Cosa sta accadendo in Ucraina?
Dunque, secondo l’informazione, sedicente ufficiale e democratica, imperante nel nostro “libero” Paese, tutti coloro che non si trovano d’accordo con la narrativa ufficiale in merito a quanto sta accadendo in Ucraina; che riportano notizie vere e verificate, che contraddicono quelle dei telegiornali e della nostra carta stampata, sono da ritenersi filorussi, neanche fosse un qualcosa di cui doversi vergognare, addirittura peggio rispetto ad essere dei delinquenti. A tal proposito, molti quotidiani nostrani non hanno perso tempo nel pubblicare vere e proprie liste di proscrizione additando giornalisti e politici contrari alla guerra, che ci vede coinvolti in prima persona, nonostante l’Ucraina nazista, fortunatamente, non sia un Paese appartenente all’Alleanza Atlantica e all’Unione Europea, come componenti della “rete di Putin in Italia”. Ebbene, noi di Italia Terra Celtica non apparteniamo a nessuna rete, solo, non ci piace essere additati come filoputiniani da gentaglia che ritiene sia giusto adoperare tale termine per insultare chi crede gli Stati Uniti d’America i veri responsabili del conflitto fra Ucraina e Russia. I nostri padroni a stelle e strisce di cui si deve sempre dire un gran bene, sono di fatto i peggiori stragisti mai apparsi sulla faccia della terra. A tal proposito vorrei ricordare, visto che nessuno lo fa, che la tanto decantata “democrazia” statunitense affonda le sue radici nel sangue di oltre 100 milioni di Nativi Americani, quindi, noi non accettiamo lezioni di democrazia e tanto meno di deontologia dell’informazione da assassini di mestiere e da chi, arrampicandosi sugli specchi, ha scelto di gettare alle ortiche la professione di giornalista per dedicarsi al lecchinaggio ed alla ruffianeria. Di seguito pubblichiamo l’interessante articolo della giornalista Laura Ruggeri e auguriamo a tutti, buona lettura.
Il Segretario Federale Paolo Bini
UCRAINA – Secondo alcune indiscrezioni l’ondata di dimissioni tra i vertici del governo centrale e locale in Ucraina indicherebbe una sorta di ricambio tra uomini controllati da Londra e da Washington. Che l’intero regime ucraino sia alimentato dalla corruzione ai danni soprattutto degli ucraini stessi e che una buona parte dei cosiddetti “aiuti” finiscano nelle tasche di chi occupa posizioni di potere non è un mistero, anche perché i proventi di questa corruzione finiscono all’estero, si potrebbe dire che ritornano alla base, in un circolo “virtuoso” che fa comodo a chi gestisce i flussi di denaro. Sia l’intelligence USA che quella britannica lo sanno da tempo, visto che tengono sotto controllo le loro pedine. Ma non solo lo sanno, parteciperebbero direttamente al saccheggio per assicurarsi fondi neri. Quindi perché tirare le redini proprio ora? Sembra che a tirarle siano stati gli USA, preoccupati che la sottrazione di milioni di dollari allo sforzo bellico stesse seriamente minando le prospettive di tenuta dell’Ucraina, mentre Londra avrebbe preferito lo status quo. Non sono pochi ad arricchirsi grazie alla generosità dell’UE, la cosa importante e’ che si rispettino le quote pattuite. E’ possibile che la spartizione della torta non sia andata come Washington voleva, da li’ la decisione di correre ai ripari. Non e’ solo una coincidenza che Boris Johnson si sia recato a Kiev proprio alla vigilia delle “dimissioni” di massa, una strana visita per un ex-primo ministro. Intendeva tranquillizzare Zelensky che tutto cambia affinché nulla cambi? Anche se Londra non era più in grado di proteggere i corrotti al suo servizio, comunque loro, vista la lealtà mostrata, non avrebbero avuto niente da temere, i proventi della corruzione erano al sicuro e bastava che dessero le dimissioni per non temere ulteriori conseguenze?
Laura RuHK