Essere Donna, un’avventura e una sfida che richiede coraggio
Credo che oggi l’attenzione, ancor più che sull’uguaglianza fra uomo e donna, debba essere puntata sulla specificità femminile, sul rispetto della femminilità, troppo spesso usata per scopi politici e commerciali, sempre, rigorosamente subordinata al maschio. A vedere i ruoli che ci toccano in politica, nello spettacolo, nello sport ed in qualsiasi meandro del mondo del lavoro, ciò che appare chiaro, infatti, è come la femminilità non venga praticamente mai considerata per la sua autonoma importanza e validità. La questione femminile, dunque, è più che mai ancora aperta e le problematiche di oggi sono più sottili, urgenti e sostanziali di ieri.
In verità la legge garantisce uguaglianza di diritti civili e politici, dovrebbe bastare, ma non esiste legge che impone, né che aiuta il maschio al necessario, autentico cambiamento di mentalità e comportamento nei confronti della donna, quindi, non esiste parità giuridica che possa tutelare la dignità della donna. E’ una questione di maturità e di educazione, va bene la tutela del legislatore, ma poi le famiglie e la scuola ci devono mettere molto del loro. Sono ancora troppi i nuclei familiari dove le bambine vengono educate alla sottomissione ed al cedimento alla volontà altrui. Questo è palesemente visibile nei comportamenti di tante donne, più o meno giovani, nel loro quotidiano rapporto con il dominio maschile, che nel tempo ha indotto la donna a mitigare la sua servitù ma non a liberarsene, a far valere i propri diritti mediante la protezione maschile, a vedersi compiuta come persona, non per se stessa ma nel marito e nei figli. Un maschio, a parti invertite, molto probabilmente definirebbe tutto ciò uno spreco, io, da donna di Italia Terra Celtica, mi sento di dire che nulla è uno spreco, ma ciò non significa che si debba andare avanti così con una parità di facciata buona solo ad aumentare il potere dell’uomo sulla donna. Credo di non sbagliarmi nell’affermare che la completa emancipazione della donna porterebbe ad arricchire l’intera specie, la parità fra i sessi andrebbe a sostituire l’etica dell’obbedienza con quella della giustizia e valorizzerebbe la dialettica, la competizione e la compenetrazione fra modelli, culture e forme di vita diverse, realizzando la condizione essenziale per la piena realizzazione delle individualità.
E’ la negazione delle libertà, della democrazia e di una società sedicente evoluta ciò che ancora oggi la donna è costretta a vivere, non solo, l’uomo nel suo incedere, governare, ordinare, decidere, concedere diritti e opportunità alla stregua di mera elemosina, non si rende conto che la subordinazione femminile ha costi altissimi per la società, non solo etici e morali e non solo per la donna. La subordinazione femminile, infatti, frena il progresso perchè reprime e spreca parte delle risorse intellettuali di una abbondante metà del genere umano e nel farlo, ostacola l’opera di civilizzazione, perchè insegna a regolare i rapporti interpersonali su un piano di soggezione e di forza e non sull’uguaglianza e sulle libertà reciproche.
Essere donna è più cha mai un’avventura, una sfida che richiede coraggio e che non annoia mai.
La Resp.le Federale Giovani
Maria Boltasu