L’informazione non manca, solo bisognerebbe non ascoltare quella “ufficiale”
Io credo di poter essere a tutti gli effetti testimone di quanto nella vita non ci sia nulla di cui avere paura, mentre invece, ci sia tutto da capire. Devo rilevare con dispiacere che mai nella storia dell’umanità ci sono state così tante informazioni accessibili, utili a conoscere la verità, e mai ci sono state così tante persone che rifiutano di informarsi, quasi a non volerla conoscere, a volersi accontentare della verità raccontata da altri, utile solo a chi la propaganda. Un esempio su tutti, la “pandemia da covid19”, un’invenzione, una grande mistificazione del nuovo ordine mondiale che sta fagocitando tutto il pianeta; che sta per dare il via alla terza guerra mondiale, ovviamente addossando la colpa a quei cattivoni di russi che non vogliono inchinarsi al colonialismo a stelle e strisce. Un altro esempio, provate a pretendere per le centinaia di migliaia di nomadi, principalmente Rom, per i clandestini che da ogni dove entrano in Italia e che ormai sono milioni sul territorio nazionale, la schedatura con impronte digitali e gli esami del sangue che almeno escludano possano essere portatori di malattie contagiose e vedrete che la politica partitocratica e tutta l’informazione mainstream vi accuserà di razzismo. Allora, invece di chinare le orecchie e chiedere scusa, provate a pensare, viviamo in una Paese che sta cercando d’imporre un ulteriore mezzo di controllo, il “green pass” e dove sino ad oggi ognuno di noi è stato registrato all’anagrafe civile, tributaria, sanitaria e ovunque lo Stato abbia deciso d’inserire i nostri dati. Sanno dove viviamo, quanto guadagniamo, quanto spendiamo, forse anche cosa mangiamo e quante volte caghiamo. Ci fanno pagare carissimi i nostri diritti e spesso si dimenticano anche di rispettarli, abbiamo un’enormità di doveri, ma se chiediamo, che lo stesso debba essere per chi viene sulla nostra Terra a farsi mantenere con le nostra tasse, siamo razzisti. Di cosa vogliamo parlare? Non lo dice nessuno, non lo dice la Rai, non lo dice Mediaset, non lo dicono i giornali più venduti, né le radio più alla moda, quindi, lo diciamo solo noi di Italia Terra Celtica, secondo voi chi mente?!
Leggete e rispondetevi, trovate la verità nelle pieghe dell’informazione, approfittatene finché possibile, presto potrebbe non essercene più occasione e forse la maggior parte delle genti, certamente gli italiani, potrebbero addirittura esserne felici, già mi sembra di sentirli: “Che liberazione, non se ne poteva più di Italia Terra Celtica, ora non c’è più da leggere e da informarsi, alla fine avevamo ragione noi!”
Come dice il nostro Segretario Federale: “…se dopo settant’anni di elezioni le cose stanno così ci si può solo congratulare con gli elettori…” Credo non faccia una grinza, continuiamo dal marzo 2020 a sentir parlare solo di pandemia, lockdown, vaccini obbligatori e “green pass” e nel frattempo sono state gettate le basi per un veloce e disastroso fallimento del Paese, il tutto nell’indifferenza totale degli italiani affaccendati a guardare il “Grande Fratello” ed a fare gli scongiuri perché non gli venisse tolto il campionato di calcio. Un’altra cosa, nel 2014, passata in Italia e in tutti i Paesi della N.A.T.O. come una cosa positiva al pari delle guerre scatenate contro la Libia, la Serbia, l’Iraq e l’Afghanistan, l’America a stelle e strisce promosse, organizzò e portò a termine con successo un colpo di Stato in Ucraina. Azione che portò alla destituzione del Presidente eletto dal popolo, Viktor Janukovyc, in favore, dopo una breve reggenza di Oleksandr Turcynov, di Petro Oleksijovjc Porosenko, l’uomo più ricco dell’Ucraina, noto come “Re del cioccolato”, facente parte del “Gruppo Roshen”, proprietario di diversi stabilimenti dove produce automobili e autobus, del grande cantiere navale Lenins’ka Kuznja, della rete televisiva “Kanal 5” e della testata giornalistica “Korrespondent”, insomma l’uomo giusto, che piaceva agli Stati Uniti d’America, alle grandi Banche d’affari ed alle grandi multinazionali americane, non a caso l’Ucraina, fra le Repubbliche dell’ex Unione Sovietica è quella dove l’obbligo vaccinale è imposto più violentemente e nella stessa maniera ricattatoria con la quale è imposto in Italia. Anche qui, però, la narrazione ufficiale ci dice altre cose, ci vuol far vedere una Russia cattiva, pronta ad invadere l’Ucraina, ma non dice che la popolazione russofona del Donbass è quotidianamente, 365 giorni all’anno, vittima di attentati da parte dei militari ucraini che vigliaccamente sparano su bambini che vanno a scuola e operai che vanno in miniera; non dice che uscire di casa in Donbass significa spesso cadere vittime dei cecchini ucraini e non dice che le Repubbliche Baltiche, Estonia, Lituania e Lettonia, appartenenti sino al 1990 all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, oggi ospitano migliaia di militari appartenenti alla N.A.T.O., missili a testata nucleare e armamenti pesanti forniti dagli U.S.A.. Non dice che il Mar Baltico è invaso da portaerei americane pronte a sferrare l’attacco contro la Russia e soprattutto, non dice che, esattamente come ha sempre fatto nella storia, a cominciare dall’olocausto dei Nativi, l’America delle Big Pharma, delle Multinazionali che decidono le produzioni mondiali e delle Banche d’affari che decidono l’affidabilità delle Nazioni, per l’ennesima volta, con sfacciata arroganza, mostra come nessun trattato abbia valore quando loro decidono di non rispettarlo, perché, signore e signori, gli Stati Uniti, a seguito della perestrojka e della glasnost voluta da Gorbaciov, si impegnarono a non estendere la N.A.T.O. nei Paesi dell’ex Unione Sovietica e il risultato di tale impegno è sotto gli occhi di tutti. Un’ultima cosa, rispondetevi pure da soli, la domanda è questa:“Cosa pensate che sarebbe successo se la Russia avesse fatto in Messico quello che gli U.S.A. stanno facendo in Ucraina?”
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau