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Coperti di tasse nonostante il caldo estivo

by / venerdì, 18 agosto 2017 / Published in Politica e riforme

Dunque, mentre la politica italiana impazza, mentre i leader di partito o pseudo tali cercano di mettersi in mostra sparando idiozie a raffica, mentre Renzi non perde occasione per giurare fedeltà a Gentiloni, mentre nei fatti governo e opposizioni mostrano al corpo elettorale tutta la loro inutilità, l’Italia, nonostante il grande caldo estivo, si trova più che mai coperta di tasse. Una coperta che, visti i continui, enormi, sprechi di denaro pubblico, può solo aumentare di spessore. Il nostro Paese, grazie alla partitocrazia romanocentrica e grazie al popolo che in essa, inspiegabilmente, continua a riporre la propria fiducia, dilapida ogni giorno centinaia di milioni di euro, vuoi per coprire i circa 215 milioni che ogni anno ci costa il Quirinale; vuoi per l’accoglienza di centinai di migliaia di profughi che vengono sbarcati sulle nostre coste dalle navi delle O.N.G.; vuoi per finanziare la costruzione di costosissime opere pubbliche che poi si rivelano “cattedrali nel deserto; vuoi per pagare profumatissimi assegni alle migliaia di persone che, provenienti da ogni dove, hanno trovato rifugio politico in Italia;  vuoi per mantenere le costosissime missioni militari all’estero che la N.A.T.O. ci impone;  vuoi per salvare banche affondate da gestioni banditesche  di presidenti e amministratori delegati liquidati, non con la galera, ma con milioni di euro di buonuscita o vuoi per rientrare delle centinai di milioni di euro stanziati per la ricostruzione nei Paesi rasi al suolo dai nostri alleati americani, francesi e inglesi.

Nel nostro “Bel Paese” si continua a parlare del “sesso degli angeli”, a diffondere comunicati e dati drogati dalle esigenze di partito, ma della realtà nessuno parla. La realtà non è solo quella tanto cara alla Lega che concentra tutta la sua battaglia politica nella lotta all’immigrazione, non è nemmeno quella cara ai partiti di governo che riescono persino a parlare di ripresa economica mentre continuano a chiudere aziende e dilaga il lavoro in nero e sottopagato. La realtà non si riassume nemmeno negli schiamazzi dei “grillini”, la panacea di tutti i mali non risiede nella loro irrealizzabile promessa del “ reddito da cittadinanza” e come ampiamente dimostrato dai loro sindaci, in testa quelli di Roma e di Torino, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e muovendosi all’interno del sistema partitocratico e di una Costituzione capace solo di imporre lacci e lacciuoli, nulla può essere cambiato e nulla può essere migliorato senza il coraggio di opporsi fermamente  al potere partitocratico, non solo a parole con urla, strepiti e promesse inarrivabili, ma con i fatti, con le proposte, con i progetti e, qual ora diventasse necessario, con il definitivo strappo da Roma, oramai rappresentante solo più dei poteri forti e degli interessi di partito.

Non si è vista riforma, legge o decreto che non si siano tradotte nel classico “prendere denaro dal popolo per pagare il debito causato dai politici”. Questa la realtà, mentre strani attentati, tutti attribuiti all’Isis, continuano a sconvolgere l’Europa e vengono ignobilmente utilizzati dalla nostra politica per distogliere le attenzioni della gente dal nulla che essa rappresenta e dal nulla che essa ha ampiamente dimostrato di contare e saper fare.  L’unico pensiero dei nostri politici, tutti, è rivolto alle prossime elezioni, alla legge elettorale, alle future alleanze ed a come tornare ad intortare gli elettori con nuove, sempre più, spregiudicate promesse che solo per il ruolo di ascari che recitiamo all’interno dell’Unione Europea e della N.A.T.O., cosa non messa in discussione da nessuno se non da Italia Terra Celtica, non conta quanto saranno belle e intriganti perché saranno comunque tutte irrealizzabili.

Diciamo le cose come stanno, se una persona senza lavoro o un operaio ereditano una casa dovranno scegliere se pagare l’IMU sulla seconda casa o il riscaldamento dove vivono; le spese per la raccolta rifiuti, a fronte di un servizio che quasi ovunque fa schifo, negli ultimi quattro anni sono più che raddoppiate; la sanità pubblica ha tirato i remi in barca, se si vuole fare degli esami un po’ accurati bisogna rivolgersi al privato e questo costa, costa troppo per le tasche dei lavoratori ai quali è semplicemente chiesto di lavorare e morire senza andare mai in pensione; la scuola, nonostante l’impegno di tanti bravi docenti che non si vogliono arrendere allo scempio partitocratico, è ormai ridotta, quasi ovunque, ad un pericoloso parcheggio per i nostri figli, di pari passo giustizia e sicurezza, cose estinte delle quali presto si perderà completamente il ricordo.

I carburanti aumentano, ma al contempo si taglia il trasporto pubblico. I salari di fatto diminuiscono per colpa delle tasse e perché gli aumenti contrattuali sono bloccati, quindi, aumenta l’inflazione per l’enorme quantità di denaro immesso sul mercato dalla B.C.E., in parole povere, tanto perché tutti capiscano, non si può creare valore dal nulla, infatti, la nuova moneta emessa assorbe valore da quella in circolazione che tradotto significa pagare una tassa sulla moneta che già si possiede.

Da ciò che è dato vedere noi siamo arrivati alla conclusione che se si volesse annientare uno Stato, le manovre dei vari governi, da Monti in poi, senza però tralasciare gli scempi di Prodi e dell’ultimo Berlusconi, sarebbero destinate a fare scuola.

Probabilmente lo scopo che si prefigge la nostra classe dirigente è quello di creare un popolo di schiavi, di gente costretta solo ed esclusivamente a pagare con il miraggio di raggiungere, saldato il debito della politica italiana, quella libertà che nessuno in quel di Roma, invece, è interessato ed intenzionato a concedergli. L’equazione del governo è di una semplicità estrema, non serve aver fatto ragioneria per capirla: “si introducono tasse impagabili e chi non paga perde tutto!”

Vediamo un feroce accanimento verso il più debole, verso il più bisognoso d’aiuto e non per necessità, bensì solo per mantenere i privilegi della casta e per accrescere il potere dei poteri forti, quello delle banche e dei politici. Vediamo che anche quando si riducono le spese si vanno esclusivamente a colpire i servizi, cosa che si traduce inevitabilmente in un aumento delle spese a carico del cittadino, ma non vediamo nessun provvedimento che possa intaccare le spese inutili, o meglio, quelle esclusivamente utili al mantenimento delle clientele ed alla conservazione del potere.

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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