Basta con l’egoismo di Stato che rapina chi lavora!
Sembra che lo sport preferito dei politici italiani sia diventato quello di tranquillizzare il popolo, tutti fanno a gara a chi la spara più grossa, c’è chi vede una prossima uscita dalla crisi in tempi brevi, chi dice che il peggio è passato e dichiara di vedere la luce alla fine del tunnel, chi arriva addirittura a certificare la crescita dell’occupazione e una ripresa dei consumi. Assurdo? Strano? Dichiarazioni da mitomani? Nient’affatto, è la normalità, noi abbiamo sempre detto che la classe politica nostrana è composta da ciarlatani e piazzisti, piuttosto, se qualcosa di strano e assurdo c’è, quello è il comportamento dei milioni di italiani che ancora ci credono.
Comunque, a parte i connazionali creduloni, imbecilli o in mala fede, che consentono a uomini politici inguardabili di proseguire indisturbati nella loro azione di demolizione delle istituzioni democratiche, a rendere quasi esilarante quella che è di fatto una tragedia di incalcolabili dimensioni ci sono i “compagni”, o comunque quello che resta della sinistra che ancora riesce ad individuare in BERLUSCONI l’unico male del Paese, l’unico ostacolo alla ripresa economica e con loro, poi, ci sono le forze di governo che altro non fanno se non pontificare sul proprio operato, indicando l’Italia, un giorno si e l’altro pure, come un Paese dall’economia sana, ormai prossimo all’uscita dalla crisi.
Noi, molto più onestamente, ci limitiamo a guardare in faccia la realtà ed a farci i semplici “conti della serva” e questo nostro lineare e trasparente comportamento ci porta a dire, non solo che l’uscita dalla crisi è lontana, ma che se le cose continuano così nemmeno ci sarà. Poi, Berlusconi o non Berlusconi, i recenti scandali che da nord a sud vedono coinvolti uomini targati Pd o Ncd, altro non fanno che avvalorare la nostra tesi secondo cui solo una nuova classe dirigente, completamente slegata dalla partitocrazia romanocentrica, può garantire la fine del malaffare in politica e la ripresa economica del Paese.
Hanno poco da indignarsi Bersani, Alfano, Renzi, la sua banda di ministri e compagnucoli vari, lo Stato italiano ha un’organizzazione che pare essere fatta apposta per impedire la ripresa del Paese. Ogni sforzo economico chiesto alla gente viene vanificato dalla più grande e costosa macchina burocratica oggi presente al mondo, nemmeno se la gente accettasse di lavorare gratis e di devolvere i propri risparmi in favore delle vuote casse statali ci sarebbe la tanto auspicata ripresa, semplicemente, i nostri politici adopererebbero il fiume di denaro fresco per foraggiare le loro vecchie e nuove clientele e tornare a rimpinguarsi le tasche come erano abituati a fare nei tempi d’oro di quella che molti hanno definito “prima repubblica”.
Ogni decisione presa per scrollarsi di dosso questa crisi, che non è solo italiana, ma a nostro giudizio è la più grande crisi economico-finanziaria che a livello mondiale si sia mai vista, pare andare nella direzione sbagliata, tutto viene orchestrato per depredare i risparmi della gente e gli stipendi di operai e impiegati.
Gli unici quotidianamente calpestati dalla classe politica romanocentrica sono i lavoratori, gli artigiani e i commercianti. Nessun riguardo pare essere dovuto a chi mantiene la cosa pubblica producendo, lavorando e pagando le tasse fino all’ultimo centesimo e anche di più!
La politica italiana va nella direzione del non ritorno, di questo il popolo si deve rendere conto e al più presto deve togliere il timone dalle mani di chi ha ampiamente dimostrato di non saper navigare, non sta scritto da nessuna parte, che per vigliaccheria, infingardaggine, menefreghismo e qualunquismo di molti, l’intera Nazione debba essere condannata al fallimento! Non è più l’ora di tentennare, diritti fondamentali come quello alla pensione, al lavoro, alla salute e all’istruzione sono ormai più solo un ricordo e delle dichiarazioni enfatiche dei politici non sappiamo davvero più cosa farcene, altroché berlusconismo e antiberlusconismo, qui ci si deve rendere conto che l’Italia è destinata a colare a picco con il suo carico di oltre 60 milioni di italiani. Sostituire la partitocrazia romanocentrica con una democrazia compiuta, calata in uno Stato federale con regole nuove, regole che tengano conto in maniera diversa da oggi di chi lavora, paga le tasse e di chi vive sulle spalle dei lavoratori, non è più un consiglio, bensì un imperativo! Basta con gli attuali privilegi di cui beneficiano i politici e la casta di cui questi sono circondati, basta con le sovvenzioni a pioggia a chi non ha mai versato un centesimo nelle casse dello Stato, basta con i lavoratori, scambiati per fessi, che pagano sempre e sempre stanno zitti. Basta con l’egoismo di Stato che rapina chi lavora in favore di chi non vuole e non vorrà mai lavorare!
Italia Terra Celtica è quanto di più lontano ci possa essere dall’egoismo, Italia Terra Celtica è amore e solidarietà, ma lo è per l’Italia e per chi contribuisce in soldoni sonanti a mantenerla, noi non sacrificheremo mai i diritti degli italiani sull’altare pagano delle convenienze politiche!
Il Segretario Federale
Paolo BINI