In questa Italia fallita, senza il coraggio di uscire dal recinto partitocratico, tutto diventa inutile!
Ora, tutti gli adepti dello spregevole e sadico “dio denaro” lo descrivevano come un grande uomo, come un grande economista, come il salvatore, nelle vesti di Presidente della Banca Centrale Europea, dell’Italia, invece, credo che ormai siano in molti a vedere nel sig. Draghi colui che sta ai bisogni dell’Italia, quindi degli italiani, come una trota può stare alla corsa campestre, però, non direi solo inadeguato, piuttosto pericoloso!
“L’Italia sta fallendo”, alcuni ancora lo dicono, hanno capito che la paura, nella giusta dose, “covid19” docet, se penetra nelle case degli italiani attraverso il mezzo televisivo, permette al governo e più in generale alla politica romanocentrica, di fare qualsiasi cosa senza nessuna opposizione da parte di nessuno. L’Italia, invece, è ormai fallita e questo ve lo diciamo solo noi, per l’ennesima volta i più impopolari fra gli impopolari! Ma non ci interessa, nel 2005, quando già era ben visibile la catastrofe politica ed economica alla quale si stava andando incontro, avvertivamo che il fallimento era alle porte, ma tutti ci davano dei visionari, “Perché credere a Italia Terra Celtica che la fa così drammatica quando tutti dicono che ce la caveremo?”, era questa la domanda che si faceva la gente e la risposta che si dava, si traduceva nel voto compatto per i partiti romanocentrici, ossia per i partiti figli, figliastri e figliocci dei partiti cancellati dallo scandalo di “tangentopoli” e da tutto ciò che ne era derivato nella seconda metà degli anni ”90. In ogni caso dal Governo Draghi e di questo scrivevo già nel marzo 2020, praticamente un anno prima che fosse nominato Presidente del Consiglio, era evidente che la gente comune non potesse trarre nessun beneficio, come poteva un uomo cresciuto, allevato allo scopo di far più ricchi i ricchi e più poveri i poveri, essere utile al rilancio del Paese?!
Da quando è a capo del Governo ha forse mai mostrato il coraggio di prendere in mano la disastrosa situazione italiana per cercare di raddrizzare le sorti del Paese pericolosamente inclinato ed avviato verso quello che è di fatto l’inevitabile fallimento?!
Mai, anzi, restrizione su restrizione, vaccini obbligatori e “green pass” per poter essere come Dio ci ha creati e come anche il Papa pare aver dimenticato, cioè Liberi, ha spinto l’Italia verso una ancor più pesante crisi economica, verso un ulteriore indebitamento nei confronti dell’Unione Europea e verso una crisi occupazionale che difficilmente potrà vedere risoluzione fermo restando la partitocrazia romanocentrica a governare le sorti del Paese. Da lui, il “genio” della finanza, era lecito aspettarsi di più, soprattutto alla luce della presentazione trionfale che ne era stata fatta. Invece no, Draghi si è mostrato per quello che solo noi avevamo anticipato potesse essere un anno prima che Mattarella gli conferisse l’incarico, l’ennesimo dopo quello a Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Conte, conferito da un Presidente della Repubblica a persona non indicata dagli elettori quale guida di un possibile Governo. Dunque, perché aspettarsi qualcosa di meglio? Era naturale che il cambiamento, esattamente come quelli precedenti, potesse essere solo peggiorativo. Il Presidente del Consiglio, o meglio, un Presidente del Consiglio eletto dal popolo quei benedetti tagli di cui si favoleggia ormai da anni: tagli agli sprechi pubblici; tagli ai privilegi della Nomenklatura; tagli alla burocrazia; tagli alle schiere di profittatori che percepiscono denaro senza nulla fare, ai finti pensionati, ai finti malati, ai finti tonti e ai finti scemi, insomma alle clientele dei partiti, certamente, non fosse, come Italia Terra Celtica non è, espressione del sistema partitocratico, avrebbe cercato di farli, ci avrebbe almeno provato, avrebbe comunque smascherato i lobbisti che in Parlamento difendono gli interessi, diametralmente opposti a quelli del popolo, delle multinazionali, delle big pharma e delle grandi banche d’affari. Ciò ovviamente non è avvenuto, non poteva avvenire, l’Italia doveva, secondo i piani europei e americani, essere ridotta alla stregua della Grecia ed allora via alla politica del terrore, si sono sguinzagliati pseudo scienziati, certamente pessimi medici, come Bassetti, Burioni ecc. ecc. e così, mentre l’unico tema imperante diveniva il vaccino e il “green pass”, Draghi, più che mai sostenuto da tutti i partiti, che mai opererebbero tagli ai danni delle loro clientele, imperterrito, senza nessuna opposizione degna di tale definizione, ha continuato nella sua missione, iniziata da Monti nell’autunno del 2011, di azzeramento politico dell’Italia in seno alla U.E. e all’Alleanza Atlantica.
Come noi da sempre andiamo dicendo e come da sempre gli italiani preferiscono non darci ascolto, la partitocrazia ha ucciso la Democrazia. I partiti piuttosto che cambiare registro, scontentare i manutengoli e rischiare una immediata flessione di consensi, hanno preferito rimanere immobili e lasciare che il sistema Italia franasse addosso, non tanto a loro, quanto al popolo, inspiegabilmente, ma colpevolmente inebetito. Ora dovrebbe essere chiaro a tutti che non è più una questione di avere a capo del Governo un professore, un gatto, una volpe o un genio, uno vale l’altro, è una questione di regime, che ogni giorno di più manifesta quanto votare sia inutile, o se volete, sia l’utile fessura attraverso la quale il popolo sfoga la sua illusoria idea di libertà, ma alla fine, voti pur per chi vuole, intanto all’interno del recinto partitocratico, chiunque si scelga, sono tutti uguali.
Il Segretario Federale
Paolo Bini