IL “DELITTO PERFETTO” DI VACCINI IMPERFETTI
Su Telegram riceviamo delle interessanti considerazioni che crediamo giusto condividere con il nostro pubblico
Qualche ora fa, ad un Giorno da Pecora, su “RadioUno”, il virologo Pregliasco (già noto “arrampicatore”) ha affermato testualmente:
1- Omicron2 e Omicron3 sono contagiosissime, molto più contagiose di Omicron.
2- Omicron2 e Omicron3 sono molto pericolose (inteso come gravità della patologia) per i ragazzi/bambini, molto più pericolose di Omicron.
Insomma, una continua escalation del virus pandemico. Infatti, non dimentichiamo come in passato i virologi governativi abbiano ribadito che Omicron fosse contagiosissima, molto più contagiosa di Delta e prima ancora avessero sentenziato come Delta fosse contagiosissima, molto più del ceppo originale; e non dimentichiamo neanche come in passato sempre quegli stessi medici abbiano ribadito che Omicron fosse pericolosa per i ragazzi/bambini, molto più di Delta e prima ancora avessero sentenziato come Delta fosse pericolosa per i ragazzi/bambini, molto più del ceppo originale.
Allora, in pratica, secondo Pregliasco e quelli che condividono queste ipotesi, abbiamo ora in circolazione un virus molto molto, molto più contagioso e per i ragazzi/bambini molto, molto molto più pericoloso di quello originale (avente genesi probabilmente accidentale più che incidentale…) che circolava prima della vaccinazione a tappeto senza filtri, strategia propagandata come unica ed infallibile via di salvezza e quindi elevata a diritto dei consenzienti ma nel contempo imposta come dovere per i non consenzienti.
In sostanza, verrebbe dipinto un quadro potenzialmente molto cupo, del tutto compatibile con lo scenario temuto da coloro (autorevoli scienziati, ma spesso silenziati per quel loro difetto di avere dei dubbi e persino di manifestarli) che temevano evoluzioni simili legate (anche, se non soprattutto) all’impiego indiscriminato di prodotti farmaceutici che la letteratura medico-scientifica definisce “vaccini imperfetti” (cioè incapaci di arrestare la diffusione del virus).
Certo, queste posizioni sono presto etichettate deliri “no-vax” e come tali non meritevoli di essere prese in considerazione, al pari dei dubbi importantissimi sui piani dell’efficacia e della sicurezza.
Nel frattempo, mentre grandissima parte degli sforzi sono stati mirati alla politica vaccinale dai connotati militari e poco o niente (o addirittura un certo sabotaggio ministeriale) è stato fatto per potenziare la possibilità di curare al meglio i malati (vaccinati o no che siano), ancora tante persone (compresi tanti doppio/triplo dosati) muoiono di covid (o con covid?) e insieme molti (soprattutto “dosati” e mediamente giovani) ci lasciano per malori improvvisi, senza che AIFA voglia accorgersene e rifletterci un po’ su come invece sarebbe necessario.
Concludendo, tornando alle frasi di Pregliasco sopra citate, considerando che sono due anni che Pregliasco diffonde il suo verbo (anche) in quella trasmissione radiofonica per rassicurare gli italiani che (per scelta legittima, ci mancherebbe) si professano credenti ed obbedienti, allora sarebbe forse più azzeccato che la stessa avesse come titolo una variante di quello originale, tipo “Due anni da pecore”… In realtà, le pecore sono tradizionalmente obbedienti e mansuete, allora questo paragone non è del tutto adatto per i tanti che aggressivi come come lupi affamati ci additano come disertori, imboscati, terroristi, assassini e ritengono giusto imporci regole democratiche di SANO NAZISMO.
Sta a noi essere capaci di non perdere la serenità per portare avanti le nostre istanze in maniera proficua ed al meglio delle nostre possibilità. Continuiamo a provarci.
Stefano (Primo Noto)