Iniziamo proprio bene, le solite parole vuote, come sempre
E così, nonostante l’ennesimo discorso di fine anno, insignificante ad opera dell’ennesimo Presidente della Repubblica insignificante, i nostri baldi politici, rappresentanti della partitocrazia romanocentrica, seppur con sfumature e toni diversi, sono riusciti a trovare in esso contenuti da evidenziare come buoni, incisivi, di buon auspicio, addirittura come linee guida per il futuro della politica italiana. Insomma, era la quinta volta che Sergio Mattarella, esimio costituzionalista, si esibiva nel discorso che tradizionalmente il Presidente della Repubblica dovrebbe fare al popolo italiano e che, invece, da sempre indirizza ai partiti, alle lobby ed agli organi d’informazione, era la quinta volta, ma nulla è cambiato dalla prima, sui teleschermi, a reti unificate, come indicano gli indici d’ascolto, sempre meno frequentate dalla gente, è apparso per l’ennesima volta un “predicatore” che, senza argomenti, in definitiva, auspicando nuove e importanti occasioni di lavoro per i giovani, ha fatto intendere che ci vorrebbe tutti buoni, mansueti e collaborativi.
Ora, va bene il servilismo e la ruffianeria mostrata da tutti gli addetti, più o meno diretti, ai lavori, d’altronde questo sistema dà abbondantemente da mangiare ad incapaci, giullari, buffoni, servi, maggiordomi, nani e ballerine, quindi, mi pare ovvio, che qualsiasi cosa provenga dal Colle, venga bollata non solo come eccezionale, ma addirittura come veramente ecceziunale da chi al sistema partitocratico romanocentrico deve tutto.
Una cosa, però, seppur banale, va ricordata a Mattarella ed a tutti i suoi incensatori, ovvero, credo che nessuno auspichi povertà, disperazione e disoccupazione per i nostri giovani, oggi cose tremendamente attuali, però, ci sta un piccolo fatto, per carità, così piccolo che gente cotanto grande magari non vede, ma comunque, così piccolo, minuscolo e invisibile, che anche un cieco dalla nascita, riesce a vedere nitidamente e benissimo, cioè, più si allunga l’età pensionabile, meno i nostri giovani avranno occasioni di lavoro. Ora, provare a leggere e se proprio la cosa è di difficile comprendonio, resto sempre a disposizione per delle semplici spiegazioni, certamente comprensibili all’esercito di laureati e plurilaureati che ci hanno governato, ci governano e che negli anni si sono distinti nel mondo per essere stati gli unici a non azzeccare mai una sola scelta in campo economico, finanziario, politico e sociale.
Insomma, noi viviamo in un Paese dove la politica, la giustizia e l’opinione pubblica sinistrata sono da sempre schierate al fianco dei delinquenti e mai a favore di chi subisce rapine, truffe, stupri e furti, mai in favore di chi è costretto a difendersi da solo per l’inesistenza anche solo di un barlume di Stato, sempre a favore del bandito di turno che, poverino, è stato magari respinto in malo modo. Noi viviamo in Italia, meraviglioso Paese, ma reso difficile da vivere ed ancora più difficile da abitare da leggi che si accaniscono contro ogni malcapitato, soprattutto se di origine italiana, che abbia volontà di imprendere e di aprire una qualsivoglia attività. Da noi le tasse, fra quelle dirette e quelle indirette, quest’ultime che sì abbattono su tutti indipendentemente dal reddito, sono le più alte del mondo, soprattutto se si tiene conto di cosa si ha in cambio: niente!
Le nostre strade si sciolgono sotto la pioggia; intere città fra cui la Capitale, sono ostaggio delle mafie, che continuano indisturbate ad amministrare a piacimento la raccolta dei rifiuti nonostante la, alquanto pare incompresa, lezione della “terra dei fuochi”; la sanità pubblica è al collasso, chiunque abbia bisogno di esami veloci deve ricorrere a quella privata; circolare nelle città, ma anche fuori porta, provoca lo scatto di una nuova tassa molto esosa nella quale, prima o poi, a tutti capiterà di imbattersi, quella imposta da “semafori intelligenti” e autovelox, unicamente installati per far cassa; i diritti dei lavoratori sono ormai calpestati ovunque, non a caso le morti sul lavoro sono in costante aumento; bruciamo ogni anno milioni di euro per stare nella Nato a fare gli ascari degli americani e altrettanti per conservare in tasca l’euro che ci rende ascari dei tedeschi dei francesi; la nostra scuola pubblica è ormai ritenuta fra le ultime del mondo occidentale; si dilapidano ricchezze per mantenere stipendi, sovvenzioni, sussidi, elargizioni e contributi vari a nullafacenti di ogni ordine e grado e in tutto questo devastante contesto politico e sociale, si è costretti a versare, mentre a pioggia vengono distribuite esenzioni, sgravi, esoneri e condoni, la ripugnante contribuzione Inps con la certezza che mai si riuscirà ad andare in pensione da vivi; si è costretti a pagare l’abbonamento alla Rai radiotelevisione italiana, ormai divenuto tassa di proprietà, per ricevere in maniera coatta, direttamente a casa propria, l’indottrinamento della politica romanocentrica; in definitiva, nonostante la Costituzione non lo preveda in nessuno dei suoi articoli, si è accettato di pagare le tasse più alte del mondo per ricevere in cambio niente; di lavorare a proprio rischio e pericolo senza nessuna tutela reale; di rischiare la vita, senza nessuna attenzione da parte delle istituzioni, non solo sul lavoro, ma anche durante una passeggiata come pure fra le proprie mura domestiche; di aver visto trasformarsi le campagne elettorali nel momento in cui si sentono in assoluto, dalla viva voce dei politici rappresentanti la partitocrazia romanocentrica, il maggior numero di menzogne o se preferite, il più alto numero di promesse che, come la storia recente del nostro Paese insegna, non verranno mai mantenute!
Questa l’Italia reale di cui nessuno parla e di cui non parlerà mai un Presidente della Repubblica, tantomeno Sergio Mattarella; questa l’Italia con cui quotidianamente devono fare i conti gli italiani; questa l’Italia, però, che proprio gli italiani, hanno scelto e continuano a scegliere con il loro voto per sé stessi e per i propri figli.
Parliamoci chiaro, già ne ho scritto, quindi, faccio poca fatica a ripetermi, si vuole cancellare tutto questo schifo a cui potremo aggiungere anche un’immigrazione clandestina completamente fuori controllo che ci costa ogni anno milioni di euro, così come potremmo aggiungere le nostre inutili missioni militari all’estero al servizio dei guerrafondai a stelle strisce e la nostra scelta scellerata di privatizzare tutto ciò che rendeva denaro allo Stato insieme a quella ancora più scellerata di rimanere vincolati ai diktat di un’Europa che sta riducendo l’Italia alla stregua del terzo mondo?
Bene, forse il modo c’è ancora, ma certamente bisogna cominciare dallo smettere di dare fiducia alla partitocrazia romanocentrica, che da sempre si è distinta per essere la prima nemica della democrazia, del federalismo e della libertà di pensiero e di parola.
Torre C.se o2 gennaio 2020
Il Segretario Federale
Paolo Bini