Fermiamo questo “progresso” che genera infelicità, torniamo padroni di noi stessi!
Io credo sia indispensabile fermarsi un attimo, non tanto per prender fiato o riposarsi, quanto piuttosto per cercare di capire cosa sta accadendo, dove stiamo andando, cosa potrà riservarci il futuro se non si riuscirà a tornare padroni della propria persona e delle proprie decisioni. Ora, basta andare su un qualsiasi social network per trovarsi immersi in slogan e immagini di ogni tipo, tralasciando le foto vacanziere degli amici, è tutto un fiorire di insulti, tutti che ce l’hanno con tutti, parolacce e immagini irridenti di questo o quel politico spadroneggiano, addirittura esistono pagine create all’uopo dove, a seconda dell’idea politica di chi le ha messe in rete, i politici più in vista degli opposti schieramenti sono continuamente presi a male parole. Monta l’odio verso le istituzioni e chi le gestisce, ma al di fuori del massacro verbale, si fa fatica a trovare chi invita a ragionare piuttosto che ad insultare e odiare.
Noi, l’abbiamo sempre detto, crediamo che sull’odio non si possa costruire niente di buono e sappiate, questo lo credono anche coloro che “beneficiano” degli insulti in formato web. Loro sono i primi a stare tranquilli, sanno benissimo, la cosa è ultra sperimentata da anni negli Stati Uniti d’America, che lo sfogo via facebook o via twitter non serve a nulla se non a dare il contentino ai milioni di rivoluzionari che credono basti insultare, schernire o condividere parolacce, manifesti, volantini e quant’altro via internet, comodamente seduti sulla loro poltrona, magari fumando, mangiandosi un panino e bevendo una coca cola per destabilizzare questo sistema che di loro se ne frega ampiamente.
Non so a Voi, ma la società che stiamo vivendo, al di là del fatto ineludibile che a tutti è dato modo di sfogarsi liberamente, insultando a piacimento chi meglio crede, non mi pare possa essere giudicata una società in progresso, una società che cerca nuove soluzioni, nuove tecniche e innovazioni che possano divenire strumenti per il suo miglioramento. Certamente la nostra società ha per certi versi un grande passato, ma è drammaticamente priva di presente e per questo la vedo lanciata verso un futuro oltremodo buio.
Il progresso non è dato dal fatto che tutti possano avere in tasca uno o più cellulari, non è dato da facebook e neanche da twitter, questi sono da annoverare fra i bisogni indotti, tutta roba che serve per controllare le masse e non per dare a queste nuovi mezzi per migliorarsi o nuovi dati su cui ragionare e confrontarsi. Quello che ci hanno spacciato per progresso ha portato e continua a portare a piene mani innovazioni finalizzate in grandissima parte al lucro; innovazioni che non sono state richieste dalla collettività, che non rispondono ai bisogni, né a desideri diretti, ma che invece insinuano nuovi desideri e necessità.
Queste sono cose su cui è indispensabile soffermarsi a ragionare, diversamente non sarà possibile nessun cambiamento. Nessuna scelta, soprattutto nell’ambito politico, sarà dettata dalla ragione, ma sarà indotta dai mezzi di persuasione di massa. Non vi è evoluzione in quello che ci passa il potere delle grandi multinazionali e delle grandi banche d’affari che ormai controllano, quasi ovunque, la politica dei Paesi e non è una buona ragione accodarsi ai più che hanno ormai consegnato le loro decisioni e la loro persona nelle mani dei “grandi manovratori” solo perché così fan tutti. Oggi il ritmo dell’evoluzione risponde esclusivamente all’evoluzione del capitale e non a quello dell’uomo, alla ragione di dover guadagnare sempre di più, alla ragione di dover muovere continuamente merci di ogni tipo e questa frenesia definisce un tempo che nella maniera più assoluta non risponde al tempo degli uomini.
Una società che “proggredisce” in questo modo è una società infelice!
Assieme ai tassi di crescente inquinamento, ad un avanzato livello di destrutturazione delle comunità, al diffondersi dell’ingiustizia sociale e dell’esclusione di ampie fasce della popolazione dai benefici di questo supposto “progresso”, si genera una dilagante infelicità che si propaga come un’epidemia, che entra nelle case, che mina la stabilità dei singoli e delle famiglie, che genera violenza e che rende la gente arrabbiata, molto più disposta a odiare che a ragionare. Su questo si innescano tutte le storture e le contraddizioni di quella che, regalataci dai nostri amiconi americani, è ora diventata la nostra società. Una società che, là dove non è possibile esportarla in mancanza di terreno fertile perchè questa possa attecchire, cioè il servile compiacimento dei governi, i loro inventori non esitano a diffonderla ed imporla con l’uso delle bombe, ovviamente, vista la fabbricazione americana, intelligenti.
Quello che Italia Terra Celtica si sente di chiedere agli italiani, non è un miracolo, noi per primi siamo consci che il nostro Paese non ha, né potra avere la forza politica e militare per mettersi di traverso rispetto allo strapotere a stelle e strisce, però, credo che agli italiani si possa chiedere di ragionare, di smetterla di farsi guidare nelle loro scelte dall’azione propagandistica dei media prezzolati e dalla diffusione di vuoti e truffaldini slogan neoliberisti. Torniamo ad essere padroni di noi stessi, poi, le scelte, soprattutto quelle politiche, verranno di conseguenza, l’importante è che in un futuro quantomai prossimo l’Italia sia guidata da gente che abbia il coraggio di imporre sul territorio italiano la giusta sovranità nazionale. I media ci sono, non facciamoci usare, non apriamo le nostre menti e i nostri cuori all’odio, usiamoli, ragioniamo, l’amore per la nostra Terra può fare ancora molto!
Il Segretario Federale
Paolo Bini