L’Oligarchia ordina, l’informazione obbedisce, l’Italia sprofonda
Non so se i più se ne rendono conto, ma il tipo d’informazione che ci riservano televisioni e giornali è profondamente cambiato. Sino a qualche tempo fa Berlusconi era l’uomo politico più in vista, non vi era quotidiano, telegiornale o talk show televisivo che non ne parlasse o che non facesse carte false per averlo come ospite. Il Cavaliere di Arcore era al centro dell’attenzione, l’Italia era spaccata fra chi lo odiava e chi stravedeva per lui. Gente come noi, tanto per capirci, che ha sempre visto in Berlusconi un Presidente di partito, quando non il Presidente del Consiglio e che si limitava a metterne a nudo pregi e difetti ed a vederlo come un’eventuale interlocutore politico al pari di tutti gli altri, era messa da parte perché contavano solo coloro che lo insultavano gratuitamente o che contro ogni evidenza ne prendevano le difese. Bene, ora, “Patto del Nazzareno” a parte, di Berlusconi non si parla quasi più, ora potrebbe fare tutte le feste che vuole,dove vuole, che nessun magistrato andrebbe a metterci naso, potrebbe dire qualsiasi strafalcione sicuro che passerebbe inosservato e potrebbe anche ricandidarsi alla guida del Paese che tanto non fregherebbe più a nessuno.
Ora la politica è Renzi, tutto il resto è contorno, il più delle volte per colpa del contorno stesso che, credendo di avere ancora a che fare con Berlusconi, crede o pensa che ancora basti abbaiare al temporale o ululare alla luna perché la cosa faccia notizia. Non è così, se prima Berlusconi, che se ne pensi bene o se ne pensi male, era comunque un ostacolo per i “poteri forti” che in lui vedevano un avversario impossibile da controllare, ora Renzi è l’espressione pura, al pari e molto di più di Monti, del potere esercitato dalle grandi banche d’affari e dalle grandi multinazionali che non a caso si sperticano in lodi e complimenti sull’operato del suo governo nonostante questo si stia rivelando come il prototipo della prima dittatura fiscale comparsa sulla Terra.
Ora l’informazione politica, anche quella targata Mediaset, è tutta coperta e allineata secondo i diktat renziani e le poche e ridicole critiche che da questa gli giungono altro non fanno che avvalorare la tesi secondo cui l’ex sindaco fiorentino allo stato attuale è assolutamente intoccabile. Semplicemente si rispettano le “regole del gioco” ad uso e consumo dei milioni di italiani che ancora si ostinano a credere possa esistere qualcuno all’interno del sistema partitocratico disposto a battersi per loro.
Così non è, nessuno in quel di Roma, ma più in generale all’interno delle istituzioni partitocratiche, ha il benché minimo pensiero rivolto alle esigenze e alle necessità del popolo, infatti, non è un caso se il governo Renzi, sulla falsariga di chi l’ha preceduto, sta facendo precipitare l’Italia in una spirale diabolica che si traduce in un progressivo depauperamento della classe media e nell’umiliazione dei lavoratori che vedono svanire rapidamente conquiste sociali ed economiche maturate nel dopoguerra.
Non è un caso, frutto della sfortuna o di qualche calcolo fatto male, se l’Italia è sempre più divisa in due: da una parte la grande oligarchia, improduttiva ma potentissima, legata a filo doppio con certi ambienti finanziari, rappresentata da gente come Monti, Draghi Renzi, Mattarella, Saccomanno, Tarantola, Padoa Schioppa, Carosio da gran parte dei Ministri dell’attuale governo, nonché da Prodi, Napolitano, Amato, D’Alema, Fini, Visco…; dall’altra crescenti porzioni di Paese che lavora, anzi lavorava, che giorno dopo giorno sprofonda nella rassegnazione e talvolta nella depressione. Scoraggiata, avvilita, questa Italia corre verso la povertà e la povertà conduce alla schiavitù, come avveniva un tempo e come gli italiani pare abbiano dimenticato.
Il Segretario Federale
Paolo Bini