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Bisogna riappropriarsi della politica!

by / mercoledì, 05 agosto 2015 / Published in Cultura e informazione

Ormai il peso della comunicazione, in particolare della televisione è, e sarà sempre più decisivo nell’orientare le preferenze elettorali degli italiani. Noi non abbiamo televisioni, né giornali, ma non per questo ci rassegniamo a diventare, prima afoni e poi muti. Come abbiamo sempre fatto, cercheremo di utilizzare al meglio le nostre risorse perché non vogliamo rinunciare a comunicare le nostre idee, a divulgare il nostro progetto, secondo noi, capace di promuovere e realizzare il grande cambiamento politico e organizzativo di cui ha bisogno il Paese.

Il progetto Italia Terra Celtica non può prescindere dalla riscoperta del senso di comunità, oggi cancellato da predicatori d’odio travestiti da leader di partito. Lo Stato, cinico e baro, costruito dalla partitocrazia romanocentrica è ormai divenuto il nemico principale del popolo, unicamente chiamato a pagare gli sbagli della politica senza che questa abbia mai dato indirizzo e sostegno alla società. L’informazione deviata, corretta, edulcorata, ha diviso gli italiani su tutto e, quel che è peggio, ha dato in pasto al popolo, tante e tali “verità”, rigorosamente diverse una dall’altra, che la gente non sa più a chi ed a cosa credere. E’ stato inferto un doloroso colpo alla dignità umana, i partiti romanocentrici, nessuno escluso, hanno fatto a gara nel violentare le coscienze degli italiani ed anche quelli che predicano il federalismo, quando sono stati chiamati a governare con importanti ministri fra cui quello delle riforme, si sono comportati esattamente come gli altri.

Oggi, per effetto di ciò, viviamo in un Paese che vive di proclami e promesse; in un Paese dove l’unica cosa che avanza è la povertà; in un Paese che ha frantumato tutti i record in tema di disoccupazione, di malasanità, di morti sul lavoro, di malagiustizia, di insicurezza, di cattiva gestione della raccolta rifiuti, di burocrazia e di corruzione. Ormai la politica nostrana sembra avere il solo scopo di razziare dalle tasche degli italiani tutto quanto può ancora essere razziato. All’orizzonte non è dato vedere nessun progetto capace di rilanciare produzione e consumi, nessun programma destinato a sottrarre l’Italia dalle fameliche fauci della Banca Centrale Europea. I nostri politici, tanto bravi a mandarsi a “quel paese” nei talk show televisivi, risultano essere grandi amiconi quando procedono alla spartizione della “torta” e nei fatti, i continui proclami e rassicurazioni di Renzi non servono a nulla, se non a testimoniare quanto la politica dei partiti romanocentrici possa continuare ad esistere solo sino a quando gli italiani si mostreranno disposti a credere alle continue bugie che gli vengono raccontate.

Stiamo in un equilibrio precario, sull’orlo di un precipizio che tranquillamente possiamo chiamare fallimento ed ancora c’è chi sceglie di credere a chi ha ridotto l’Italia in queste disastrose condizioni piuttosto che darsi da fare e impegnarsi attivamente in politica per cambiare questo disastroso stato di cose.

L’Italia ha bisogno di una poderosa ventata antipartitocratica che spazzi via i “camaleonti” della politica dalle istituzioni, massacrate e mortificate dal regime politico consociativo dei partiti romanocentrici. Non abbiamo bisogno di promettitori di professione, di politiche populiste e nemmeno di eredi, più o meno pentiti, di ideologie condannate dalla storia. Quello che serve, che è ormai irrinunciabile, è la presa di coscienza del popolo italiano. E’ ora di finirla con gli “scienziati della politica” e con gli “ingegneri della costituzione”, quello che non bisogna più fare, è delegare ai partiti ciò che si può fare da soli. Bisogna riappropriarsi della politica!

Le risposte confuse, generaliste e omologanti, che questa classe politica cerca di dare ai bisogni manifesti della società, che a ragione chiede: attenzione e sostegno per i più deboli; uguaglianza nelle opportunità di studio e di lavoro; attenzione alla qualità della vita; valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, sono insufficienti, inadeguate e drammaticamente stataliste. Sono figlie di un’oligarchia politica che sta serrando i ranghi a difesa dei propri interessi, impedendo, anche con leggi elettorali antidemocratiche, l’avanzata di Italia Terra Celtica, che sia chiaro, né nemici, né amici o pseudo tali, scalzeranno mai dalla posizione di Movimento antipartitocratico, senza cedimenti, nel solo rispetto dell’autonomia delle popolazioni italiche e del Federalismo, però, di quello vero!

Il Segretario Federale

Paolo Bini

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