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Libertà

by / giovedì, 18 dicembre 2014 / Published in Politica e riforme

Ogni giorno la nostra lotta si fa sempre più difficile, le grandi “macchine” dei partiti stanno girando a pieno regime, non possono più permettersi di riposare nemmeno durante il periodo delle festività natalizie, stanno catalizzando l’attenzione degli italiani attraverso l’occupazione dei media. Vogliono vendere alla gente la riforma del Senato e quella elettorale come pietre fondanti sulle quali ricostruire l’economia del Paese, vogliono far credere al popolo che la cancellazione delle Provincie, così come l’hanno partorita, sia in grado di far risparmiare denaro agli italiani e poco conta se ogni due notizie ci tocca anche essere informati di imbrogli, truffe, ruberie e nefandezze varie nelle quali, quasi con cadenza quotidiana, risulta essere implicato qualche politico iscritto all’allegro club della partitocrazia romanocentrica. Le “macchine” dei partiti non possono riposare, da mettere a segno c’è l’ultimo sacco, quello da cui l’Italia non si rialzerà più e così il pifferaio magico nostrano, Matteo Renzi, viene spedito in giro per l’Italia a rassicurare su quanto sta accadendo. Le fabbriche chiudono, seguite da negozi e artigiani che non possono più permettersi il pagamento delle tasse, operai e impiegati rimangono senza lavoro, la pressione fiscale è giunta ai massimi storici con un 45% di tassazione diretta a cui va aggiunto un buon 25% di tassazione indiretta e il messaggio che giunge agli italiani qual’è?! Semplice, quello di Berlusconiana e di Montiana memoria: “L’Italia ce la può fare, siamo un grande Paese e usciremo dalla crisi!” Poche parole che evidentemente piacciono agli italiani, poche parole che permettono alla politica romanocentrica di imporre tasse assurde con l’assenso di un popolo che sta morendo di inedia e menefreghismo. In questo momento il nostro progetto è messo da parte, la gente non ha voglia di capirlo, non ha voglia di lottare, trova più facile recepire le promesse di Renzi che non il richiamo alla realtà di Italia Terra Celtica. Il popolo si nutre di televisione, di telefonini, di tablet , ha voglia di messaggi semplici, di promesse che gli vengono rinnovate e mai mantenute da oltre mezzo secolo, di sentirsi dire quanto è bravo, attento e che capisce ciò che gli accade intorno. Su questo, ovviamente specula il potere partitocratico che può così, indisturbato, esercitare la censura su Italia Terra Celtica, una censura subdola, facile da mettere in atto, perché agli italiani manca la consapevolezza che le prime vittime della censura, non siamo tanto noi a cui viene negato l’accesso ai grandi organi d’informazione, quanto, invece, i cittadini, milioni di italiani a cui viene negato l’accesso al messaggio di Italia Terra Celtica. La libertà d’espressione è necessaria, una democrazia reale si nutre anche di questo, la nostra partitocrazia romanocentrica, palesemente una finta democrazia, invece, non ha fatto altro che violentare le coscienze degli italiani, spacciandogli per libertà, la libertà di pagare e tacere, o in alternativa, la libertà che i politici rivendicano ogni volta e sono tante, che vengono beccati a prendere tangenti, a corrompere e farsi corrompere.

La gente pare aver perso di vista il problema, il problema che non è tanto quello di Italia Terra Celtica che fatica a comunicare mentre i grandi media offrono spazi esagerati agli esponenti della partitocrazia, quanto piuttosto, quello degli italiani che si sono fatti dividere dai partiti su tutto; degli italiani che non riescono ad essere un popolo unito, che se le “bevono” tutte, che non riescono ad acquisire la consapevolezza che l’odio dispensato dalla politica romanocentrica va sostituito con l’amore per la propria Terra. Amore senza il quale si perde di vista che il problema degli altri è uguale a quello di ognuno di noi ed il problema, se lo si risolve insieme è politica, ma se come accade ora, ognuno crede di poterlo risolvere da solo, affidandosi alle promesse dell’amico o dell’amico che millanta conoscenze nelle istituzioni, è egoismo, o se preferite, avarizia.

