C’è bisogno di Italiani Liberi e Forti!
Abbiamo attraversato anni bui con il menefreghismo che da sempre ci contraddistingue; abbiamo gridato “al ladro”, quando all’inizio degli anni 90 ci siamo accorti che i politici si stavano “mangiando” l’Italia. Abbiamo gridato allo scandalo quando Ciriaco De Mita venne nominato Presidente della Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali. Ci siamo illusi, abbiamo voluto credere, contro ogni evidenza, che ce l’avremmo potuta fare. Da “Tangentopoli” ad oggi, abbiamo avuto governi di transizione; governi espressione di Parlamenti delegittimati da inchieste e scandali; governi che hanno fatto capo a plurindagati; governi che hanno promesso milioni di posti di lavoro; governi guidati da “boiardi di Stato” avvezzi a sguazzare nelle acque torbide e marcescenti dell’I.R.I.; governi di professori e tecnocrati; governi nominati dal Presidente della Repubblica e abbiamo avuto giornalisti e politologi, che sempre, passati pochi mesi dalle elezioni, erano lì a scrivere fiumi di parole per invocarne altre, neanche gli italiani avessero, nella loro storia repubblicana, dimostrato almeno una volta di sapere cosa fare con in mano la matita copiativa all’interno di una cabina elettorale.
Abbiamo offerto il peggio di noi stessi, siamo riusciti nell’incredibile impresa di scegliere per l’Italia, per noi e per i nostri figli, sempre, quanto di peggio offrisse il panorama politico nostrano. Ci siamo crogiolati nel qualunquismo. Ancora oggi, nonostante i fatti dicano altro, ci consideriamo furbi e, assurdo ma vero, nonostante abbiamo fatto di tutto per negare loro il futuro, riusciamo a dire di amare i nostri figli, non oso pensare cosa avremmo potuto fargli se li avessimo odiati.
Questo è ciò che è dato vedere. Una Nazione che affonda nelle sabbie mobili di un debito pubblico in continuo aumento; una Nazione abitata da un “popolo” sempre pronto a perdonare quando il torto lo subisce un altro; abitata dai “professionisti” del voto di scambio, gente che vota, non perché ha un’idea politica o perché crede in qualcosa o qualcuno, bensì, gente che vota in cambio della promessa di un lavoro, di una pensione, di un’agevolazione o di una raccomandazione.
Gli italiani sono così furbi e intelligenti che riescono a definire sporca la politica e ladri i politici, dimenticandosi una piccola cosa di poco conto, questa politica è determinata dal loro voto e la banda di politici additati quali ladri e corrotti non è entrata nelle aule parlamentari e nei palazzi delle regioni marciando su Roma, bensì è stata scelta dal popolo elettore.
Stiamo vivendo una situazione assurda, paradossale, gli italiani sono tutti schierati in prima fila, in un’assordante silenzio, a gustarsi lo schizofrenico gioco del passaggio del cerino acceso in attesa di vedere chi resterà scottato. Non si rendono conto, che in questa specie di seconda Repubblica per molti aspetti molto più infame della prima, gli unici che rimarranno profondamente scottati saranno loro. Il cerino acceso di oggi, presto divamperà in un incendio devastante e indomabile e saranno milioni gli italiani che riporteranno ustioni gravissime, così gravi da determinarne la fine.
Occorre trovare il coraggio di alzarsi, di passare dallo stato di spettatori a quello di attori. Occorre spedire a casa, se necessario in galera, boiardi, politicanti, porta borse, parolai, lavativi, riciclati, pseudo manager e pseudo sindacalisti che sulla base di un falso solidarismo hanno devastato per interessi di bottega il mondo del lavoro. Occorre riportare la democrazia dove ora regna la partitocrazia; occorre sostituire il centralismo con il federalismo, per farlo c’è bisogno di Italiani Liberi e Forti!
Il Segretario Federale
Paolo Bini