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Dignità!

by / lunedì, 26 febbraio 2018 / Published in Pari opportunità

Sapete cosa mi disturba e mi disturba parecchio, non solo ora in piena campagna elettorale, bensì quotidianamente e nonostante le tante parole e dichiarazioni d’intenti dei partiti? Magari non interessa, perché pare che la gente apprezzi molto di più l’essere presa in giro che non sentirsi dire la verità, però, ciò che nei fatti mi disturba è la perdita di centralità della donna rispetto alla politica italiana fatta da ometti con mani e piedi legati agli interessi delle banche e delle multinazionali che nel nostro Paese stanno facendo, quando vogliono, il bello ed il cattivo tempo. Ciò che mi disturba è l’accettazione da parte di tante donne, evidentemente ormai impregnate del maschilismo italico da due soldi, nel ridursi a fare le vallette di Berlusconi, Renzi e di quanti altri necessitino di una “pasionaria” in minigonna. Da queste, solo parole e quel che è peggio, lo sdoganamento di una politica centralista solo capace di creare disoccupazione e disperazione.

Parliamoci chiaro, in questo oltremodo lungo periodo di crisi, rimanere incinta è quasi peggio che andare a rubare, i datori di lavoro, quasi tutti, fanno pesare la cosa come se si recasse danno all’azienda e poi c’è pure chi ha la faccia tosta di intavolare discussioni su giornali e televisioni rimproverando agli italiani la scarsa voglia riproduttiva ed ancora, rimarcando come positiva l’immigrazione che stiamo subendo e mantenendo. L’immigrazione clandestina, quello che di fatto è un danno devastante per le casse pubbliche dello Stato si ha il coraggio di sdoganarlo come una grande cosa positiva, almeno gli immigrati fanno tanti figli ci dicono i ben pensanti di partito ed io a questo vorrei aggiungerci: “Bella roba, poi, fra case regalate e sussidi tocca mantenerli a quegli “egoisti” di italiani costretti a lavorare sempre più sottopagati con in più l’ostacolo di uno Stato che ha le tasse più alte del mondo e che non sa garantire al suo popolo nemmeno la sicurezza fra le mura domestiche”

Insomma, credo che da una donna ci sia sempre da aspettarsi di più, io all’interno di Italia Terra Celtica godo ed ho sempre goduto della più alta libertà d’espressione, mai mi è stato chiesto di essere la “faccia bella” del Movimento e mai nessuno si è permesso di dirmi cosa devo dire e devo scrivere, invece, da donna mi pare incredibile ed innaturale ciò che riescono a dire donne come Boldrini, Moretti, Gelmini, Bonafè, Boschi, Santanchè, Meloni, Prestigiacomo, De Micheli ecc. non importa se di destra, di sinistra o di centro, tutte comunque accumunate dal rappresentare la partitocrazia romanocentrica, l’unico vero, al di là di tutto, male dell’Italia. E’ all’ombra della partitocrazia che muoiono le imprese, che si tolgono la vita imprenditori strozzati dai debiti, che perdono la casa famiglie che non riescono più a pagare i mutui, che si lasciano massacrare le donne da mariti e fidanzati violenti, che i nostri ragazzi vengono a contatto con il mondo della droga già alle medie, che non si riesce ad ottenere un esame specialistico in una struttura ospedaliera pubblica in tempi inferiori ai sei mesi, che si rischia di essere violentate se si va a correre in un parco pubblico o alla fermata del bus, che si deve accettare di lavorare sempre per meno e che si stanno perdendo diritti fondamentali, primo su tutti, quello alla pensione!

E’ all’ombra della partitocrazia romanocentrica che le donne hanno smarrito il loro ruolo, che hanno perso la loro centralità rispetto alla società. Oggi essere emancipate significa calarsi in ruoli tipicamente maschili e soprattutto, significa ricoprirli come un uomo e quel che è peggio, alle dipendenze di un uomo! Noi la vediamo diversamente, io ne sono il più fulgido esempio, ci sarà sicuramente qualcuno o qualcuna più brava di me, ma allo stato attuale e da ormai molti anni, l’organizzazione di Italia Terra Celtica è cosa mia e con il mio Segretario Federale, Paolo Bini, ho sempre e solo avuto confronti e discussioni da pari e mai da subalterna. Poi, quelli e quelle più brave sono sempre bene accette, magari tiro un po’ il fiato e penso un po’ più alla famiglia ed al lavoro.

Comunque, nell’attesa che le donne, in qualsiasi contesto siano chiamate ad operare e muoversi, decidano di dare o ridare peso al loro ruolo, la parola chiave, almeno secondo me e secondo noi di Italia Terra Celtica, deve diventare “Dignità”! E nessuno mi venga a dire che già abbiamo ottenuto molto perché vorrebbe dire partire subito col “piede sbagliato”. Significherebbe ammettere da parte dell’uomo che ciò che abbiamo ci è stato “gentilmente” concesso ed allo stesso tempo, da parte della donna, significherebbe accettare un ruolo eternamente subalterno. Dignità, in questa società capitalistica, deve esserci la volontà della donna, ancora troppo subordinata ai dettami maschili, di rivedere la propria posizione attraverso l’acquisizione in “ogni quando” e in “ogni dove” di quelli che ancora oggi i maschietti definiscono “privilegi” e come tali ci concedono col contagocce, sempre in cambio della rinuncia alla nostra Dignità!

Torre C.se 25 febbraio 2018

Il Responsabile Organizzativo Federale

Irina Tancau

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