La partitocrazia ci ha tolto la pace, ha seminato contrasti, discussioni, contrapposizione di schieramenti e di pensiero, non ha avuto né educazione, né riguardo, né tatto. L’unico desiderio dei politici romanocentrici è carpire quanti più voti possibile agli italiani perché loro vivono per il potere e per il mantenimento del potere fine a sé stesso e ad ogni costo. Il nostro desiderio, invece, è esprimere il nostro pensiero e capire il pensiero altrui e questo è amore. Enormi sono le differenze fra Italia Terra Celtica e gli altri soggetti politici presenti in Italia, tanto enormi che la gente fatica a credere che ciò possa essere vero, ma noi siamo veri, siamo così, noi amiamo la nostra Terra e facciamo sacrifici enormi per fare politica come piace a noi, mettendoci amore! L’amore non sospetta mai, non è invidioso, non è geloso, non interferisce mai nella libertà del prossimo. L’amore dona libertà e la libertà può esistere solo se il popolo acquisisce la consapevolezza che nessuno può prevaricare un altro, nessuno può togliere spazio ad un altro, perché un grande popolo è quello dove alle genti è lasciato spazio, più spazio hanno le persone, più l’amore per la propria Terra e per il prossimo è destinato a crescere. Non è un caso se la politica romanocentrica ingerisce quotidianamente con la nostra vita togliendoci lo spazio per l’amore e restituendoci in cambio una gabbia sempre più stretta dove può nascere solo odio. Non è un caso se le ultime riforme hanno trasformato il lavoro in una condanna dentro un sistema che fa del profitto e del consumo gli unici scopi della vita. La velocità e l’arrivare primi sono diventati un mito distruttivo. Hanno tolto alle persone il tempo per le emozioni, i sentimenti, le relazioni, il pensiero, la festa, la vita!

Tutto questo è assurdo, tutto questo è partitocrazia, tutto questo è politica corrotta consegnata nelle mani di banchieri, faccendieri e finanzieri senza scrupoli, tutta gente che in nome del dio denaro impedisce il ritorno a ritmi di vita che la natura esige e suggerisce, si è persa la sensibilità di fronte alle ingiustizie ed ai diritti calpestati; si è persa la fiducia nel futuro e nell’umanità; si è persa la capacità di stupirsi di fronte all’inatteso; di commuoversi di fronte ad un tramonto o ad un magnifico cielo pieno di stelle; d’intenerirsi osservando un bimbo che gioca felice; si è perso il coraggio di dire ciò che si pensa e di fare ciò che si dice, di fare cose utili e dire cose coraggiose, di contemplare le cose belle….. si è persa la speranza!

La paura si è impossessata degli italiani, i media gliene rovesciano addosso ogni giorno quantitativi esagerati e la paura, si sa, può soffocare anche il sogno di vivere un vita straordinaria, quindi, prima di tutto, per tornare ad amare, a sperare, a progettare, bisogna sconfiggerla e superarla e ciò si può fare solo credendo nella propria passione, nelle proprie idee, senza paura di “vertigini”, perché le grandi passioni e le grandi idee volano alte, non soffrono “vertigini”, tradotto: “Arrendersi mai!”

Tutto ciò che il sistema partitocratico bolla come “sogno”, “utopia”, “impossibile”, “desiderio irrealizzabile”, “delirio”, “pazzia”, nella nostra Terra Celtica è sentito con un altro tono, con un altro destino e c’è un nome per questo di cui parliamo ed ascoltiamo in tante lingue, tempi e modi. C’è una parola che viene dall’origine stessa dell’umanità e che segna e definisce le lotte degli uomini e delle donne, non solo nella nostra Italia, ma in ogni angolo del pianeta, questa parola è LIBERTA’!

Il Responsabile Organizzativo Federale

Irina Tancau

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