FORGOT YOUR DETAILS?

Ma abbiamo dei politici o degli imbonitori televisivi?

by / martedì, 11 agosto 2015 / Published in Giustizia e società

E’ da quando è andato al governo che il buon Renzi dispensa ottimismo, pacche sulle spalle e sorrisi a falda larga. Aveva detto che avrebbe diminuito le tasse e l’aveva detto così bene che la gente gli aveva creduto.

Prima di lui lo avevano detto altri, avevano pure detto che avrebbero creato un milione di nuovi posti di lavoro ed altri ancora, già nel 1997, stampavano manifesti che recitavano a solo uso e consumo di credeva o sperava in una Padania libera: “1997 ultimo anno da schiavi!”

Negli anni le promesse si sono accavallate, i promettitori di professione hanno fatto a gara nello spostare sempre un po’ più in su l’asticella delle promesse, hanno seguito il metodo dei venditori televisivi scavalcandosi nelle offerte e nei regali.

“Mi voti, via la tassa sulla prima casa!” Ed ecco la logica contromossa: “Vota per me e insieme alla tassa sulla prima casa ti abbasso le tasse sul lavoro!” E via con il rilancio: “Un voto per me significa via le tasse sulla prima casa, via il canone rai, meno tasse sul lavoro e incentivi per i giovani che vogliono aprire un’attività!” E via all’infinito sino ad ottenere l’attuale risultato, ovvero, tasse aumentate e più debiti.

Le tasse sulla prima casa continuano ad esserci e ad essere altissime; quelle sullo smaltimento rifiuti sono arrivate alle stelle mentre l’Unione Europea continua a massacrarci con multe milionarie per l’indecenza e l’incoscienza con la quale gestiamo la cosa in alcune parti d’Italia; l’I.V.A. è al 22% e promette di salire nel breve al 23%; le tasse sui carburanti sono le più alte del mondo; il lavoro, questo sconosciuto, continuando così, verrà anche cancellato dal vocabolario e tutto questo mentre le promesse impazzano, mentre diventa sempre più difficile distinguere un politico da un venditore di materassi, ovviamente senza voler offendere il venditore di materassi. Promesse, promesse e ancora sempre e solo promesse che hanno lo stesso valore di chi le fa: nessuno!

Continuano a farcelo a fette dicendoci che c’è bisogno di stabilità, che la stabilità è un pregio e in questo senso abbiamo più volte sentito spendersi anche il Presidente della Repubblica, prima Napolitano ed ora Mattarella, ma se il disastro economico, finanziario, sociale e morale che viviamo è il frutto della tanto decantata e ricercata stabilità, credo di poter affermare a ragione che è molto meglio una bella crisi politica dalla quale, forse, se gli italiani per la prima volta decideranno di voler essere un popolo, potrà nascere qualcosa di meglio rispetto ai soliti governi partitocratici infarciti di furbi e maneggioni.

Ora, al di là di un mucchio di parole, di qualche riforma fatta che sarebbe stato meglio non fare perché peggiorativa rispetto a quanto andato a modificare, l’unica certezza che si ha è che il governo non ha preso una sola misura di incentivo all’economia e di stimolo alla ripresa che lasci anche solo presagire effetti sicuri.

Si è arrivati al paradosso in cui, se si vuole essere sinceri, nessuno, sano di mente e intellettualmente onesto, può rimproverare al governo in carica le molte cose non fatte e che mai riuscirà a fare. Il guaio è che Renzi e la sua allegra combriccola vanno condannati per quello che sono riusciti a fare e per quello fanno, un autentico disastro che allontana ogni possibilità di ripresa.

Siamo nelle mani di mestieranti del galleggiamento, di politici di terza, quarta e quinta fila, sprovveduti e al tempo stesso spocchiosi e arroganti e quel che è peggio, fra i banchi dell’opposizione non è dato vedere nulla di meglio, d’altronde, fatti salvi i pochi grillini rimasti, le opposizioni di oggi sono state il governo di ieri e se solo fossero state capaci e credibili, non avrebbero creato il terreno ideale per  l’avvento dei signori delle tasse che rispondono ai nomi di Monti, Letta e Renzi.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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