LA POLITICA DEL MALAFFARE CI NEGA ANCHE IL DIRITTO ALLA SALUTE
ITALIA TERRA CELTICA ha nel suo D.N.A. la libertà, quindi, la voglia, la missione di cambiare in tutto e per tutto questo Stato centralista incapace di far funzionare qualsiasi cosa.
La sanità, purtroppo, non fa eccezione, anche qui, dove assolutamente non dovrebbe entrarci, la politica determina carriere splendide e bocciature incredibili ed il tutto, ovviamente sulla pelle dei cittadini, nonostante tutto, ancora pazienti.
La politica, come in ogni altro settore pubblico, indipendentemente dalle capacità professionali, impone i direttori sanitari, i primari, gli amministratori delle A.S.L. e quant’altro.
Incredibilmente, per aver diritto a promozioni e premi non sono richieste capacità particolari, importante, invece, è avere in tasca la tessera giusta, o anche più tessere ed essere disposti, alla faccia del giuramento di Ipocrate, a giurare fedeltà al potente di turno.
Tutto ciò determina il tracollo del nostro sistema sanitario sempre più in mano a politici e politicanti, alcune volte mariuoli, alcune volte invasati di ideologie assurde ma, comunque, raramente all’altezza della situazione.
In Italia si è stabilito il record mondiale di ospedali costruiti e mai inaugurati, così come quello degli ospedali in eterna costruzione o ristrutturazione.
In Italia la sanità naviga a vista in un tempestoso mare di scandali. Non passa anno senza uno scandalo importante, sembra ormai far parte della nostra tradizione, una pessima tradizione, ancor più pessima, se si considera che mai, nessuno degli indagati, ha subito una condanna appena decente. Da noi la Cassazione libera sempre tutti, o quasi, si fa tanto rumore, le malefatte del nostro sistema sanitario riempiono pagine e pagine di giornale, a queste si dedicano i titoli d’apertura dei telegiornali per giorni interi e poi, come per incanto, i riflettori vengono spenti, si riaccendono con luce fioca, quasi soffusa, dopo molti anni, il più delle volte per informare che non c’è stato alcun colpevole, che le morti o i danni irreversibili subiti da tanti, troppi pazienti, sono da addebitarsi alla sfiga, al fato o, incredibile ma vero, al paziente stesso.
Addirittura in occasione dello scandalo “POGGI LONGOSTREVI”, scoppiato in Lombardia nel 1997 ed arrivato a sentenza definitiva nel 2003 con 175 condanne farsa che evitarono a tutti il carcere, furono “silurati” e rimossi dall’incarico i medici che denunciarono il caso. Da noi si fa tanto parlare di etica, di morale e di riservatezza quando qualche politico, o amico di politici, viene beccato con le “mani nella marmellata”, poi, non ci si fa nessuno scrupolo ad arricchirsi illecitamente sulla salute della gente. Non ci si fa nessuno scrupolo a mettere in secondo piano aspetti come quello dell’igiene, o quello, più in generale, dell’accoglienza ai pazienti; non ci si fa nessuno scrupolo ad annientare il potere operativo dei medici in favore di altre esigenze, prettamente politico-amministrative, che con il diritto alla salute degli italiani non hanno nulla a che vedere.
Sempre di più, come segnala “Trasparency International”, la severa organizzazione con base a Berlino, l’Italia è tra i Paesi del mondo dove la corruzione è più alta!
Altroché Paese di Santi, navigatori e poeti, oggi siamo il Paese degli scandali, delle mazzette e delle spintarelle, della lottizzazione politica e del malaffare.
Se ne sono accorti anche in Germania, noi cos’aspettiamo, vogliamo forse perdere anche il sacrosanto diritto alla salute!?
Il Segretario Federale
Paolo BINI