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Deroga temporanea alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini

by / sabato, 09 aprile 2022 / Published in Cultura e informazione
Riportiamo le considerazioni, che riteniamo giustissime, dell’Avvocato Andrea Perillo al riguardo della “Deroga temporanea alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini” voluta dal Mionistro della Sanità Roberto Speranza.
Paolo Bini
Questo qui sotto è l’ignobile comunicato stampa con il quale il Governo, insieme ai partiti della maggioranza, tra cui 5 STELLE, LEGA, FORZA ITALIA, PD e LEU, consentono ai sanitari Ucraini di lavorare in Italia nei nostri ospedali.
Quindi, questi indefinibili personaggi che ci governano, sostituiscono con personale straniero, magari non vaccinato o vaccinato con un siero non riconosciuto nel nostro Paese, i medici italiani sospesi o radiati dall’albo per essersi rifiutati di farsi vaccinare.
È opportuno che i Direttori Sanitari, che dovranno assumerli, facciano molta attenzione, perché far lavorare queste persone, se non vaccinate o irregolarmente vaccinate, è contro la legge e mette a rischio la salute pubblica, proprio secondo le leggi fatte da questo stesso Governo.
Un grazie sentito ai governanti che ci hanno dato un motivo di ricorso in più, stiamo per seppellirvi di denunce.
Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 68
18 Marzo 2022
Deroga temporanea alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini. 
Sino al 4 marzo 2023 è consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale – presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private – una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione europea. 
Avv. Andrea Perillo
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