CHE DIRE, COMPLIMENTI A TUTTI…..
Siamo ormai diventati la patria degli eternamente incazzati, dei buonisti ad ogni costo, del politicamente corretto, delle regole da rispettare, dei piagnoni, dei falsari, del timbro e della marca da bollo.
Questa l’Italia del 21° secolo, questa l’Italia che ci si para d’innanzi e nella quale si è costretti a pagare il pizzo per poterci vivere, ovviamente non al riparo da banditi, ladri e assassini, perché il pizzo a cui si è soggetti, le tasse, non servono a nulla, non servono a dare sicurezza ai cittadini, non servono ad avere in cambio servizi almeno decenti e non servono nemmeno ad andare in pensione ad un’età che non sia troppo prossima alla morte. Si pagano e basta, si pagano perché queste sono le regole della nostra Italia, le regole che ci hanno dato i partiti, le regole dalle quali non si può prescindere se non al caro prezzo di vedersi appioppare multe salate da gente in divisa grigia. Da noi convivono benissimo gli incazzati del dopo cena, quelli che dopo il secondo bicchiere di vino andrebbero a Roma a tirare il collo a deputati e senatori e gli estremisti del buonismo, coloro che le perdonano tutte, che aiuterebbero tutti, che non metterebbero mai in carcere nessuno che non sia Berlusconi. Da noi c’è spazio per mafiosi, pentiti, per banditi che rubano, saccheggiano e rapinano perché non hanno da lavorare e per gli amanti delle regole, ovviamente anche queste da far rispettare solo a Berlusconi ed a chi si professa non di sinistra. Da noi si da la caccia al made in Cina perché si dice che non rispetta le regole dell’Unione Europea e perché foriero di contraffazioni di marchi importanti e poi si scopre che noi italiani brilliamo nel falsificare patenti, passaporti e permessi di soggiorno, ma si sa, siamo la patria anche dei furbi e dei troppo furbi. Da noi si piange il lutto nazionale quando muoiono i clandestini, ma ci si gira dall’altra parte quando centinaia di italiani si tolgono la vita perseguitati da banche e fisco. Da noi non esiste documento, domanda o quant’altro che non debba essere presentato corredato di marca da bollo e nulla ha più valore di un timbro che certifichi qualsiasi cosa, dalla regolarità di una costruzione ad un permesso di qualsiasi genere e natura. Insomma, da noi tutto si fa in nome delle regole e poco importa se le regole sono palesemente sbagliate, poco importa se le regole sono dettate da signori che non sono chiamati a rispettarne alcuna e poco importa se a forza di regole siamo arrivati a vivere in un Paese fallito che risponde ai propri cittadini semplicemente imponendo altre regole, altre tasse ed altra certezza che ogni sacrificio sarà inutile, o meglio, sarà utile esattamente come quelli passati, serviranno semplicemente per produrre nuove regole, nuove tasse e nuova disperazione!
Il punto è che da questa situazione non si uscirà più, usciremo dalla crisi solo quando con questa impareremo a conviverci, abbiamo voluto fare gli americani? Abbiamo voluto copiare il loro stile di vita? Benissimo, vivremo come loro in stato di crisi perenne, non avremo più alcuna certezza, il lavoro sarà solo ed esclusivamente precario, le pensioni non consentiranno nemmeno più di far la spesa di generi alimentari e per contro le assicurazioni, si scoprirà, come avviene in America, che copriranno poco o niente, gli ospedali si trasformeranno in nosocomi dove parcheggiare i malati in attesa di morte, le scuole pubbliche diverranno l’anticamera per entrare in qualche banda di delinquenti e tutti quanti, esattamente come in America, saranno liberi di lamentarsi, ovviamente senza esagerare e senza insultare nessuno.
Questo è quello che stiamo lasciando ai nostri figli!
A tutti gli italiani, che ancora hanno dubbi se finanziare la nostra lotta; a tutti coloro che si credono immuni, che credono che il peggio tocchi sempre e solo al vicino, i più vivi complimenti di Italia Terra Celtica.
Il Segretario Federale
Paolo Bini