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C’è aria brutta in Italia

by / giovedì, 22 gennaio 2015 / Published in Politica e riforme

Non so a voi, ma a me pare che in Italia ci sia una brutta aria. Un clima che non fa solo paura, ma terrorizza chiunque possieda anche solo un briciolo di coscienza sociale.

E’ terribile ed allo stesso tempo incredibile constatare che il non governo e tutto il mediocre squallore che gli ruota intorno non se ne rendano conto, o meglio, cerchino di far finta di niente. Questo, mentre non passa ormai giorno senza che qualcuno, preso dalla disperazione e dalla paura di non farcela, decida di togliersi la vita. A Roma sono tutti concentrati a trovare il successore di Giorgio Napolitano e dai nomi che girano si capisce chiaramente che al peggio non vi è mai limite. Cercano di andare avanti pensando solo ed esclusivamente a non perdere consensi, ovviamente mettendo mano, come al solito, alla legge elettorale, anch’essa, da quel si sente e da quel che è dato sapere, sempre peggiorabile.

Non riescono, o meglio, si rifiutano di capire che questa dolorosa stasi alla quale hanno condannato il Paese avrà inevitabilmente una fine, che per colpa loro rischia di essere una bruttissima fine! Non sono io, non siamo noi di Italia Terra Celtica a dirlo, semplicemente è la storia dei popoli che lo insegna, storia che evidentemente non conoscono in barba alle tante lauree che espongono sulle pareti dei loro uffici. Loro di storia e di tanto altro non sanno, ma la tragedia vera è quella del popolo italiano, cresciuto all’ombra delle tante inique riforme della partitocrazia romanocentrica, abituato a leggi e riforme esclusivamente capaci di peggiorargli la vita, tanto abituato a convivere all’ombra di una classe dirigente incapace e spesso, come informano le cronache, ladra e corrotta, che accetta qualsiasi cosa arrivi dal governo, quasi fossero comandamenti dettati da Dio.

I fatti dimostrano che non è così, dal “46 ad oggi ben poche cose sono state azzeccate e quel che è peggio, mai nessun politico ha pagato per i suoi errori, a pagare è sempre stato chiamato il popolo come del resto ha di recente ben dimostrato l’inquisitore di lavoratori e famiglie, più conosciuto come Mario Monti e come oggi continua a dimostrare Matteo Renzi, capace di andare in giro per l’Italia a dire di aver diminuito le tasse, quando queste sono palesemente aumentate ed anche di molto.

La verità è che al governo abbiamo sempre avuto una vergognosa accozzaglia di poveri ignoranti, carrieristi senza meriti e malati!

Abbiamo un’Italia che si dibatte senza scampo fra una classe politica che è la peggiore del mondo occidentale e fra ladri e mafiosi, tutti sicuri dell’impunità, tutti sicuri che mai nessun processo arriverà a far luce e ad infliggere condanne esemplari, siamo o no la patria delle scarcerazioni per decorrenza dei termini, siamo o no la patria dei processi che giungono a sentenza quando il reato è ormai stato prescritto?!

Abbiamo sindacalisti che da sempre ambiscono unicamente a diventare parlamentari e senatori, sindacati venduti ai padroni ed allo Stato a cui hanno consegnato in saldo l’intera classe operaia e con essa i lavoratori di ogni ordine e grado.

I cittadini vengono palesemente considerati alla stregua di merce deperibile da usare ai soli fini elettorali, i partiti si ricordano del popolo, ovviamente per finta, solo nel mese che precede le elezioni. Quelli sono trenta giorni in cui i leader politici si battono il petto, recitano il mea culpa, promettono qualsiasi puttanata populista venga loro consigliata dalle agenzie di sondaggio demoscopico, ma poi…………..il poi è sotto gli occhi di tutti! Se solo la metà delle promesse fatte al popolo italiano fosse stata mantenuta, saremmo il Paese più ricco ed organizzato del mondo. Ora credo sia giunto il momento di smetterla col farci continuamente prendere in giro da questa classe politica, passare per i più scemi della terra non è bello, costruiamo insieme una nuova classe dirigente, non ricattabile, non disposta a vendersi per “30 sporchi denari”, una classe dirigente che abbia voglia di arrivare fino in fondo, che abbia voglia di fare giustizia,  libera dai lacci e lacciuoli della politica partitocratica.

Il Presidente Federale

Carlo Verna

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