Il sole è ogni giorno nuovo
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere sempre!
Da questa frase di GANDHI ho tratto la mia forza, la mia voglia di lottare per me, per la mia famiglia e per una società più giusta.
Questa frase me la sono ripetuta migliaia di volte, nei tanti momenti difficili che nella mia vita ho attraversato. Sono le parole che mi hanno dato forza quando dalla Romania in giovanissima età sono partita con mio marito alla volta dell’Italia. Quando ho lasciato i genitori e tutti gli affetti alla ricerca di libertà, democrazia e sicurezza economica. Quando, al di là delle parole di circostanza, l’Italia mi accoglieva e mi trattava, sempre e soltanto, da rumena, ovvero da intrusa, da corpo estraneo, da immigrata, ancora oggi da molti considerata extracomunitaria.
Sono state e sono le parole di GANDHI che mi hanno dato la forza di non arrendermi mai! Che mi hanno portato a trovare sempre nuova voglia di apprendere e di confrontarmi, che mi hanno dato le motivazioni per restare e che mi hanno fatto nascere la convinzione che l’Italia non poteva solo essere un insieme di ipocrisia e velata xenofobia.
E’ stata dura, tanti amici e conoscenti, nella identica condizione, si sono arresi, non hanno saputo lottare con orgoglio e fierezza, si sono fatti mettere in un angolo e spesso, emarginati ed avviliti, hanno fatto degli errori, messi con le spalle al muro, sempre ai limiti della legalità, sono inciampati in sbagli più o meno grandi, più o meno gravi e per assurdo, hanno così amplificato la voce di chi ha fatto della xenofobia e del razzismo la sua bandiera politica. Non solo, così facendo, hanno anche amplificato l’ipocrisia di chi politicamente cavalca la solidarietà e l’accoglienza ad ogni costo, anche a quello di creare nuovi ghetti, nuova emarginazione e di conseguenza, nuova delinquenza.
Noi, che siamo nati e cresciuti con la dittatura, noi che siamo vissuti imparando che la felicità non era data dall’avere ciò che si desiderava, ma dal gestire ciò che si aveva, noi che speravamo di trovare un Paese accogliente, anche in virtù del fatto che tanti italiani negli anni passati erano emigrati in America, Germania e Belgio, siamo rimasti scottati, delusi e spesso la frustrazione derivata dall’ aver lasciato la propria Terra per inseguire un sogno per tanti divenuto un incubo ha fatto il resto, ha trasformato tanti bravi ragazzi in fuorilegge.
Il sole, però, è ogni giorno nuovo e se dalle difficoltà si sa uscirne fortificati nell’animo e nella mente, nulla più potrà scalfirti. Anzi, il disprezzo che alcuni, ancora, mostrano nei mie confronti e la sufficienza con la quale molti mi trattano, altro non fanno che farmi sentire migliore, più forte e più italiana di tanti italiani che sanno solo lamentarsi senza fare nulla di concreto per migliorare la loro condizione. Ovunque ti giri, quando porti i figli a scuola, quando vai a fare la spesa, quando sei al bar con gli amici, senti gente che si lamenta, ma poi, quando cerchi di capire cosa fanno per migliorare la loro vita, ti senti rispondere: “Cosa vuoi saperne tu, da noi c’è un occhio di riguardo solo per gli immigrati!” O ancora: “ Cosa vuoi fare? Qui se non conosci qualche politico il lavoro non lo trovi!” Insomma, tutte risposte che dimostrano una grandissima ignoranza ed uno scarsissimo senso d’appartenenza. Risposte che denotano, come già sentito dire fra il serio e il faceto dal nostro Segretario Federale, BINI, “Che troppi non hanno ancora completato pienamente la fase evolutiva che da scimmie avrebbe dovuto portarli ad essere uomini.”
In ogni caso, io, fra mille sacrifici e privazioni, quello che cercavo l’ho trovato, o meglio, me lo sono costruito. Arrivata in Italia, ho cercato con mio marito lavoro, ci siamo adattati a quelli più umili, sono diventata mamma e le difficoltà che sembravano insormontabili hanno fatto si che noi diventassimo una famiglia unita, cementata dalla voglia di dare a nostro figlio tutto quello che noi non avevamo avuto neanche in sogno. Oggi siamo “liberi”, abbiamo un lavoro, la nostra istruzione, che con sacrifici inenarrabili i nostri genitori riuscirono a darci, ha fatto si che, nonostante molti ci considerino ancora spregevolmente dei rumeni, sia io che mio marito siamo riusciti, senza nessuna conoscenza politica e senza alcun aiuto, ad inserirci nel mondo del lavoro per quello che sono le nostre qualifiche ed i nostri studi.
Arrendersi mai! Il mio motto, il motto di Italia Terra Celtica, un grande Movimento politico, dove non albergano ipocrisia e falsità; dove tutti si è uguali; dove razzismo e xenofobia sono messi al bando; dove non contano le radici, ma l’identità; dove Irina Tancau è italiana al pari di Bini Paolo; dove è consentito esprimere la fierezza per le proprie origini, ma dove non è consentito prevaricare nessuno!
Noi abbiamo una missione, liberare l’Italia da chi semina odio e menzogne, noi vogliamo, per quello che ci sarà possibile, lasciare ai nostri figli un grande ricordo, quello di genitori che li hanno amati al punto tale da mettere la lotta per il loro futuro davanti ad ogni cosa.
Ciò che rende l’esistenza preziosa, la vita degna di essere vissuta, nella gioia e nelle difficoltà, sono i nostri sentimenti e la nostra sensibilità!
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau