò che produceva reddito, grazie a Prodi ed ai suoi sinistrati seguaci abbiamo svenduto, quando non regalato i gioielli dell’I.R.I., addirittura siamo riusciti nell’incredibile impresa di privatizzare le tre banche di Stato, Banca Commerciale Italiana, Banca Nazionale del Lavoro e Credito Italiano, riuscendo a far finire la B.N.L. nelle mani dei francesi del Gruppo B.N.P. Paribas. Con la scusa del mercato libero e della libera concorrenza, che avrebbe dovuto calmierare i costi e migliorare i servizi, abbiamo le bollette di luce, gas, acqua e telefono completamente fuori controllo con le tasse che continuano ad aumentare senza, per effetto della disoccupazione dilagante, che queste producano maggiori entrate per le casse dello Stato. Ci restano i rimasugli dell’E.N.I., ma presto, grazie ai tanti italiani che “capiscono” e ad un pugno di politici corrotti e venduti, non avremmo nemmeno più quella, così come, grazie al buon Renzi, anche l’acqua presto diverrà privata con buona pace dei tanti militanti del P.D. che nel 2010 raccoglievano le firme per impedire che ciò avvenisse per mano del governo Berlusconi.

Ora, alla luce di tutto questo, mentre la sanità pubblica fa sempre più schifo, mentre andare in pensione ad un’età che non sia prossima alla morte è diventato impossibile per i lavoratori del privato, mentre la scuola pubblica è continuamente saccheggiata da leggi vergognose per un qualunque Stato sedicente democratico, mentre non si è più sicuri nemmeno fra le mura domestiche, gli italiani, quelli che “capiscono”, quelli che consentono con il loro voto e il loro insulso comportamento, questo stato di cose, cosa faranno?!

Voglio azzardare una scommessa, credo proprio che continueranno, come hanno sempre fatto, a lamentarsi e a dare fiducia a chi li mette nelle condizioni di continuare a lamentarsi, ovvero quelle a loro più congeniali.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

 

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