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“Covid19” o no, questa è un’Italia miserabile

by / venerdì, 08 maggio 2020 / Published in Giustizia e società

Nell’Italia, ma direi nel mondo del nuovo coronavirus, senza paura alcuna di spararla troppo grossa, credo stia risultando oltremodo evidente come la globalizzazione, capace di decretare le fortune di pochi squallidi e feroci personaggi a capo di grandi multinazionali e di potenti banche d’affari, sia la causa principale dello sfacelo della democrazia, dell’economia e delle libertà individuali.

Credo che tutto quanto sta succedendo, senza voler prendere il posto di esperti di ogni tipo, virologi e quanti altri da mesi stanno imperversando su tutte le televisioni, pubbliche, private e sulla carta stampata, vuoi con ricette anti “covid19” stravaganti, vuoi distribuendo allarmismo, quando non terrore fra la gente, evidenzi, oltre ogni ragionevole dubbio, quanto sia straripante l’ignoranza individuale. Ignoranza che trova salde fondamenta nel menefreghismo sociale, nella carenza patologica di istruzione, nell’assenza più completa di senso civico, nel disprezzo del bene comune e nella disonestà sistematica, che nonostante tutto, nonostante bandiere dai balconi e inni nazionali cantati ad uso e consumo dei reporter televisivi, pare essere il vero tratto distintivo di questa società, che fieramente mostra quale suo marchio di fabbrica un’incredibile dilettantismo professionale accompagnato da spregevolezza individuale e inettitudine mentale.

Credo, a vedere e sentire quanto sta accadendo nel mondo, che prima ancora di questa pandemia dai tanti lati oscuri, il nostro pianeta fosse da tempo, molto tempo, vittima di una virulenta, quanto fuori controllo, malattia sociale che, degenerando oltre ogni limite immaginabile, ha esteso la sua pericolosa cancrena praticamente ovunque, in ogni angolo della nostra martoriata Terra, soprattutto là dove le sedicenti democrazie occidentali avevano da anni abdicato in favore dei nuovi monarchi, che alla guida dei grandi imperi finanziari, decidono, ormai indisturbati, le sorti dei popoli.

Senza comunque volermi spingere a fare un’analisi globale di questo tempo assassino, odio la globalizzazione, quindi, credo che altri debbano pensare e decifrare quanto sta accadendo a casa loro, quello che mi sento di dire, dopo essermi ben guardato intorno, dopo aver sentito di tutto e di più, nonché tutto e il contrario di tutto, dopo aver constatato per l’ennesima volta l’insufficienza e la pochezza della politica italiana, sia quella di governo che quella d’opposizione, è che le istituzioni nostrane sono praticamente a pezzi, contagiate nei suoi rappresentanti da un popolo a cui delle sorti del Paese, l’ha più volte dimostrato quando chiamato a votare o ad interessarsi di politica, non gli è mai fregato assolutamente nulla.

Oggi viviamo l’assurdo in cui per ogni cosa è stato nominato un comitato di esperti, ovviamente pagato dalla collettività. Viviamo l’assurdo tale per cui le quasi mille persone, lautamente retribuite, che siedono in Parlamento e Senato, hanno gettato la maschera, hanno detto agli italiani, con i fatti, senza ricorrere a tante parole: “noi non capiamo niente di niente!” - “non abbiamo nessuna competenza!”“siamo in emergenza sanitaria, quale problema c’è? Si nomina un comitato di esperti!” “Siamo con le pezze al culo, l’economia va a rotoli? Nessun problema, si nomina un altro comitato di esperti!”

Insomma, se quello che sta accadendo non l’avessi visto e toccato con mano, probabilmente, se qualcuno me l’avesse raccontato, non ci avrei creduto. Noi stiamo gestendo la pandemia da “covid19” come se fosse un reality show, questa è la verità, i nostri media si giocano gli indici d’ascolto sulla base di quali e quanti esperti medici e virologi o sedicenti tali, riescono a portare negli studi televisivi nei quali i politici scelti dal popolo italiano recitano la parte dei comprimari. E attenzione, sono stato sin troppo buono perché il comprimario è quell’artista che nel teatro, sia di prosa che musicale, e nei generi derivati come il cinema, riveste un ruolo che, pur non essendo di protagonista, è funzionale e indispensabile allo svolgimento dell’intreccio drammatico, differenziandosi in ciò dall’attore o cantante che interpreta un ruolo secondario di completamento dell’azione scenica.

Quindi, una classe politica fatta di comprimari, bravi spalle, tutti necessari al compimento del dramma Italia, ma nessuno in grado di recitare da protagonista, nessuno in grado di porre fine allo scempio che stiamo vivendo, nessuno in grado di decidere in autonomia le tappe che il Paese dovrà percorrere, affrontare e rispettare per uscire da questo dramma che pare destinato a sfociare in una inevitabile tragedia.

