Libertà di vivere in Italia Terra Celtica
Ho sognato di vivere in un Paese libero, organizzato in senso federale, dove da Nord a Sud nessuno più si sentiva schiavo di Roma, dove tutti avevano acquisito la consapevolezza che Dio non poteva aver creato tutti gli uomini liberi ed i soli italiani schiavi, chissà perché, di Roma. Questo sogno lo hanno poi fatto altri e con loro altri ancora e siccome i sogni non sono un inganno della mente, ma messaggi dell’anima, con questi amici, insieme a tutti coloro che ci credono, oggi, mi trovo qui a lottare per la Libertà.
Libertà di vivere, secondo lo spirito celtico, in una Terra dove tutti, indipendentemente dalla classe sociale, dal sesso, dal lavoro, dall’orientamento religioso e sessuale, hanno veramente, di fatto e non solo sulla carta, gli stessi diritti.
Libertà di riappropriarsi della propria identità che non è rappresentata dalla ricerca di un’immagine perduta, fatta di nostalgia e di memoria, ma è quella realtà che ci coinvolge e di cui facciamo parte.
Libertà di sentirsi parte integrante della natura senza cercare di conquistarla e dominarla come oggi ovunque è prassi quotidiana.
Libertà di scegliere avendo un’alternativa a questa società che alla vita guarda solo in termini edonistici, dove l’anima non conta e la spiritualità conta ancor meno.
Libertà di accogliere con grande ospitalità chiunque voglia venire nella nostra Terra, senza per questo rinunciare alle nostre tradizioni, ai nostri usi ed ai nostri costumi. Tutti coloro che vogliono venire in Italia e ad esempio si sentono offesi o quantomeno urtati dal Crocifisso esposto nelle scuole e in molti luoghi pubblici, semplicemente devono prendere atto che hanno sbagliato Paese e, quindi, dovranno migrare verso altri lidi.
Libertà di non arrendersi mai, abbiamo dei doveri, verso la natura, verso i nostri figli, verso i nostri principi. Dobbiamo impedire che questa classe politica senza morale ed in completa assenza di spiritualità distrugga totalmente la nostra identità permettendo in maniera vergognosa l’invasione mussulmana della nostra Terra.
Non possiamo dimenticare la grande battaglia di Poitiers dove lo slancio conquistatore degli arabi, dopo aver abbattuto il Regno Visigoto di Spagna, superati i Pirenei, dilagati in Gallia, venne fermato dai Franchi di Carlo Martello. Valorosi guerrieri celti che combatterono per tre giorni e tre notti con accanimento incredibile, quasi fossero consapevoli che alle loro spalle non vi era nulla in grado di resistere all’ondata conquistatrice mussulmana e che, se avessero ceduto, l’Europa sarebbe stata sommersa dall’Islam.
Libertà di vivere, liberi dalla burocrazia asfissiante di questo stato centralista, in un’Italia Terra Celtica.
Il Segretario Federale
Paolo Bini