Italia Terra Celtica, l’ultima opportunità per il Paese
Sembra di essere tornati al ventennio fascista, quando l’informazione ufficiale strideva non poco con la realtà quotidiana del Paese. Per carità, non siamo più in stato di guerra, salvo i fratelli che si trovano impegnati in diverse parti del mondo a vestire i panni dei “pacificatori”. Però, ciò non toglie che mai come oggi l’informazione ufficiale sia drogata allo stesso modo di quella che ci voleva impegnati a colonizzare il Nord Africa ed a “spaccare le reni ai greci”. Mai come oggi ho visto i telegiornali, come se fossero a reti unificate, incensare l’operato del governo, lo stesso vale per i media destinati alle edicole, dove solo, seppur con sfumature diverse, “Il Fatto Quotidiano”, “Libero”, “Il Tempo” e “Il Giornale”, cantano fuori dal coro delle scimmiette ammaestrate ad applaudire il grande Renzi, “il salvatore” della Patria.
Tutti a battere le mani, le fabbriche chiudono, i disoccupati aumentano, il pil tracolla, lo spread fra i nostri titoli di stato e quelli tedeschi è tenuto in naftalina solo grazie all’intervento straordinario della BCE, i giovani per trovare lavoro emigrano all’estero, le pensioni della stragrande maggioranza degli italiani non bastano neanche per arrivare al 15 del mese così come le paghe degli operai e nostri giornalisti non trovano di meglio da fare che spiegarci, che il sig. Renzi ci sta massacrando per il nostro bene e per il bene dell’euro e che a lui dobbiamo eterna gratitudine per aver mantenuto la promessa di regalare all’Italia una nuova legge elettorale.
Incredibile?! Certamente incredibile per qualsiasi altro Paese al mondo, ma non per l’Italia. Da noi le cose stanno così e chi legge lo sa benissimo che stanno così, ma nessuno fa niente per cambiarle. In Italia fare qualcosa di realmente utile per il popolo è quasi impossibile, da noi regna il masochismo più sfrenato, gli italiani pare arrivino addirittura all’orgasmo nell’intento di farsi del male, se poi riescono a farlo anche ai loro figli e ai loro amici, ancora meglio, godono di più!
Triste, ma è così, a fronte di un italiano che cerca di lottare per affrancarsi dalla partitocrazia romanocentrica, ce ne sono migliaia che amano lamentarsi, però, senza fare nulla, guardandosi bene dal non fare assolutamente niente! Siamo il Paese dove lamentarsi e bello!
Non trovo altra spiegazione, cambiare si può, senza fare rivoluzioni cruente e sanguinose, senza evocare bergamaschi armati di doppiette come ogni tanto amava fare Bossi. Cambiare si può, basta farla finita con il servilismo; basta smetterla con le deleghe in bianco ai politici che promettono di più perchè la storia ci insegna che poi sono quelli che mantengono di meno. Cambiare si può, bisogna organizzarsi e bisogna entrare nell’ordine di idee che una rivoluzione pacifica ha dei costi. La propaganda attraverso la “rete” e attraverso i nostri volantini, gli incontri con la popolazione, i comizi ed i convegni, non bastano. La più sgualfa delle trasmissioni televisive dedicate alla politica raggiunge in un attimo milioni di italiani, noi girando in lungo e in largo il Paese, se tutto va bene, incontriamo non più di diecimila persone in un anno. Quindi, o si decide di morire di partitocrazia lasciando ai nostri figli una Terra senza futuro dove a farla da padrone sarà la povertà e la disperazione o si fa qualcosa, anche solo i 10 o 20 euro per sottoscrivere la nostra tessera sono importanti, noi siamo abituati a ottimizzare e fare sacrifici, non è un caso che con le sole sovvenzioni degli iscritti siamo arrivati ad avere 10 anni di vita senza mai aver accettato di venderci alla politica romanocentrica. Noi siamo liberi e vogliamo rimanere liberi, la nostra lotta è per la libertà, per la giustizia e per il federalismo!
Se a qualcuno interessa non ha che da farsi avanti, noi abbiamo bisogno di sostenitori e militanti, la nostra porta è aperta come il nostro cuore, al lettore scegliere, si guardi intorno, impari a leggere tra le righe dei giornali ed a decifrare i messaggi fuorvianti che giungono dalle televisioni, noi siamo l’ultima opportunità per il Paese!
Il Segretario Federale
Paolo BINI