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Italia, non un caso politico, bensì un caso psichiatrico

by / mercoledì, 08 giugno 2016 / Published in Giustizia e società

Non vorrei risultare ripetitivo, sapete come la penso, sapete a chi, Italia Terra Celtica attribuisce le maggiori colpe del disastro Italia. Le scelte economiche, l’organizzazione dello Stato è nelle mani dei politici, è vero, ma è anche vero che questi vengono eletti dal popolo e se gli italiani hanno sempre, chirurgicamente, scelto il peggio per loro, per i loro figli e per il Paese tutto, è proprio a loro che vanno addebitate le responsabilità maggiori della disastrosa situazione politica, economica, sociale e morale che attanaglia il Paese. Non ci sarà mica qualcuno disposto a credere che è solo questione di sfiga o che le cose da noi vanno male perché all’estero sono tutti cattivoni e non ci vogliono bene?! Spero di no, perché ciò significherebbe che qualsiasi tentativo per risvegliare le coscienze degli italiani sarebbe pleonastico, assolutamente vano, significherebbe l’inutilità di Italia Terra Celtica, che dovrebbe lasciare il posto a numerose schiere di psichiatri dotati di grande professionalità e pazienza.

Tutto quanto accade nel nostro Paese è certamente voluto e organizzato da una classe politica che altrove, da tempo e in gran parte, avrebbe trovato la sua ubicazione ideale dietro le solide sbarre di un carcere dal quale nessun governo eletto dal popolo gli avrebbe consentito di evadere attraverso la concessione di indulti, amnistie o sconti di pena. Da noi no! Le cose non stanno così, l’incredibile numero di incapaci e corrotti che si annidano nelle segreterie di partito, governa, lo fa male, anzi, malissimo e la gente, che passa la vita a lamentarsi, per protesta continua a votarli e mantenerli. Italia, non un caso politico, bensì un caso psichiatrico!

Da noi non si riesce a prendere un caffè al bar senza sentire la gente che si lamenta e ne ha per tutti, alcuni, addirittura, non si sono nemmeno accorti che Berlusconi manca dal governo da ben tre legislature e continuano ad infierire su di lui. Questo è quanto raccontano i fatti, quelli veri, non edulcorati da un’informazione pilotata che narra degli italiani come di un popolo che esiste, capace di grandi cose. Un’informazione, però, che omette la cosa più banale, cioè, quando i politici e i governi si scelgono col voto, questi, sempre, rispecchiano la vera anima del Paese che li ha votati quali suoi rappresentanti. Quindi, se dal dopoguerra ad oggi la classe politica italiana ha brillato per incapacità e corruzione, riuscendo a creare, in proporzione al prodotto interno lordo, il primo debito pubblico mondiale, un motivo ci sarà, forse gli italiani sono questi ed hanno poco di che lamentarsi visto che nelle loro richieste non vi è il lavoro; un governo efficiente, capace di ridurre il carico fiscale e di far pagare le tasse a tutti; non c’è la richiesta di una giustizia inflessibile, capace di assicurare alle patrie galere con pene esemplari e durature i tanti banditi di ogni ordine e grado che affollano la Penisola; non c’è nemmeno la richiesta di una nuova organizzazione federalista dello Stato che porti la politica più vicino alla gente e neanche quella di una sanità gestita da medici e non da politici, semplicemente, gli italiani chiedono di poter aver una casa pagata dai loro connazionali egoisti che si lamentano delle tasse troppo alte; pretendono sussidi di ogni tipo; raccomandazioni che non facciano far la coda agli sportelli pubblici; un lavoro, a patto che si lavori poco e si guadagni tanto; la possibilità di andare sempre e comunque in ferie, anche se si è passato un anno a far niente e l’indulgenza della giustizia che secondo i più, se non si tratta di inquisire Berlusconi, è sempre di parte e fascista. E’ inutile negarlo, ci si farebbe, come infatti ci si fa, del male da soli, questa è l’Italia, nessun politico, dal 46 ad oggi, è mai entrato nei palazzi del potere con la violenza o con la forza, tutti sono stati votati e scelti dagli elettori e non mi si venga a parlare degli ultimi tre governi voluti da Napolitano e non votati dalla gente, quanto è stato fatto, seppur non simpatico, è consentito dalla Costituzione, nessuno l’ha violata, nessuno ha fatto qualcosa che non poteva fare, semplicemente hanno applicato le regole che il popolo, se vuole, può cambiare, ma lo può fare solo scegliendo Italia Terra Celtica, diversamente, visto che io, che noi, siamo da 10 anni in prima linea con comizi, incontri, proteste e manifestazioni di ogni tipo, non ci individuino come una meta per le loro lamentele, piuttosto vadano a lamentarsi con chi hanno votato e magari sostenuto anche attraverso il tesseramento, l’ora per affrontare la realtà è giunta da tempo e presto, molto presto, potrebbe essere troppo tardi per cercare di cambiare le cose democraticamente. La vigliaccheria non paga, non ha mai pagato e mai pagherà, può solo servire a rimandare le decisioni, ma a forza di rimandarle, qualcuno deciderà per tutti noi.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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