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Forza e coraggio, se si riesce a fare due più due senza sbagliare è fatta!

by / venerdì, 30 aprile 2021 / Published in Sicurezza e salute

Dunque, in Italia è fatto divieto lavorare per ristoratori e baristi dopo le ore 22. E’ illegale, ritenuto pericoloso sedersi al tavolo di un bar, di un agriturismo o di un ristorante dopo le dieci di sera. Dicono che sono stati costretti ad emanare un simile decreto per la nostra salute, perché ci vogliono bene, perché pare che dopo una certa ora il “covid19” sia più letale. In Italia non passa giorno dell’anno senza che qualche delinquente non arrivi addirittura a rubare la casa di qualcuno, di qualcuno uscito per fare la spesa, per andare in ferie o per andare a trovare qualche familiare. Anche occupare abusivamente la casa di altri è illegale, ma pare che gli occupanti abusivi non si possano sloggiare come, invece, avviene per i clienti di un ristorante beccati in flagranza di reato a mangiare una pizza alle  10 di sera passate. Non solo, chi occupa una casa abusivamente non può essere cacciato e l’abitazione non può essere restituita al legittimo proprietario se non dopo lunga e dispendiosa battaglia legale, ma il ladro di case non rischia niente, neanche una multa, mentre chi mangia una pizza dopo le 22, ma anche un piatto di spaghetti o un sottofiletto ai ferri, senza nessuno disturbare, con l’intenzione di pagare il conto e lo fa seduto al tavolo di una pizzeria o di un ristorante, viene rigorosamente sanzionato dai zelanti rappresentanti delle forze dell’ordine con ben 400 euro di multa e ciò, senza contare che il ristoratore rischia, oltre all’ammenda, anche di vedersi chiudere il locale. In pratica rischia di rimanere senza lavoro, di venire licenziato dalla propria attività dallo Stato. Da questo Stato, sedicente democratico, che tollera il bandito che spara al commerciante, al negoziante, al bancario, ma non tollera che l’aggredito possa difendersi. Quando ciò accade, il cittadino “violento”, unicamente reo di essersi difeso dal ladro, dal rapinatore o dal truffatore, viene fatto entrare in una lunga spirale di processi, di vessazioni e spesso viene anche condannato per “eccesso di legittima di fesa” a pagare tutte le spese processuali nonché a risarcire eventuali danni causati al bandito di turno. Nei fatti l’Italia esiste come entità statuale unicamente per far pagare ai cittadini le tasse! Tasse che, come ho già avuto modo di scrivere, non servono a niente, o meglio, servono per garantire ignobili privilegi ai rappresentanti della partitocrazia romanocentrica, ma non sono utili a garantire nessun diritto al contribuente. I soldi delle tasse, oggi più che mai, vengono impiegati dai partiti unicamente per garantirsi i voti della gente. I denari, rastrellati attraverso la tassazione più alta al mondo servono per consentire ai milioni di italiani, che non lavorano e che non hanno assolutamente intenzione di lavorare, di avere un reddito mensile, una casa, l’automobile e magari anche una pensione. Insomma, la cecità del popolo elettore ha fatto si che tutto ciò che in ogni parte del mondo è illegale e severamente punito, in Italia, se non legale, diventasse comunque consentito e ampiamente tollerato. Noi abbiamo da oltre mezzo secolo una classe di governo che, aiutata da un’opposizione strillona, ma complice, si è specializzata nell’arte della spartizione, della lottizzazione, dei condoni, del perdono, della concussione e dell’autoassoluzione; una classe di governo che ha messo a ferro e fuoco le risorse della Nazione e le più elementari regole della convivenza civile. Fino ad oggi i “rappresentanti” del popolo italiano hanno interpretato la loro funzione non al servizio della collettività, ma come mandato per agire a loro esclusivo piacimento. Sempre pronti a versare una lacrima in nome della solidarietà verso i più deboli e sempre pronti, contemporaneamente, a legiferare affinché siano conservate l’inamovibilità e la prevaricazione dei più forti.

E’ arrivato Draghi, la gente era stata talmente intortata da credere che potesse cambiare qualcosa, invece, tutto è rimasto più o meno come prima, nonostante gli strombazzati annunci di novità. Tutto come prima, tutto come sempre e in più questa volta il popolo ha dato ampia dimostrazione che il governo, qualsiasi governo, di qualsiasi colorazione politica, può e potrà fare in futuro tutto quello che vuole. La paura fa la differenza, ha fatto la differenza, ora la gente ha rinunciato a vivere per paura di morire e così facendo si sta gettando anima e corpo fra le braccia di chi questa situazione l’ha progettata in ogni piccolo particolare. Si muore ovunque solo più di “covid19”, mai la morte è stata così propagandata, diversamente tutti, almeno coloro in grado, senza sbagliare, di fare due più due, si potrebbero rendere conto che i morti nel  mondo non sono aumentati rispetto a quando il “covid19” non c’era e si poteva moriva di tutto ciò di cui si è sempre morti e di cui ora non si muore più. Comunque è facile rendersi conto di quanto interessi veramente la nostra salute ai politici romanocentrici, ad oggi non esiste alcun protocollo per la cura della polmonite provocata dal nuovo coronavirus e la sanità pubblica, da sempre terreno di scorribande politiche, una volta di più si mostra non al servizio del malato, ma di coloro che con i problemi della salute altrui ci guadagnano, spesso non lecitamente, senza dare in cambio nulla, se non nuovi problemi e nuovi debiti da caricare alla collettività.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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