Italia: Paese finto abitato da popolo finto
Mi sembra di vivere l’assurdo, l’Italia, mai come in questi anni, si mostra per quello che è, un Paese finto, abitato da un popolo finto. Un Paese dove può accadere di tutto senza che nessuno faccia niente. Sembra una di quelle società fittizie dove i soci esistono solo sulla carta e dove i presidenti e gli amministratori delegati sono solo dei prestanome; dove vengono stilati verbali a seguito di riunioni, mai avvenute, nelle quali si sono prese le più assurde e inqualificabili decisioni.
Come potrebbe diversamente spiegarsi quanto sta avvenendo?
Parlamento, Senato, Regioni e Comuni sono occupati da gente eletta dal popolo, quindi, da gente che dovrebbe fare gli interessi del popolo, ovvero della Nazione. Le cose, mi pare evidente, stanno in tutt’altro modo, tutti i governi, dal 1946 ad oggi, hanno pensato esclusivamente a tutelare gli interessi dei partiti e delle lobby che rappresentano. Riforma dopo riforma è stato costruito un Paese dove gli unici a non veder tutelati i loro interessi e i loro diritti sono gli onesti, quelli che lavorano, pagano le tasse e che puntualmente vengono “intortati” dalla politica romanocentrica, sempre prodiga di promesse sino ad oggi mai mantenute.
Viene quasi da chiedersi, ma questa gente che chiede il voto dagli italiani promettendo riforme in favore dei cittadini, promettendo lavoro e diminuzione delle tasse, come fa ad essere la stessa che poi si comporta e legifera in maniera diametralmente opposta a quanto promesso in campagna elettorale?
E’ possibile che i nostri politici soffrano tutti di disturbi psichici, quantomeno da sdoppiamento della personalità?
Ma ancora, è possibile che dello stesso disturbo soffra anche la maggioranza della popolazione italiana, da sempre incline a votare chi promette una cosa e poi ne fa un’altra?
Ora, o si prende per buona questa ipotesi ed allora ci si mette il cuore in pace consci che nulla si può fare di buono in un Paese abitato a stragrande maggioranza da gente disturbata, oppure si prende atto della grande finzione Italia. In nessuna parte al mondo, infatti, i governi e più in generale chi si dedica alla politica, potrebbe mai comportarsi come si comporta la classe politica italiana e questo perché normalmente le nazioni sono abitate da popoli che proprio per questo, perché sono popoli, mai accetterebbero di sacrificare tutto: dignità, lavoro, famiglia, salute e quant’altro sull’altare pagano delle convenienze di questo o quel partito.
Quanto quotidianamente e normalmente avviene da noi, diritti dei lavoratori calpestati, diritto alla pensione cancellato, diritto all’assistenza sanitaria inesistente così come quello all’istruzione, alla giustizia e alla sicurezza, altrove, là dove vivono popoli veri, non avviene, semplicemente perché chi viene eletto rappresenta i cittadini e quando dovesse cedere alla tentazione di rappresentare altri interessi che non siano quelli degli elettori, questi ultimi gli toglierebbero la poltrona da sotto il culo non rieleggendolo. Obbiettivamente, una cosa del genere da noi non è mai successa, la politica italiana si è sempre contraddistinta da quella di ogni altro Paese europeo per essere di fatto una farsa e per giunta di cattivo gusto. Da noi è tutto finto e la finzione, perché frutto di fantasia, si sa, non ha limiti, si spinge sempre oltre come dimostra il fatto che dal novembre 2011 ad oggi abbiamo avuto ben tre governi non eletti, ma nominati dal Presidente della Repubblica a sua volta, in ossequio alla nostra Costituzione, palesemente da cambiare, non eletto dai cittadini, ma nominato secondo le convenienze partitiche dal Parlamento in seduta comune e da tre rappresentanti per regione, fatta salva la Valle d’Aosta a cui ne spetta uno solo. Insomma è tutto finto e la democrazia che abbiamo scelto per il nostro Paese, da bravi, finti italiani, è altrettanto finta, non conta nemmeno più votare, già è sempre contato poco o niente, ma da cinque anni a questa parte, se il voto non piace ai poteri forti, all’Europa e agli americani ecco che si procede alla nomina del Presidente del Consiglio ad opera del Presidente della Repubblica e poi via con la finzione, le solite promesse, i soliti proclami e i soliti colpi da teatro, l’unica cosa vera sono le tasse, le più alte al mondo se si tiene conto che si pagano per avere in cambio niente!
Il Segretario Federale
Paolo Bini