E’ questa l’Italia che vogliamo?
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.
Beh, se dovessimo in questo momento prendere alla lettera quanto è stato scritto dai nostri Padri Costituenti, il nostro Paese potrebbe essere quasi considerato ai limiti dell’incostituzionalità.
Precariato alle stelle, disoccupazione a livelli record, milioni di persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese. E ad oggi, nonostante non si faccia altro che parlare di questo argomento, sembra non esserci una soluzione.
O meglio, con sommo gaudio delle tante scimmiette ammaestrate, sempre pronte a battere le mani ai provvedimenti del governo, il buon Renzi e tutta la banda bassotti che regge le maggiori istituzioni del Paese, il problema l’ha risolto facendo diventare tutti i lavoratori del settore privato dei precari. Oggi tutti sono licenziabili, oggi chi vorrà un mutuo, non conta da quanti anni lavora, dovrà forzatamente avere un garante, diversamente niente mutuo e niente casa. Decisamente un bel modo di far ripartire l’economia, ma che volete, l’ultimo nominato dal fu re Giorgio Napolitano si dimostra della pasta di chi l’ha preceduto, Monti e Letta, due persone tanto a modo, gentili, intelligenti e così pieni di lauree da aver portato l’Italia sull’orlo del fallimento ed oggi, il neanche quarantenne ex sindaco di Firenze, anche lui con tutti i suoi bei titoli di studio al posto giusto, sta semplicemente finendo l’opera dei suoi predecessori, rottamare l’Italia!
Il Paese è completamente ingessato e sulla via di una recessione senza ritorno, non capirlo, non cacciare i cialtroni che ci governano da tutti i Palazzi del potere, significa diventare complici di chi sta affamando la propria famiglia, significa essere masochisti, significa godere nel farsi del male!
La ripresa economica, restando le cose come stanno, visto che a Roma pare che nessuno voglia cambiarle, è una cosa semplicemente impossibile, nessuno più investe in Italia, le tasse sono troppo alte e costa meno produrre addirittura in Paesi come la Germania dove, a fronte del fatto che un lavoratore di qualsiasi settore, se paragonato ad un suo pari italiano, porta a casa un mensile quasi doppio, poi all’azienda viene comunque a costare meno per effetto di una tassazione che è circa un terzo di quella italiana. In Italia la giustizia serve solo più a regolare le faide politiche, poi, truffatori, rapinatori, ladri e delinquenti di ogni tipo, hanno nel nostro Paese il loro paradiso, tutti possono trovare perdono nelle aule di tribunale e senza nemmeno pregare o pentirsi. In Italia, ormai, il reato più grave è quello d’opinione, a seguire vi è la mancata emissione degli scontrini fiscali da parte degli esercizi commerciali e l’evasione fiscale, la tanto vituperata evasione fiscale, sempre che si evada poco o non si evada affatto perché se si evade molto, allora tutto è consentito, compreso il famoso perdono con ovvio e necessario transito dall’aula di tribunale, dove ogni peccato, soprattutto se grande, può non risultare tale, può anzi risultare opera di bene e venire cancellato come se mai fosse stato commesso. Quando, invece, ne risulta impossibile la cancellazione, ecco che interviene la caritatevole mano dello Stato, che da un lato spreca i soldi dei contribuenti par dare la caccia agli evasori fiscali e poi, quando questi sono troppo grandi e cattivi, quando i soldi che devono al fisco sono troppi, ecco che scatta la ramanzina, o al massimo una ridicola multa che non serve nemmeno a pagare l’impegno della Guardia di Finanza e del Tribunale. Ci sono poi i casi eclatanti, dove a scomodarsi è il Governo e le due Camere, sempre pronti a salvare i grandi evasori, anche ricorrendo alla creazione e all’approvazione di leggi con effetto retroattivo ed a tal proposito, ricorderete i 98 miliardi di evasione fiscale accertata dalla G.d.F. a carico delle lobby che gestiscono le slot-machine, bene, lo Stato si accontentò di riscuotere 700 milioni, pari allo 0,7% del dovuto e tutto finì a tarallucci e vino con buona pace di milioni di contribuenti onesti a cui non viene mai scontato nulla, ma anzi, vengono fatti vivere nel terrore di spendere ed investire i propri soldi, sempre sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza, di Equitalia e della Agenzia delle entrate.
Insomma, chi può venire in Italia ad investire quando è palese che qui ci si può fidare allo stesso modo delle “guardie” e dei “ladri”?!
Chi è più ladro in Italia, il bandito che rapina, picchia e qualche volta uccide, certo che poi in tribunale troverà il giudice sempre attento ai problemi del delinquente, che terrà conto della sua infanzia difficile e di tutte le difficoltà che ha incontrato nella vita, nella scuola, nel lavoro e con le donne, o chi rappresenta lo Stato ed impone ai cittadini, che non ce la fanno più, una tassazione che fra diretta ed indiretta arriva ormai a sfiorare il 70% dei profitti?!
Chi è più ladro in Italia, i tanti rappresentanti delle istituzioni, che non si accorgono della costruzione di interi paesi abusivi, che non si accorgono della creazione di immense discariche abusive e che poi pretendono di chiudere un esercizio commerciale se per disgrazia viene beccato con le mani nel sacco nel più atroce e terrificante reato: non aver emesso per tre volte consecutive uno scontrino fiscale o chi, torto collo, è costretto a non pagare le tasse, come vorrebbe, perché questo significherebbe la fine della sua attività?
Insomma, una sola cosa è palesemente chiara, il governo, questo, ma anche chi l’ha preceduto, lavora solo ed esclusivamente per far pagare agli onesti il “buco” degli evasori. Renzi continua a ripetere di aver diminuito le tasse, ma la realtà è ben altra, credo che tutti si siano accorti che non c’è stata nessuna riduzione, ma anzi, si è sferrato un attacco al patrimonio con nuove tasse sui risparmi, sulle case, sulle auto e su tutti i generi di consumo. Il messaggio che lo Stato ha voluto lanciare agli italiani è chiarissimo: la ricchezza, anche se onestamente guadagnata o regolarizzata nel rispetto delle leggi potrà essere abusata senza alcun limite e vincolo dal governo di turno.
E’ questa l’Italia che vogliamo?!
Il Presidente Federale
Carlo Verna