Il tempo per cambiare sta per venir meno
Quando un uomo toglie la vita ad un altro uomo senza che sia necessario, sia che venga fatto in nome della legge, sia che venga fatto contro la legge, da un delinquente solo, da una banda, dal racket dell’usura, o dalla mafia, a sangue freddo o in preda al furore, sotto l’effetto di droghe o di alcool, in un attacco di violenza o in risposta alla violenza, quando si lacera irrimediabilmente il tessuto della vita che un uomo ha faticosamente o anche goffamente creato per sé e per i propri figli, quando si uccide, l’intera Nazione è degradata. Eppure sembriamo tollerare un crescente livello di violenza che, invece, ignora quanto dovrebbe accomunarci, ovvero l’umanità e la civiltà, o meglio, le nostre pretese di civiltà. Troppo spesso rendiamo onore alla spavalderia, alla prepotenza ed a chi esercita la forza. Troppo spesso scusiamo coloro che sono disposti a costruire la propria vita sui sogni infranti di altri esseri umani. Ma una cosa è chiara: la violenza genera violenza. Si costruiscono miti di statisti su uomini corrotti o crudeli, si costruiscono leggende su mafiosi e banditi, si danno ai nostri giovani esempi in cui identificarsi o figure da imitare, che altro non sono che divi del cinema e della musica troppo spesso dediti all’uso di alcool e sostanze stupefacenti. Alle porte non vi è “soltanto” il fallimento economico e finanziario della Nazione, c’è molto di più, c’è un intero popolo che ha perso la speranza, l’onore, il senso delle cose giuste, la capacità di lottare e di sentirsi unito. L’Italia, ad essere sinceri, a dire le cose come stanno, senza nessuna paura di essere tacciati di populismo spicciolo, perché a fare del populismo, anche di bassissima lega, sono proprio coloro che di ciò ci accusano, è un Paese devastato in ogni suo settore, senza alcuna possibilità di riprendersi dalla crisi in cui è piombato perché a guidarlo sono uomini profondamente sbagliati con caratteristiche umane e politiche profondamente inadeguate.
Questo è quello che sento e siccome Bini si è sempre raccomandato di dire ciò che si sente, senza menzogna e giri di parole, questo, senza nascondermi dietro il politichese usato da tutti meno che da noi di Italia Terra Celtica, è ciò che mi sento di scrivere, d’altronde noi stiamo al popolo italiano come l’elettroshock sta al paziente che se ne sta andando, siamo l’ultima speranza, siamo gli unici che possono dare la scossa necessaria alla rianimazione della gente, che pare essere piombata nella più profonda catalessi. Più volte l’ho sentito dire dal nostro Segretario Federale, ma stavolta voglio far mie le sue parole: “Il tempo per cambiare sta per venir meno, presto non ci sarà più nulla da fare e la colpa sarà solo ed esclusivamente di chi non ha mai trovato il tempo e la voglia di fare qualcosa per il proprio Paese, se non farsi continuamente prendere in giro da chi della politica ha fatto una professione!”
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau