Un necessario passo indietro per cercare di capire
Sembra passato un secolo, ma era solo l’estate del 2006 quando, nel disinteresse generalizzato, con il “covid19” ancora inesistente, con le prime pagine dei quotidiani ed i titoli dei telegiornali che parlavano quasi unicamente di code di vacanzieri in autostrada e di sensazionali colpi di calcio mercato, i caporioni della politica italiana, di centrodestra, ma
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Da visionari a inutili, là dove la gente ha preferito centralismo e partitocrazia a Federalismo e Democrazia
Credevo fosse indispensabile, già nel 2005, quando tutti ci davano dei visionari per ciò che dicevamo sarebbe avvenuto in Italia e nel mondo, offrire agli italiani un’opportunità politica diversa dalla partitocrazia romanocentrica. Oggi, senza nessuna ombra di dubbio, posso affermare che tutto quanto fatto e proposto da Italia Terra Celtica nei suoi 15 anni di
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SI! una cosa è certa, ora c’è da rendere esecutivo il taglio dei parlamentari e da riorganizzare l’economia del Paese
Una cosa è certa, il 20 e 21 settembre 2020 non potranno essere ricordati come i due giorni in cui gli italiani, chiamati alle urne per scegliere se fosse giusto o no essere “rappresentati” dal numero di parlamentari più alto rispetto a qualsiasi altra nazione conosciuta al mondo, decisero di farsi, ancora una volta di
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SI, siamo il Paese con il maggior numero di parlamentari al mondo, è ora di tagliarli!
Questi nostri giorni, caratterizzati dalla paura a intermittenza nei confronti del virus “covid19”, anche lui, come molti italiani, ormai ritornato definitivamente dalle vacanze, sono anche caratterizzati dall’incredibile impresa della politica partitocratica che, se possibile, sta riuscendo a dare di sé, rispetto ad un passato più o meno recente, un’immagine ancor più meschina. Ciò nonostante i nostri
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Il tempo della paura
Cosa apprezzano gli italiani? Cosa vogliono gli italiani dalla politica? Due domande semplici alle quali io, molto sinceramente, a quindici anni dalla fondazione di Italia Terra Celtica, ancora non so rispondere. In questi tre lustri ho comunque capito cosa non vogliono, non vogliono politici onesti e men che meno capaci. Non vogliono
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Ma abbiamo visto tutti le stesse cose?!
Abbiamo visto immagini che non avremmo mai voluto vedere, intere zone, limitate da esercito e forze di polizia, nelle quali non era possibile entrare e dalle quali non era possibile uscire; abbiamo ascoltato per mesi, a reti unificate, il messaggio governativo che ci consigliava di stare a casa; abbiamo udito dalla bocca di sedicenti esperti
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Arrendersi mai! Ma certamente continuando così non cambierà niente
Cari amici che sperate in un miglioramento dei rapporti fra le persone e nella conseguente riduzione del divario fra i ceti sociali, soprattutto, cari amici che avete individuato nell’azione politica di Italia Terra Celtica la via, o se preferite, il modo per addivenire a vedere realizzate le Vostre speranze, non perché vogliamo tirarci indietro o
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Non confondiamo la politica con i politicanti
Nonostante il progetto Italia Terra Celtica sia pressoché esclusivo così come la sua linea politica; nonostante in esso non ci sia riferimento alcuno a vecchie ideologie; nonostante l’attuale “Arco Costituzionale” sia rappresentato da partiti che non possono vantare nel loro programma la benché minima similitudine con il nostro progetto di riforma; nonostante tutto ciò, chi
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Serve ancora votare?
Così in questi giorni di delirio collettivo, dove vengono annunciate “zone rosse” che poi diventano arancioni, un po’ gialle per poi tornare rosse; mentre Sindaci e Governatori delle Regioni del Sud Italia minacciano denunce contro il Governo, o contro questo o quel Ministro, a loro dire, colpevoli di non aver impedito ai loro conterranei e
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Iniziamo proprio bene, le solite parole vuote, come sempre
E così, nonostante l’ennesimo discorso di fine anno, insignificante ad opera dell’ennesimo Presidente della Repubblica insignificante, i nostri baldi politici, rappresentanti della partitocrazia romanocentrica, seppur con sfumature e toni diversi, sono riusciti a trovare in esso contenuti da evidenziare come buoni, incisivi, di buon auspicio, addirittura come linee guida per il futuro della politica italiana.
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