La Scuola è finita?
La politica tipicamente italiana basata sul trasformismo, sull’impossibilità di alternanza, sul “centrismo”, sulle coalizioni, sulla cooptazione e il consociativismo ha generato fisiologicamente corruzione e incapacità di assumere decisioni razionali e trasparenti tra opzioni diverse. Ciò, seppur non inficia accordi che vengono comunque raggiunti, fa si che in ogni campo i problemi rimangano sistematicamente insoluti.
La Scuola, purtroppo, non fa eccezione. Qui le gerarchie e le oligarchie sono sempre forme organizzate di un potere autoritario e antidemocratico che tende ad escludere, perché strutturato a livello verticale, la maggioranza delle persone dai canali e dai processi decisionali riservati ad una elite che non detiene nessuna specializzazione e nessuna professionalità, ma che ha quale unica dote l’arroganza, la furbizia, la disonestà e l’immancabile vicinanza con il potere politico. E’ questo il dramma che vive l’istruzione nel nostro Paese.
A nessuno frega niente di come escono i ragazzi dopo anni e anni di studi. A forza di riforme e controriforme, addirittura, sono riusciti nell’impossibile impresa di parificare la laurea alla “vecchia” terza media. La politica, sempre in cerca di consenso più che di legittimazione, come un carrarmato, è passato sopra il sistema scolastico trasformandolo in una colonia della partitocrazia romanocentrica.
Non passa governo senza che la Scuola italiana subisca l’inevitabile riforma voluta dai potenti di turno e Renzi con il colpo di mano appena tentato e appena naufragato, nonostante le tante belle parole, non ha fatto eccezione. Anzi, il piazzista fiorentino, con il ricatto messo in atto a danno dei docenti precari si è appena mostrato peggiore dei tanti che l’hanno preceduto e credetemi, per rappresentare il peggio rispetto a chi ha ridotto la Scuola nelle attuali pietose condizioni ce ne vuole di malafede, ce ne vuole davvero tanta.
Nei fatti, che solo noi andiamo denunciando da sempre, la Scuola si è trasformata in un fronte dove i partiti combattono le loro battaglie politiche, si combatte tra partiti di diverse coalizioni, tra partititi della stessa coalizione e addirittura tra correnti dello stesso partito.
Il risultato catastrofico è sotto gli occhi di tutti, nonostante l’impegno di tanti bravi docenti, spesso le scuole diventano il luogo dove i ragazzi vengono iniziati alla droga, al fumo, all’alcol e al sesso. Un giorno escono di casa, ragazzi e ragazze con davanti la vita, accompagnati da genitori fiduciosi e speranzosi e poi, si ritrovano a scuola a dover fare i conti col bullismo del quale possono essere vittime o dal quale possono essere reclutati. Si ritrovano in un ambiente dove lo studio spesso diventa secondario rispetto al doversi difendere e farsi valere per non essere massacrati dai compagni sui social network.
La Scuola rischia di essere davvero finita e finita per sempre. Credo che nessuno, meglio dei docenti, possa essere in grado di riformarla facendo si che da parcheggio o diplomificio, questa torni ad essere la SCUOLA.
La vera battaglia che noi tutti dobbiamo combattere è questa, basta con la scuola sulla quale i politici romanocentrici riversano fiumi di inutili parole, basta con la scuola che non è più in grado di svolgere le sue funzioni essenziali, basta con la scuola venduta al mercato della politica, basta con la scuola dei partiti e delle carriere pilotate.
La nostra Scuola deve essere luogo di crescita e di cultura perché questa non abbandoni definitivamente la nostra vita rendendo il futuro di tutti noi un deserto.
Il Segretario Federale
Paolo Bini