La cosa che in altri tempi mi avrebbe lasciato perplesso, magari anche disgustato, ma che ora mi fa paura, è il fatto che la nostra classe politica, ormai completamente dipendente dai vari comitati d’esperti nominati allo scopo di gestire al meglio l’Italia nel tempo del “covid19”, invece di riprendersi il ruolo assegnatogli dall’elettorato, invece di metterci umiltà e scendere fra la tanta gente che ha perso ogni fonte di reddito, che ha avuto uno o più lutti in famiglia e che non sa più dove sbattere la testa, sta rintanata nei Palazzi del potere romanocentrico e tuttalpiù, esce solo per apparire nei tanti, addirittura troppi talk show, che tutte le televisioni, pubbliche e private, stanno, senza dare mai un’informazione che sia degna di tale definizione, da mesi programmando a getto continuo.

La gente muore, muore ancora e ne muore troppa, probabilmente nessuno ha avvisato il nuovo coronavirus che in Italia è iniziata la “fase 2”. Tanti esercizi commerciali, tanti ristoranti, tante piccole realtà industriali, sono praticamente già destinate a non riaprire più. Ora, se prima la stragrandissima maggioranza degli italiani mi giudicava politicamente un eretico, credo che agli occhi di tutti, anche dei più stupidi, debba forzatamente risultare evidente come in Italia, per più di mezzo secolo, si siano pagate le tasse per niente, per non avere, nel momento del bisogno, nessun aiuto da uno Stato, che sino ad oggi ha sempre sperperato e scialacquato i denari provenienti dalla tassazione al solo scopo di garantire la sopravvivenza della partitocrazia attraverso bonus, sovvenzioni e contributi di cui hanno sempre e solo beneficiato masse non pensanti o tanti, troppi “amici” e “amici degli amici”.

Siamo nelle mani di gente tanto piccola e per questo boriosa ed inconcludente che questa, invece di ostentare orgogliosamente ciò che ha fatto, se avesse fatto qualcosa, sbandiera orgogliosamente, ogni volta, prima ancora di affrontare qualsiasi argomento, “covid19” compreso, il proprio curriculum, evidenziando così un’incredibile cialtroneria. Siamo nelle mani di gente, che a ben sentire ciò che dice ed a ben vedere ciò che realizza, dovrebbe riuscire a palesare, anche ai più duri di comprendonio, che nel nostro devastato Paese i denari drenati alla classe produttrice, attraverso la più alta tassazione del mondo, sono sempre ed esclusivamente serviti per chiudere ospedali, tagliare fondi alla ricerca, alla giustizia, alla scuola ed a rendere l’Italia porto franco per chi avesse deciso di intraprendere la carriera del delinquente. Siamo nelle mani di gente, che ogni volta che legifera è in grado di peggiorare la situazione che nelle dichiarazioni dovrebbe migliorare, eppure, di gente che può vantare altisonanti titoli di studio, dalle lauree ai master ottenuti presso importanti e prestigiose università, che evidentemente troppo spesso non si sono fatte problemi a barattare il prestigio con i favori. 

In tutto questo sfacelo culturale e politico, non di oggi ma di sempre, poi, non c’è da stupirsi se nel 2012 il comune di Salemi, splendidamente guidato da uno dei rarissimi uomini italiani di cultura, Vittorio Sgarbi, veniva commissariato dal Consiglio dei Ministri per mafia. E’ la normalità di un Paese che ha in odio tutto ciò che non è partitocrazia, che deride ed allontana da qualsiasi istituzione la cultura vera, che vuole, accetta e costruisce le carriere della sua classe dirigente non sulle eccellenze culturali e professionali, bensì sull’adattabilità morale e sull’ottusità mentale. E’ l’Italia che nel tempo del nuovo coronavirus non sa cosa fare e qualsiasi cosa decida di provare, non sa come attuarla; è l’Italia miserabile, che nel tempo della “democrazia rappresentativa, esiste grazie ad un elettorato in gran parte miserabile; è l’Italia che non sa più sognare, che ha sostituito l’immaginazione con una conoscenza palesemente edulcorata; è l’Italia che, nonostante tutto, non riesce a capire come e quanto sia indispensabile cambiare mentalità, come si debba assolutamente abbandonare la logica del consumismo sfrenato per promuovere il rispetto della creazione; è l’Italia delle “facce da asporto”; è l’Italia dei mega professori, dei mega esperti, dei mega politici e dei mega opinionisti, tutta gente che crolla su sé stessa al primo congiuntivo; è l’Italia dove lo sport preferito pare essere quello di nascondere un passato vergognoso dietro belle frasi e grandiose dichiarazioni d’intenti; è l’Italia degli sputi, dei deliri, della “solidarietà” straboccante, dei mafiosi che combattono la mafia, dei megalomani e dei ducetti; è l’Italia partitocratica che solo noi combattiamo!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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