Bisogna leggere per vivere e bisogna farlo con attenzione
I venti e le onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili, quindi, a noi dimostrare di saper navigare nel mare in tempesta della politica italiana. E’ quasi dieci anni che esistiamo, intorno a noi il consenso è in continua crescita, ma, rispetto alle necessità del Paese, Italia Terra Celtica avanza troppo lentamente. Lungi da me voler con questo avanzare delle critiche all’operato del nostro Segretario Federale, certo è, però, che gran parte degli italiani ancora non ci conosce. Certo le scuse che potremmo accampare sono molte e di svariato tipo, ad esempio, più volte il nostro sito internet è stato attaccato, più volte siamo stati scollegati dalla rete ed anche le nostre risorse economiche sono scarse, o meglio, sono esclusivamente quelle che provengono dal tesseramento e dalle sovvenzioni degli associati, quindi, nulla rispetto al fiume di denaro in gran parte pubblico di cui possono godere tutti gli altri soggetti politici presenti nel nostro Paese. Ciò detto, credo che il motivo per cui la nostra avanzata procede a rilento risieda per lo più nel comportamento degli italiani, o meglio, nel modo con cui questi si relazionano con la politica.
Ovunque, infatti, c’è gente che si lamenta del governo e dei partiti, ma poi, al lato pratico, quelli che hanno veramente la voglia ed il coraggio di fare qualcosa per migliorare le proprie condizioni di vita e con esse quelle del Paese sono pochi, anzi pochissimi. Questo è il motivo per cui Italia Terra Celtica è praticamente relegata ad un ruolo di forza politica locale, certo i nostri tesserati provengono da tutta Italia, ma la nostra organizzazione non riesce a decollare fuori dal Piemonte. Per il resto, credo non esista miglior navigatore del nostro BINI che, comunque, ha fatto di un piccolo gruppo di amici un Movimento politico che sul nostro territorio è ben strutturato ed organizzato. Quindi, niente scuse, la nostra nave è da tempo salpata e noi tutti confidiamo che non passerà più molto perché questa approdi nelle sedi opportune dove sarà possibile realizzare il cambiamento necessario al rilancio del nostro Paese.
Io sono convinta che le motivazioni vinceranno sempre sull’opportunismo politico e noi motivazioni ne abbiamo da vendere. Io sono convinta, che quando la vita da mille motivi per piangere bisogna dimostrare che ci sono almeno mille e un motivo per sorridere. Insomma, un vero guerriero non è mai domo, io tutti i giorni torno a casa e quando guardo negli occhi i miei cari lo voglio fare, non con lo sguardo dimesso di chi crede non si possa far nulla, o di chi si è già arreso, bensì con lo sguardo di chi, con anima e corpo, ha deciso di non alzare mai bandiera bianca. Sarò una sognatrice, forse, ma non vorrei mai diventare una di quelle persone che non sono più nemmeno in grado di sognare e poi, il vincitore, a volte, è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso.
Noi siamo convinti che il nostro progetto, seppur perfettibile, sia il migliore sino ad oggi partorito da una formazione politica in Italia, siamo altresì convinti, che qualsiasi cosa vale la pena di fare, vale la pena di farla bene, così come siamo convinti che sia giunto il momento di parlare agli italiani in maniera chiara, coincisa e, soprattutto, senza odio. Noi deprechiamo chi in politica semina odio, il più delle volte tale operazione serve solo per nascondere la verità e per trarne con poco sforzo un vantaggio elettorale, più difficile è, in maniera trasversale agli attuali schieramenti politici, dire le cose come stanno tenendo conto della verità e non delle convenienze, perché nella vita vi sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo, un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale, gente come noi, entrata in politica per senso del dovere nei confronti della propria famiglia e della Nazione, non può sottrarsi.
Oggi i rimedi che si profilano sotto il titolo di operazioni di “ingegneria costituzionale” rischiano, nel quadro politico italiano, di deteriorarsi al livello di meri palliativi.
Infatti, un sistema politico si regge, prima che sugli strumenti, sulle finalità che si pone. Su quello che riesce a trasmettere per impulsi al corpo sociale che vi acconsente e su ciò che è capace di attuare in ragione della sua adesione ai valori morali di cui la collettività è permeata e, quindi, portatrice.
Solo la collettività, solo il popolo può cambiare le cose, da qui il nostro modo di far politica, esclusivamente rivolto al dialogo con la gente e non a quello con i partiti.
Oggi più che mai risulta d’attualità una frase di Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Quindi, diventa determinante, non leggere come i grandi per istruirsi, né come i bambini per divertirsi. Oggi bisogna leggere per Vivere e bisogna farlo con attenzione.
Il Responsabile Organizzativo Federale
Irina Tancau